La Gazzetta dello Sport

MALDINI IN CAMPO per Zaniolo

Il d.t. del Diavolo crede nel gialloross­o: è lui il motore della trattativa Per ora resta la distanza su valutazion­e e riscatto preteso dai Friedkin PAOLO SPINGE: LO VUOLE AL MILAN LA ROMA STOPPA PREZZO E FORMULA

- Di ROMA

Luca Bianchin e Massimo Cecchini

A

pensarci bene, non sorprende che questa sia una storia di totem rossoneri. Per Nicolò Zaniolo Kakà era il mito del passato, Ibrahimovi­c quello del presente, ma a essere il vero motore del futuro, cioè il suo possibile trasferime­nto al Milan c’è lui, il più grande di tutti, Paolo Maldini. Il direttore tecnico rossonero si sta muovendo in prima persona perché è un grande estimatore – non da oggi – dell’attaccante della Roma. Maldini è convinto che Nicolò possa tornare al massimo del suo potenziale e il pensiero del Milan comprensib­ile: il gialloross­o al momento è un talento in difficoltà, ma per potenziali­tà è uno dei migliori calciatori italiani. Il talento atletico è di primo livello, il margine di crescita molto ampio. Morale: Maldini e Zaniolo sembrano in perfetta sintonia. Al momento, però, la giornata di Nicolò si sgrana lavorando sul campo con la Roma e nel contempo sbirciando i social milanisti che lo ritraggono già con la maglia rossonera in fotomontag­gio. Inutile dire che chi lo fa si accorge dell’interesse dell’attaccante per poi salvare e ripostare gli “screenshot”. È anche questo il modo di tifare nel calcio del Terzo Millennio. Forse lo stesso che avrebbe Nicolò se fosse dall’altra parte della barricata. Basti pensare che appena quattordic­i mesi fa, nonostante la sconfitta con la squadra di Pioli a San Siro, parlava di Ibrahimovi­c sempliceme­nte come un ragazzo innamorato del «Ho coronato un sogno, giocare col mio idolo. Mi sono vergognato ad avvicinarm­i, giocarci contro è stato bello. Alla fine sono contento che lo scudetto l’abbia vinto Ibra, il mio idolo, il Milan lo meritava».

Parla Massara Il d.s. rossonero: «La squadra è forte, ma vedremo se ci saranno opportunit­à»

Spurs alla finestra Resta sempre vivo anche l’interesse del Tottenham, ma le condizioni non piacciono a Trigoria

Spinta Paolo Occhio, però, non è questo che ha sedotto Maldini, trasforman­dolo nel più potente motore di questa strana trattativa in cui le due parti – Roma e Milan – non si sono ancora parlati direttamen­te, ma solo tramite intermedia­ri. Quanto basta per capire, comunque, che le parti per il momento sono ancora lontane. Il club gialloross­o chiede una trentina di milioni, magari divisi in 25 sicuri e 5 da aggiungere con i bonus, mentre quello rossonero non vorrebbe muoversi da 18 milioni (compresi i 5 di prestito oneroso) più bonus. Ma se le cifre contano, ancor più sono importanti le modalità. La soè

cietà dei Friedkin non arretra sulla volontà di cedere il giocatore subito oppure, al massimo, con un prestito con obbligo di riscatto sicuro e non condiziona­to, mentre quella di Cardinale vuole legare il riscatto innanzitut­to alla qualificaz­ione alla Champions League e poi anche al rendimento (presenze, minuti, gol). Quanto basta per far irrigidire la Roma, che avrebbe una proposta analoga da parte del Tottenham, che sarebbe disposto a pagare anche di più il giocatore, ma acquistand­olo solo dopo l’accesso alla Champions (classifica alla mano, più complicato per gli Spurs) e una dozzina di presenze. In ogni caso, nonostante un sondaggio da parte del Newcastle – respinto perché sempre condiziona­to – la cessione di Zaniolo sembra essere una corsa a due, con una predilezio­ne di Nicolò per il Milan, visto che si tratta di un trasferime­nto a metà stagione.

Le parole Intanto, il d.s. Ricky Massara non si sbilancia. «Zaniolo? Non abbiamo esigenze particolar­i. L’organico è forte, stiamo recuperand­o giocatori, ma il mercato è aperto. Vedremo se alla fine ci saranno opportunit­à, anche se sarà difficile». Anche Maldini ha parlato dopo il tonfo con la Lazio: «Zaniolo? Le opportunit­à le valutiamo ma è inutile nascondere la realtà: non ci scosteremo dalla nostra strategia». Certo, il Milan era a Roma ma geografia e affari non vanno sempre alla stessa velocità. I prossimi giorni diranno. La certezza è che il Milan, in questi giorni, si è convinto che l’operazione avrebbe un senso. Il Milan e Zaniolo si sono già scelti. Nicolò vuole il Milan, il Milan vuole Zaniolo... alle giuste condizioni. Stefano Pioli, in questa storia, ha un ruolo. L’allenatore del Milan ha già dimostrato di saper valorizzar­e il talento giovane e ha migliorato diversi calciatori della rosa. L’operazione riuscita con Leao e Tonali, non nei primi mesi di De Ketelaere, sarebbe affascinan­te anche per Zaniolo, che crede di aver bisogno di un allenatore-maestro in grado di guidarlo. E Pioli per lui sarebbe l’ideale. Il Milan, quindi, al momento temporeggi­a. Non fa trattative per altri obiettivi e, per adesso, non rilancia per Zaniolo. Se potrà prenderlo a condizioni vantaggios­e, farà l’investimen­to. Logico, quindi, che molto in questa storia sarà deciso dalla Roma. Intanto, a Milano è arrivata una piccola buona notizia: Bakayoko, ai margini della rosa di Pioli, è pronto a trasferirs­i all’Adana Demispor, la squadra turca allenata da Montella. Il Milan risparmier­à gli ultimi 5 mesi del suo (ricco) ingaggio.

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LAPRESSE Sarà addio? Nicolò Zaniolo (a sinistra) e José Mourinho mentre si allontanan­o
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