La Gazzetta dello Sport

Il futuro È ROSSO UN GIOIELLO MONDIALE EVOLUZIONE DOLCE PER DOMINARE

DUCATI,

- Paolo Ianieri INVIATO A MADONNA DI CAMPIGLIO (TRENTO)

a sognavano da sempre una giornata così in Ducati. La Desmosedic­i GP23 MotoGP e la Panigale V4 R Superbike derivata dal nuovo modello 2023, una vicina all’altra sul palco di Madonna di Campiglio — dove la rossa è tornata a presentare le sue moto dopo una decina di anni — soprattutt­o tutte e due con quel bellissimo numero 1 sul cupolino, quello riservato al campione del mondo. È stata una stagione straordina­ria, per Borgo Panigale, quella conclusasi pochi mesi fa, la migliore di sempre per la casa bolognese che ha dominato nei due campionati più importanti, vincendo non solo i titoli Piloti con Francesco Bagnaia e Alvaro Bautista, ma anche quelli Costruttor­i e Squadre. «Ed è naturale che questa volta per me sia così emozionant­e – racconta l’a.d. Ducati, Claudio Domenicali – anche perché i nostri successi sportivi hanno coinciso con il nostro miglior anno di sempre a livello di vendite, avendo superato per la prima volta nella storia quota 60 mila moto vendute. Le corse sono nel nostro dna, ma si integrano con l’azienda. Un’azienda fatta di persone serie che però si divertono in quello che fanno. Ed è questa nostra cultura che vogliamo portare all’esterno». sin dai test in programma tra poco più di due settimane in Malesia. Dove si potrebbe vedere la Ducati meno rivoluzion­aria di sempre. «Questo perché in passato, per cercare di recuperare rispetto ai nostri avversari dovevamo necessaria­mente prenderci più rischi – spiega Dall’Igna – Il 2022, invece, ci ha insegnato che a volte bisogna stare più fermi. Dobbiamo tenere i piedi per terra e usare la modestia. Pecco parte da campione del mondo, pochi piloti sono riusciti a ripetersi, neppure Casey ce l’ha fatta, è una sfida complicata, ma di quelle che ci piacciono».

La migliore

Insomma, sono gli altri, questa volta, la Honda in primis, disastrosa nel 2022 con quell’ultimo posto tra i Costruttor­i, ma anche la Yamaha in deficit di motore, a dovere prendersi dei rischi, per provare a fermare una Ducati che, lo ammettono un po’ tutti, è la moto migliore sulla griglia. «E a me non dispiace sentirlo ripetere, anche perché per me è proprio così. Però le altre moto sono tutte estremamen­te vicine, per questo non possiamo distrarci» riconosce Enea Bastianini, l’ultimo aggregato alla pattuglia rossa. Però siccome chi si ferma è perduto, è chiaro che la Ducati non può certo restare a cullarsi sugli allori, perché come spiega Davide Barana, il direttore tecnico, «se a una moto non fai nulla, puoi star certo che non andrà più forte. Quello che dobbiamo essere bravi a fare, è di calibrare bene i vantaggi che possono derivare da una nuova soluzione, con le perturbazi­oni che allo stesso tempo può creare».

Cavalli e guidabilit­à Impossibil­e farsi raccontare da chiunque all’interno quali saranno le grandi novità che spingerann­o la GP23. Alcune saranno visibili a Sepang quando debutterà la prima versione della nuova aerodinami­ca. «Ma non cambierà tanto dallo scorso anno – spiega Bagnaia - anche perché io ero già molto contento del pacchetto introdotto nel corso della stagione. La Ducati aveva sempre avuto delle carene molto grandi con le quali faticavo, quando abbiamo introdotto quella più stretta mi sono trovato subito meglio, non cam

Piccole modifiche nel 2023 dopo i trionfi dell’anno scorso Il d.g. Dall’Igna: «A volte per vincere devi stare più fermo» Migliorata la guidabilit­à

bieremo». Le novità maggiori saranno quelle non percepibil­i a occhio nudo. In primis al motore, da sempre punto di partenza di ogni progetto Ducati, «perché una moto che va più forte di tutte in rettilineo ti permette di sorpassare e, quindi, di vincere» racconta Dall’Igna. Rispetto al motore 2022, che Bagnaia e Jack Miller avevano scartato a inizio stagione per decidere di continuare a utilizzare il quattro cilindri 2021 (lo stesso di Bastianini), negli scorsi mesi si è lavorato molto per cercare non solo di trovare qualche cavallo in più, ma anche per garantire una miglior guidabilit­à, lavorando anche sull’elettronic­a per un’erogazione più dolce. E poi si è lavorato per migliorare la ciclistica, dove la

Ducati ha fatto i più grandi passi avanti negli ultimi anni, garantendo una migliore entrata in curva e più velocità di percorrenz­a, cercando anche di affinare ulteriorme­nte l’abbassator­e posteriore, una delle grandi novità tecniche introdotte da Borgo Panigale in questi ultimi anni, per permettere ai piloti di scaricare meglio la potenza in uscita curva. Una evoluzione dolce, con l’obiettivo di rendere ancor più dominante la Desmosedic­i. Adesso, dopo mesi di lavoro ai banchi prova, calcoli e simulazion­i fluidodina­miche, la parola passa alla pista.

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 ?? ?? Triangolo Da sinistra Francesco Bagnaia, 26 anni, campione del mondo con il n°1 sul cupolino; Gigi Dall’Igna, d.g. Corse; Enea Bastianini, 25 anni
Triangolo Da sinistra Francesco Bagnaia, 26 anni, campione del mondo con il n°1 sul cupolino; Gigi Dall’Igna, d.g. Corse; Enea Bastianini, 25 anni

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