«L’ABUSO DI MEDICINE TANTISSIMI ANNI FA NON PROVOCA MALATTIE ADESSO»
Dopo l’allarme di alcuni ex giocatori, Pasina, farmacologo dell’Istituto Negri, tranquillizza: «Niente rischi tardivi»
li ex calciatori hanno paura, temono che i farmaci presi tanti anni fa, quando erano in attività, di frequente in forma di abuso, possano provocare brutte malattie. Lo hanno detto in molti: Dino Baggio, Raducioiu, Brambati, Di Gennaro, Boranga ex portiere con laurea in medicina. L’unico a non entrare nel coro è stato Marco Tardelli in un’intervista al Corriere della Sera: «Non credo che ci sia un legame diretto tra le medicine prese e la morte prematura di certi sportivi». Abbiamo chiesto lumi al dottor Luca Pasina, direttore del laboratorio di Farmacologia clinica del «Mario Negri» di Milano, dal 1963 istituto di ricerche sui farmaci.
Micoren e Cortex Sono i due farmaci più citati dagli ex calciatori degli anni 60 e 70, specie il Micoren. «Il Micoren - spiega il dottor Pasina - era indicato per gli stati di affaticamento respiratorio e le malattie polmonari. Suppongo che venisse usato per stimolare e migliorare la capacità respiratoria nella performance sportiva, anche se questo effetto non è mai stato formalmente valutato. Gli effetti indesiderati, nell’immediato e principalmente legati al dosaggio, andavano dal mal di testa ai capogiri e al rischio di convulsioni. E poi alterazioni pressorie, possibili aritmie. Non sono però disponibili dati sul lungo termine che consentano di accertare potenziali eventi avversi ritardati, a distanza di molto tempo dall’assunzione, ad esempio dopo trent’anni. Servirebbero grossi studi epidemiologici. Dal mio punto di vista non ci sono rischi di effetti tardivi. Il Cortex conteneva un estratto di corteccia surrenale e veniva utilizzato con buone probabilità nell’ipotesi che racchiudesse corticosteroidi. Ipotizzo che l’impiego fosse legato al possibile effetto antinfiammatorio, e al potenziale innalzamento della soglia del dolore. Gli effetti indesiderati subitanei potevano essere aumento della pressione sanguigna e della glicemia, aggravamento delle malattie immunosoppressive e, in caso di uso protratto, fragilità ossea. Anche in questo caso difficilmente si può ipotizzare un effetto indesiderato ritardato. Per correlarlo all’ insorgenza di un tumore dovremmo avere analizzare moltissimi casi. Anche qui non vedo rischi a distanza di tanto tempo».
Juve Nella Juve degli anni Novanta le medicine abbondavano, come accertato al relativo processo, chiuso con l’assoluzione per doping e con la prescrizione per frode sportiva da abuso di farmaci. Il dotto Pasina esamina alcuni di quei farmaci: «Il Samyr viene usato per alcune forme di depressione, ma funziona poco, dagli studi disponibili i suoi effetti non sono superiori quelli del placebo. Difficile capire che cosa si attendessero nel calcio: forse la stimolazione della concentrazione. Non è noto alcun effetto indesiderato importante. Il Neoton contiene fosfocreatina e costituisce una riserva di energia per la contrazione muscolare e per accrescere la resistenza allo sforzo fisico. Ha effetti positivi su soggetti non allenati, sugli atleti non garantisce un miglioramento rispetto a un placebo. Gli effetti indesiderati: ritenzione idrica urinaria, dolori muscolari, noie gastrointestinali. Se avessimo tantissimi casi di una stessa malattia, si potrebbero fare delle valutazioni sugli effetti ritardati, ma non li abbiamo. L’esafosfina è fruttosio per il recupero energetico».
Gli integratori «Bisogna capire che cosa c’è dentro. L’integratore non è sottoposto alla normativa stringente a cui sono vincolati i medicinali. Per mettere in commercio un farmaco, bisogna accertare che sia sicuro ed effica
ce, che esponga il malato a rischi più bassi dei benefici. In generale sugli integratori non bisogna fornire alcuna informazione di sicurezza. Molto spesso gli integratori per gli sportivi contengono sostanze non dichiarate. Durante indagini a campione, si è scoperto che in un quarto erano presenti ormoni androgeni. Questi ormoni forniscono energia, aumentano massa muscolare e migliorano le prestazioni, ma espongono a rischi. Sul mercato ci sono circa 75.000 integratori a fronte di circa 45.000 farmaci. Il mercato degli integratori genera profitti enormi. Sul lungo periodo non ci sono studi che provino come i multivitaminici prevengano l’insorgenza di malattie cardiovascolari o tumori, che migliorino le prestazioni mentali, che riducano la mortalità o che servano a qualcosa. Al contrario abbiamo studi che evidenziano come l’uso, a lungo protratto di vitamine che tendono ad accumularsi nei grassi, come il betacarotene, precursore della vitamina A, e la vitamina E, possa aumentare il rischio di alcune forme di tumori del tratto gastrointestinale e la relativa mortalità, seppure di poco».
Conclusioni
«Non possiamo fare nessuna ipotesi di effetti ritardati. I pericoli i giocatori li hanno corsi nel momento in cui prendevano quelle cose, a distanza di molti anni è altamente improbabile che si manifestino reazioni. Se si assume un farmaco per trent’anni, è possibile che al trentesimo anno si abbia un effetto collaterale. E in questo caso si parla di reazioni avverse a lungo termine perché il farmaco è stato preso in maniera continuativa. Se lo si assume per tre anni, i possibili effetti indesiderati si manifestano in corso di trattamento. Se insorge qualcosa dopo trent’anni dalla sospensione, con ottime probabilità il farmaco preso all’epoca non c’entra».
«Suppongo che il Micoren venisse usato per migliorare capacità respiratoria»
I giocatori hanno corso dei pericoli quando assumevano quei farmaci
Luca Pasina Farmacologo Istituto Negri di Milano