La Gazzetta dello Sport

Juve può restare sol SENZA LA CHAMPIONS VIA DI MARIA E RABIOT E OCCHIO A VLAHOVIC SI RIPARTIRÀ DA PAUL

Dai conti del club alle ambizioni dei giocatori: il -15 può anche portare a divorzi inevitabil­i. Il Polpo è l’eccezione

- Di Filippo Cornacchia e Marco Guidi MILANO

a tempesta scatenata dalla penalizzaz­ione di 15 punti si è abbattuta di recente sulla Juventus, ma gli strascichi potrebbero durare a lungo. Anzi, il filone sulle plusvalenz­e “fittizie” è solo il primo toccato dalla giustizia sportiva, in attesa di quello sulle due manovre stipendi del 2020 e 2021. E poi della chiusura dell’indagine della Uefa e, naturalmen­te, dell’eventuale processo penale, con l’udienza preliminar­e già fissata per il 27 marzo a Torino. Il futuro del club bianconero, insomma, è un grande punto di domanda, soprattutt­o fuori dal campo. Dentro, invece, la Juve è pronta a riabbracci­are due campioni del calibro di Paul Pogba e Dusan Vlahovic: il duplice via libera alla loro convocazio­ne per la gara di domenica contro il Monza passa dall’allenament­o con probabile test amichevole di domani. Ma al di là dell’attualità, la Juve potrebbe essere presto costretta a preoccupar­si dell’avvenire del suo parco giocatori. Soprattutt­o di quelli con uno stipendio molto alto. Con il -15 in classifica e la spada di Damocle sulla testa, pensare a una Juve in Champions nel 2023-24 è oggi complicato, anche se non impossibil­e grazie anche alla strada alternativ­a rappresent­ata dall’eventuale trionfo in Europa League. Così,

gli inizi in società minori, nel 2007 passa al Le Havre, dove resta per due anni, prima di emigrare in Inghilterr­a, al Manchester United. Coi Red Devils debutta in Premier, ma non firma il primo contratto da pro, andandosen­e alla Juventus a parametro zero. Con i bianconeri è da subito protagonis­ta e vince 4 scudetti, 3 Supercoppe italiane e 2 Coppe Italia, perdendo la finale di Champions contro il Barça nel 2015. L’anno successivo torna al Manchester United, ma in 6 anni conquista solo un’Europa League e una Coppa di Lega. La scorsa estate, rimasto senza contratto, firma di nuovo per la Juve. Con la Francia vanta 91 presenze con 11 gol e un Mondiale vinto nel 2016 in Russia. se da una parte la società bianconera potrebbe essere costretta ad abbassare sensibilme­nte i costi, dall’altra alcuni calciatori potrebbero essere invogliati a cambiare aria. In particolar­e i top: da Angel Di Maria ad Adrien Rabiot. Ma occhio anche a Dusan Vlahovic, che vanta tuttora diversi estimatori tra le big europee.

Il futuro Champions o no, la Juventus nel 2023-24 dovrebbe ripartire da Pogba. Il francese è sì il più pagato della rosa (8 milioni più bonus), ma è anche quello con il contratto più fresco e lungo: scadenza 2026. Il Polpo, tornato in estate a parametro zero dopo lo svincolo dal Manchester United, s’appresta a inaugurare la sua seconda vita juventina soltanto adesso a causa dell’infortunio al menisco esterno del ginocchio. Tutti motivi che, uniti alla scelta di cuore fatta a luglio, fanno pensare a un proseguime­nto del matrimonio a prescinder­e dagli eventi. Discorso diverso per Di Maria, l’altro parametro zero d’oro. Il campione del mondo argentino ha strizzato l’occhio ai bianconeri dopo il gol all’Atalanta: «Sul mio futuro inciderà soltanto la mia famiglia e qui mia moglie e le mie bambine si trovano bene», ha raccontato il Fideo. La scorsa estate il rosarino ha chiesto – e ottenuto – un contratto di soli dodici mesi, che scadrà a giugno. Alla Continassa avrebbero preferito un accordo più lungo, anche per sfruttare i benefici fiscali del Decreto crescita, però alla fine hanno accettato le condizioni di Angel, il quale non ha mai nascosto il desiderio di chiudere la carriera al Rosario Central dopo l’estate. In situazio

ni normali, un cambio di programma non si può escludere a priori. Senza Champions, invece, il divorzio potrebbe convenire un po’ a tutti. L’a.d. Scanavino alleggerir­ebbe il bilancio (l’argentino guadagna 6 milioni più bonus) e il Fideo sicurament­e avrebbe meno dubbi e tentazioni. Più o meno la stessa situazione che si preannunci­a per Rabiot, pure lui in scadenza. Il rinnovo dell’ex Psg, nonostante i primi contatti con la mamma-agente Veronique, era - e resta - molto più che in salita. Un’eventuale Juve fuori dalla Champions cancellere­bbe anche le residue speranze. Sarebbe complicato – se non impossibil­e – per i bianconeri proporre al francese un contratto competitiv­o con quello attuale (7 milioni netti più bonus) e con quello che possono garantirgl­i i club inglesi. Senza contare che per un giocatore nel pieno della carriera non è mai semplice rinunciare alla competizio­ne delle competizio­ni. Il ragionamen­to vale anche per Vlahovic. Dusan si vede alla Juve e i bianconeri s’immaginano con DV9 anche dopo l’estate. Ma in questo momento gli incedibili non esistono. E in Premier hanno i mezzi per far saltare il banco. Champions o meno, è segnato il futuro di Paredes. L’obbligo di riscatto è decaduto con l’uscita dai gironi di Champions della Juve. Nel frattempo in mezzo al campo sono sbocciati Fagioli e Miretti. Il mancato riscatto permetterà a Scanavino di risparmiar­e 20 milioni per il cartellino e 7,5 di stipendio.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy