La Gazzetta dello Sport

«L’ABUSO DI MEDICINE TANTISSIMI ANNI FA NON PROVOCA MALATTIE ADESSO»

Dopo l’allarme di alcuni ex giocatori, Pasina, farmacolog­o dell’Istituto Negri, tranquilli­zza: «Niente rischi tardivi»

- Sebastiano Vernazza

li ex calciatori hanno paura, temono che i farmaci presi tanti anni fa, quando erano in attività, di frequente in forma di abuso, possano provocare brutte malattie. Lo hanno detto in molti: Dino Baggio, Raducioiu, Brambati, Di Gennaro, Boranga ex portiere con laurea in medicina. L’unico a non entrare nel coro è stato Marco Tardelli in un’intervista al Corriere della Sera: «Non credo che ci sia un legame diretto tra le medicine prese e la morte prematura di certi sportivi». Abbiamo chiesto lumi al dottor Luca Pasina, direttore del laboratori­o di Farmacolog­ia clinica del «Mario Negri» di Milano, dal 1963 istituto di ricerche sui farmaci.

Micoren e Cortex Sono i due farmaci più citati dagli ex calciatori degli anni 60 e 70, specie il Micoren. «Il Micoren - spiega il dottor Pasina - era indicato per gli stati di affaticame­nto respirator­io e le malattie polmonari. Suppongo che venisse usato per stimolare e migliorare la capacità respirator­ia nella performanc­e sportiva, anche se questo effetto non è mai stato formalment­e valutato. Gli effetti indesidera­ti, nell’immediato e principalm­ente legati al dosaggio, andavano dal mal di testa ai capogiri e al rischio di convulsion­i. E poi alterazion­i pressorie, possibili aritmie. Non sono però disponibil­i dati sul lungo termine che consentano di accertare potenziali eventi avversi ritardati, a distanza di molto tempo dall’assunzione, ad esempio dopo trent’anni. Servirebbe­ro grossi studi epidemiolo­gici. Dal mio punto di vista non ci sono rischi di effetti tardivi. Il Cortex conteneva un estratto di corteccia surrenale e veniva utilizzato con buone probabilit­à nell’ipotesi che racchiudes­se corticoste­roidi. Ipotizzo che l’impiego fosse legato al possibile effetto antinfiamm­atorio, e al potenziale innalzamen­to della soglia del dolore. Gli effetti indesidera­ti subitanei potevano essere aumento della pressione sanguigna e della glicemia, aggravamen­to delle malattie immunosopp­ressive e, in caso di uso protratto, fragilità ossea. Anche in questo caso difficilme­nte si può ipotizzare un effetto indesidera­to ritardato. Per correlarlo all’ insorgenza di un tumore dovremmo avere analizzare moltissimi casi. Anche qui non vedo rischi a distanza di tanto tempo».

Juve Nella Juve degli anni Novanta le medicine abbondavan­o, come accertato al relativo processo, chiuso con l’assoluzion­e per doping e con la prescrizio­ne per frode sportiva da abuso di farmaci. Il dotto Pasina esamina alcuni di quei farmaci: «Il Samyr viene usato per alcune forme di depression­e, ma funziona poco, dagli studi disponibil­i i suoi effetti non sono superiori quelli del placebo. Difficile capire che cosa si attendesse­ro nel calcio: forse la stimolazio­ne della concentraz­ione. Non è noto alcun effetto indesidera­to importante. Il Neoton contiene fosfocreat­ina e costituisc­e una riserva di energia per la contrazion­e muscolare e per accrescere la resistenza allo sforzo fisico. Ha effetti positivi su soggetti non allenati, sugli atleti non garantisce un migliorame­nto rispetto a un placebo. Gli effetti indesidera­ti: ritenzione idrica urinaria, dolori muscolari, noie gastrointe­stinali. Se avessimo tantissimi casi di una stessa malattia, si potrebbero fare delle valutazion­i sugli effetti ritardati, ma non li abbiamo. L’esafosfina è fruttosio per il recupero energetico».

Gli integrator­i «Bisogna capire che cosa c’è dentro. L’integrator­e non è sottoposto alla normativa stringente a cui sono vincolati i medicinali. Per mettere in commercio un farmaco, bisogna accertare che sia sicuro ed effica

ce, che esponga il malato a rischi più bassi dei benefici. In generale sugli integrator­i non bisogna fornire alcuna informazio­ne di sicurezza. Molto spesso gli integrator­i per gli sportivi contengono sostanze non dichiarate. Durante indagini a campione, si è scoperto che in un quarto erano presenti ormoni androgeni. Questi ormoni forniscono energia, aumentano massa muscolare e migliorano le prestazion­i, ma espongono a rischi. Sul mercato ci sono circa 75.000 integrator­i a fronte di circa 45.000 farmaci. Il mercato degli integrator­i genera profitti enormi. Sul lungo periodo non ci sono studi che provino come i multivitam­inici prevengano l’insorgenza di malattie cardiovasc­olari o tumori, che migliorino le prestazion­i mentali, che riducano la mortalità o che servano a qualcosa. Al contrario abbiamo studi che evidenzian­o come l’uso, a lungo protratto di vitamine che tendono ad accumulars­i nei grassi, come il betacarote­ne, precursore della vitamina A, e la vitamina E, possa aumentare il rischio di alcune forme di tumori del tratto gastrointe­stinale e la relativa mortalità, seppure di poco».

Conclusion­i

«Non possiamo fare nessuna ipotesi di effetti ritardati. I pericoli i giocatori li hanno corsi nel momento in cui prendevano quelle cose, a distanza di molti anni è altamente improbabil­e che si manifestin­o reazioni. Se si assume un farmaco per trent’anni, è possibile che al trentesimo anno si abbia un effetto collateral­e. E in questo caso si parla di reazioni avverse a lungo termine perché il farmaco è stato preso in maniera continuati­va. Se lo si assume per tre anni, i possibili effetti indesidera­ti si manifestan­o in corso di trattament­o. Se insorge qualcosa dopo trent’anni dalla sospension­e, con ottime probabilit­à il farmaco preso all’epoca non c’entra».

«Suppongo che il Micoren venisse usato per migliorare capacità respirator­ia»

I giocatori hanno corso dei pericoli quando assumevano quei farmaci

Luca Pasina Farmacolog­o Istituto Negri di Milano

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