PERCHÉ I MIGLIORI DEVONO CORRERE LE CLASSICHE
ogacar farà ancora il fenomeno? Tra Van Aert e Van der Poel chi sarà più forte? E se venisse fuori una sorpresa italiana? Chi potrebbe essere? L’inverno del ciclismo ruota attorno a queste e altre domande. L’attesa monta. Poi arrivano le grandi corse che ci introducono alla primavera e danno le prime risposte vere, aspettate per mesi. Strade Bianche, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo: il perché siano così importanti — ne ho avuto la conferma ieri mattina nella presentazione a cui ho partecipato a Milano — sta (anche) in questa febbrile attesa. Si contano i giorni che mancano. Si immagina come potranno essere. Si dibatte.
E ci si gode lo spettacolo. Poi i verdetti: magari non sono definitivi. Ma sono i primi, e contano tanto.
Tutti i corridori vogliono mettersi alla prova, vogliono confrontarsi. Hanno tanta forza, sono freschi. Vogliono cominciare a far fruttare il grande lavoro dell’inverno. E se cominci bene, vuol dire che anche dopo la Sanremo puoi andare forte...
Pure per le squadre: quelle che vanno bene si predispongono al meglio per il resto della stagione. Monta l’entusiasmo e ti convinci che se hai raggiunto determinati risultati, altri ne possano arrivare. Altrimenti comincia la pressione, i manager chiedono perché non sono arrivate le prime vittorie e può innestarsi una spirale negativa. Se pedali più “pesante”, vai meno veloce. Io non ho avuto la fortuna di partecipare alla Strade Bianche, quando correvo io non c’era, ma mi sarebbe piaciuta tantissimo. Nell’amore della gente e dei corridori stessi, è già il sesto Monumento.
E poi ci sono i duelli. I dualismi, le sfide. Il ciclismo vive di questo. Lo sport vive di questo. E allora va fatto in modo che tutti i migliori corridori, quelli che in questo periodo storico riescono a interpretare il ciclismo in modo così generoso e spettacolare, si incontrino più spesso. Non è lo stesso sport, ma penso al tennis e a quanti NadalDjokovic, Federer-Nadal, Djokovic-Federer ci siamo goduti negli ultimi anni. Ma abbiamo mai visto una corsa in cui Pogacar, Evenepoel, Roglic, Vingegaard e anche Bernal — i migliori sulla carta per i grandi giri — siano tutti assieme al via? Banalmente: esiste una foto comune dei cinque? Pogacar è un esempio da seguire: si mette in discussione, ama osare, corre le classiche. Gli si adattano di più Liegi e Lombardia, ma non rinuncia a Sanremo e Fiandre. Il ciclismo in questo momento ha un potenziale straordinario ma pure una incredibile dispersione. Ci sono troppe gare, anche. A volte, giorni con 5-6 risultati che fai fatica a ordinare. No: riformiamo il calendario e troviamo il modo di far correre spesso contro questi giganti. La gente vedeva sempre me, Moser, e gli altri campioni sfidarsi nei momenti chiave. Classiche, grandi giri, Mondiale. E ne era entusiasta. Tutti i migliori al via nelle migliori corse: così deve essere.
Le grandi corse che ci introducono alla primavera danno le prime vere risposte