La Gazzetta dello Sport

Okereke illude la Cremonese Un autogol salva il Bologna

I grigioross­i ancora senza vittorie e all’ultimo posto Padroni di casa poco pericolosi, Zirkzee entra tardi

- Di Matteo Dalla Vite

Con quella maglia tutta bianca e il colletto lilla, la Cremonese per un po’ è sembrata “Real”. E lo è parsa per un bel po’ se è vero, come è vero, che ha sì vissuto un vantaggio breve ma ha anche cercato di vincerla (con Buonaiuto e il 4-3-1-2) snaturando il reticolato a cui Ballardini ha spesso abituato tutti. Il pareggio finale consegna l’ottava “x” ai grigioross­i, la diciannove­sima non-vittoria e un altro passo indietro (dopo gli inestetism­i di Coppa Italia) al Bologna che ha giocato con 6 uomini in meno e si è perso nel cercare alternativ­e al centravant­i che non c’è, ritardando l’ingresso di Zirkzee. In tutto questo – e dentro un match soporifero nel lato A e molto più slacciato nella ripresa – ci ha messo del suo l’arbitro Marchetti: fuori forma.

Lentezza e reticolato

E dire che quell’iniziale reticolato di Ballardini aveva messo subito nelle sabbie mobili il Bologna. Motta (che poi si lamenterà del troppo tempo perso dalla Cremonese: tempo effettivo, 55’) sceglie Moro e non Schouten, piazza Soriano da “9” e chiede ai suoi cavalieri della terra di mezzo di cercare incursioni e combinazio­ni con Orsolini e Barrow. Ma la manovra è lenta, la mente non scorre in “5G” e così il gioco per la Cremonese è quasi fatto: chiusura e rilanci. Nel primo tempo la Balla-band si fa passare sopra due volte (ci pensa Carnesecch­i) e per il resto aziona la fisarmonic­a del ricompatta­rsi difendendo come un castello e cercando il duetto fra Ciofani e Okereke. Gioco ormai strutturat­o ed evidente. Motta, in pratica, non è riuscito a trovare la chiave d’accesso perché poi anche Chiriches (rientrante dopo tre mesi e passa) mette il piedone quando proprio Ferguson ha una palla d’oro (30’). Ecco: Ballardini ha sempre lavorato sulla compat

tezza ordinata cercando poi più Ciofani che gli esterni: un ripartire dalle basi per edificare una gara che nella prima frazione ha fatto più sbadigliar­e che sorprender­e.

Zirkzee

Solo che poi la sorpresona vera arriva nella maniera più goffa possibile: su una rimessa laterale (3’ s.t.) di Valeri (Motta si è molto lamentato, in campo), Dominguez – in duetto confuso con Lucumi – si accartocci­a e tocca la palla con la mano destra simulando un colpo di testa. Marchetti viene richiamato al Var da Pairetto e (questa volta sì) vede tutto con chiarezza: rigore che Okereke trasforma in sentenza per il suo quarto gol e l’esplosione degli oltre 500 tifosi grigioross­i al Dall’Ara. Dura tutto poco, però: perché la Cremonese si attorcigli­a la vita al 10’ quando un cross di Lykogianni­s viene colpito di testa da Ferguson, Carnesecch­i respinge, Zirkzee

(entrato al posto di Barrow) disturba Ferrari che rinvia su Chiriches. Ed ecco l’1-1, gioie capovolte. Il Bologna quando ha alzato i giri ha fatto un’altra gara, più decisa e profonda. Guarda caso è successo con Zirkzee in campo: non avendo un centravant­i vero (Arnautovic) e avendone uno che non ha dato risultati in quella posizione (Barrow), l’olandese ha creato più che tutti gli altri (Orsolini escluso) messi insieme.

Traccia La Cremonese si è presa un puntone e per entrambe è giusto così. Perché il Bologna non ha avuto la qualità e la spietatezz­a necessarie per chiudere la gara (Ferrari salva sulla linea, Carnesecch­i vola sempre benone) e perché Ballardini ha sognato il colpaccio con la sceltaBuon­aiuto e solo immaginato un altro rigore. La seconda topica di Marchetti va infatti in scena al 38’ s.t.: è Felix che calcia Lucumi, non il contrario. L’arbitro assegna e toglie col Var. Ciò che non va tolto è: la Cremonese ieri (dopo l’impresona di Napoli) ha creato una traccia più che discreta e il Bologna (che avrà lo Spezia venerdì in casa) non può più ulteriorme­nte inaridirsi. Proprio no.

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GETTY Beffa A destra in ginocchio Vlad Chiriches, 33 anni, difensore della Cremonese, dopo l’autogol che ha fissato l’1-1

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