Okereke illude la Cremonese Un autogol salva il Bologna
I grigiorossi ancora senza vittorie e all’ultimo posto Padroni di casa poco pericolosi, Zirkzee entra tardi
Con quella maglia tutta bianca e il colletto lilla, la Cremonese per un po’ è sembrata “Real”. E lo è parsa per un bel po’ se è vero, come è vero, che ha sì vissuto un vantaggio breve ma ha anche cercato di vincerla (con Buonaiuto e il 4-3-1-2) snaturando il reticolato a cui Ballardini ha spesso abituato tutti. Il pareggio finale consegna l’ottava “x” ai grigiorossi, la diciannovesima non-vittoria e un altro passo indietro (dopo gli inestetismi di Coppa Italia) al Bologna che ha giocato con 6 uomini in meno e si è perso nel cercare alternative al centravanti che non c’è, ritardando l’ingresso di Zirkzee. In tutto questo – e dentro un match soporifero nel lato A e molto più slacciato nella ripresa – ci ha messo del suo l’arbitro Marchetti: fuori forma.
Lentezza e reticolato
E dire che quell’iniziale reticolato di Ballardini aveva messo subito nelle sabbie mobili il Bologna. Motta (che poi si lamenterà del troppo tempo perso dalla Cremonese: tempo effettivo, 55’) sceglie Moro e non Schouten, piazza Soriano da “9” e chiede ai suoi cavalieri della terra di mezzo di cercare incursioni e combinazioni con Orsolini e Barrow. Ma la manovra è lenta, la mente non scorre in “5G” e così il gioco per la Cremonese è quasi fatto: chiusura e rilanci. Nel primo tempo la Balla-band si fa passare sopra due volte (ci pensa Carnesecchi) e per il resto aziona la fisarmonica del ricompattarsi difendendo come un castello e cercando il duetto fra Ciofani e Okereke. Gioco ormai strutturato ed evidente. Motta, in pratica, non è riuscito a trovare la chiave d’accesso perché poi anche Chiriches (rientrante dopo tre mesi e passa) mette il piedone quando proprio Ferguson ha una palla d’oro (30’). Ecco: Ballardini ha sempre lavorato sulla compat
tezza ordinata cercando poi più Ciofani che gli esterni: un ripartire dalle basi per edificare una gara che nella prima frazione ha fatto più sbadigliare che sorprendere.
Zirkzee
Solo che poi la sorpresona vera arriva nella maniera più goffa possibile: su una rimessa laterale (3’ s.t.) di Valeri (Motta si è molto lamentato, in campo), Dominguez – in duetto confuso con Lucumi – si accartoccia e tocca la palla con la mano destra simulando un colpo di testa. Marchetti viene richiamato al Var da Pairetto e (questa volta sì) vede tutto con chiarezza: rigore che Okereke trasforma in sentenza per il suo quarto gol e l’esplosione degli oltre 500 tifosi grigiorossi al Dall’Ara. Dura tutto poco, però: perché la Cremonese si attorciglia la vita al 10’ quando un cross di Lykogiannis viene colpito di testa da Ferguson, Carnesecchi respinge, Zirkzee
(entrato al posto di Barrow) disturba Ferrari che rinvia su Chiriches. Ed ecco l’1-1, gioie capovolte. Il Bologna quando ha alzato i giri ha fatto un’altra gara, più decisa e profonda. Guarda caso è successo con Zirkzee in campo: non avendo un centravanti vero (Arnautovic) e avendone uno che non ha dato risultati in quella posizione (Barrow), l’olandese ha creato più che tutti gli altri (Orsolini escluso) messi insieme.
Traccia La Cremonese si è presa un puntone e per entrambe è giusto così. Perché il Bologna non ha avuto la qualità e la spietatezza necessarie per chiudere la gara (Ferrari salva sulla linea, Carnesecchi vola sempre benone) e perché Ballardini ha sognato il colpaccio con la sceltaBuonaiuto e solo immaginato un altro rigore. La seconda topica di Marchetti va infatti in scena al 38’ s.t.: è Felix che calcia Lucumi, non il contrario. L’arbitro assegna e toglie col Var. Ciò che non va tolto è: la Cremonese ieri (dopo l’impresona di Napoli) ha creato una traccia più che discreta e il Bologna (che avrà lo Spezia venerdì in casa) non può più ulteriormente inaridirsi. Proprio no.