La Gazzetta dello Sport

Il Milan molla l’Inter

«SENZA SAN SIRO UNO STADIO DA SOLI» MA ANCHE ZHANG LASCERÀ IL MEAZZA

- Di Carlo Angioni e Alessandra Gozzini MILANO

La Cattedrale va troppo piano e il presidente rossonero Scaroni rilancia «Abbiamo tre progetti, faremo il primo che si sblocca». I nerazzurri costruireb­bero altrove un impianto tutto loro C

ome in una soap opera che va avanti da anni, prima o poi arriva un colpo di scena. E nell’infinita soap intitolata “nuovo San Siro”, la bomba – alias il colpo di scena di cui sopra – la sgancia direttamen­te il presidente del Milan, Paolo Scaroni. Il Diavolo avrà uno stadio tutto suo? Non è una decisione fatta e finita, ma l’intenzione di RedBird oggi sembra portare in questa direzione. I rossoneri stanno pensando davvero di costruire un impianto di proprietà senza l’Inter. «Se non sarà San Siro, il Milan se lo farà da solo. Non molliamo il colpo, io vi assicuro che il Milan avrà il nuovo stadio», ha detto il numero uno del club campione d’Italia, oggi in crisi d’identità sportiva. Aggiungend­o poi un bel po’ di pepe a una notizia già grossa: «Per lo stadio stiamo portando avanti tre progetti in parallelo. C’è San Siro, un altro è quello di Sesto San Giovanni e un altro non lo dico, è una carta coperta. Il primo che si sblocca ci butteremo a pesce». Insomma, il Milan dà una sterzata e prova ad accelerare davanti alla lentezza del progetto Cattedrale, impantanat­osi in mezzo a mille legacci burocratic­i e oggi fermo tra nuove richieste del Comune di Milano ai due club (sulla base delle indicazion­i emerse dal dibattito pubblico) e la decisione sul possibile vincolo che impedirebb­e di demolire il Meazza e far nascere la nuova arena rossoneraz­zurra. E allora via verso quel progetto solitario che tanti tifosi milanisti hanno sempre chiesto, per potere davvero volare all’altezza degli squadroni d’Europa, tutti (dal Real alle due Manchester, dal Liverpool al Barcellona) con uno stadio usato in modo esclusivo.

I cugini E l’Inter che cosa fa? Letizia Moratti, ex sindaco di Milano e ora candidata a presidente della Regione Lombardia, giusto ieri ha detto: «Lo stadio di San Siro? Ma perché non pensare che resti all’Inter e il Milan vada a costruire un nuovo stadio per esempio a Sesto?». Un’idea suggestiva, che però non sembra comunque percorribi­le. Anche se da viale della Liberazion­e non sono arrivati commenti alla bomba di Scaroni, l’ipotesi Meazza da soli non è la preferita della società di Steven Zhang. Anzi. Se davvero il piano San Siro a braccetto con il Milan dovesse naufragare e i cugini rossoneri andare per la loro strada, anche l’Inter sarebbe infatti pronta a tirare su un impianto nuovo e tutto colorato di nerazzurro. Niente Meazza, quindi. Ma stadio altrove. Certo, è vero che i club in questi anni hanno sempre spiegato di aver pensato a un progetto condiviso – nato alla fine del 2018 – per potere avere più forza economica e costruire uno stadio più bello, ma evidenteme­nte ora sta cambiando lo scenario. Il preventivo per la Cattedrale è di 600 milioni: farsi uno stadio in proprio non può costare meno di 400. Ma dove?

Le opzioni Della passione rossonera per il trasloco da Milano a Sesto San Giovanni nelle ex aree Falck si è detto: la maggiore facilità nel costruire uno stadio e l’accessibil­ità della zona rende questa soluzione la preferita extra San Siro. Nei mesi scorsi si è an

che fatto il nome dell’area San Francesco di San Donato Milanese – non lontano da Rogoredo –, ma sembra che il Milan non abbia mai realmente considerat­o questa seconda ipotesi. Resta da capire quale può essere la terza opzione in mano alla dirigenza rossonera di cui ha parlato il presidente Scaroni. Che, come d’altronde fa anche l’Inter, mette lo stadio in cima ai progetti di espansione del club. Prima del Covid i ricavi dal Meazza sono arrivati a 45 milioni per i nerazzurri e 34 per il Diavolo («Il Milan incassa circa 40 milioni per lo stadio – ha detto ieri Scaroni –, come facciamo a livello internazio­nale a competere con entrate così basse?»). I pienoni di quest’anno – la prima stagione con la capienza normale dopo la pandemia – faranno crescere i numeri, ma l’obiettivo è alzare ulteriorme­nte i soldi da stadio nelle casse dei club, guardando sempre ai modelli Bernabeu, Old Trafford, Allianz Arena. Per questo motivo bisogna correre più velocement­e, anche da soli. Il calendario di Inter e Milan per un nuovo stadio a San Siro è cerchiato nella pagina della stagione 2027-2028: questo era fino a qualche mese fa il traguardo a cui puntavano le milanesi. Con l’inizio dei cantieri nel 2024, il Meazza casa della cerimonia di apertura dell’Olimpiade di Milano-Cortina 2026 e in vita fino alla prima partita nella Cattedrale, il resto del distretto da 1,3 miliardi destinato a rivoluzion­are il volto di San Siro nel 2030. Una road map precisa, che sarà però cancellata se il Milan lo stadio se lo farà davvero da solo.

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