MILAN A 12 PUNTI PRIMATO IN ITALIA CACCIA A QUOTA 100 È il Napoli dei r Ecord
In città c’è entusiasmo e orgoglio Gli azzurri hanno imparato la lezione della scorsa stagione E nel ritorno ospiteranno quasi tutte le big al Maradona
on si è mai guardato indietro, il Napoli, però ogni tanto ci sta. Anche perché ammirare questo distacco di 12 punti maturato un martedì sera è qualcosa di unico. Già, perché mai alla fine del girone di andata della Serie A con 20 squadre - una capolista e campione d’inverno ha mai staccato così tanto la maggiore inseguitrice, il Milan in questo caso. Nessuno ha questi numeri nei maggiori campionati europei. Ma questo aspetto lo trattiamo in altra parte della pagina. Ovvio ricordare che con 50 punti e simili vantaggi tutti hanno vinto il campionato in primavera, ma questo è un altro discorso, che a Napoli stanno affrontando per gradi e non c’entra lo stereotipo della scaramanzia.
Niente stereotipi
La città, la gente, si sta rendendo conto di avere un giocattolo da dover maneggiare con cura e al momento prevale la voglia di divertirsi, la gioia di tornare allo stadio. Perché poi questa squadra ripaga eccome: dalle eclatanti vittorie in Champions all’ultima clamorosa cinquina rifilata alla Juventus, parliamo di un gruppo che finora è stato capace di produrre spettacolo e grandi emozioni. Oggi c’è una città che tutto questo sta imparando ad assaporarlo a piccole dosi, senza abbuffarsi. Anche perché poi c’è una quotidianità fatta di licenziamenti, casse integrazioni e una povertà che quella sì è tangibile e per nulla stereotipata. Il calcio diventa uno straordinario momento di solidarietà, perché la passione azzera le classi sociali e unisce.
Effetto Maradona Luciano Spalletti si è limitato a fare i complimenti, sabato sera, ai suoi per quello che stanno costruendo. Nessun termine trionfalistico, in novembre aveva parlato di “marziani” perché in effetti il rendimento fra Italia ed Europa degli azzurri è proprio da extraterrestri, gli umani sono 12-13 punti più in giù e per il momento evitano di parlare di fantastiche rimonte, ché il passo di Osimhen e compagni non consente alcun ottimismo. Finora
la concentrazione spietata della squadra ha portato a 16 vittorie con solo due pareggi e l’unica sconfitta a San Siro, contro l’Inter lo scorso 4 gennaio. Ripetersi e arrivare a cento punti sarà una grandissima impresa, riuscita finora solo alla Juventus di Antonio Conte che fissò il record a 102 punti. Ma più che i record da battere conta lo scudetto da vincere, che Napoli aspetta ormai da trentatrè anni. E allora andiamo a valutare il girone di ritorno che proporrà dieci gare interne cominciando domenica contro la Roma, la squadra più in forma del 2023 avendo conquistato 10 punti come l’Atalanta. Ecco quello con la squadra di Mourinho diventa un test molto importante. Come i successivi contro Lazio, Atalanta, Milan e Inter che saranno ospitate tutte al Maradona. Vale a dire tutte le pretendenti quantomeno a un posto in Champions dovranno passare da un Maradona che da ora in poi avrà fissi 50 mila tifosi a spingere la città, rappresentata dalla squadra. Un vantaggio notevole che Luciano Spalletti non sprecherà, anche alla luce degli errori della primavera scorsa, quando sul più bello - in corsa con Milan e Inter - la squadra si bloccò e uscì dallo sprint scudetto. Capita, è sport e chi vince diventa il più forte perché lo dimostra sul campo.
Lezione imparata
Ecco, ancora è presto per dirlo. Ma quella lezione il Napoli sembra averla
imparata per bene. E tutto l’ambiente appare più maturo, meno isterico, per saper sopportare gli eventuali momenti di difficoltà, che sono fisiologici in una stagione sportiva così lunga e intensa, in cui la Banda Spalletti ci tiene anche a fare una bella figura pure in Champions. Perché visto che l’orchestra sta funzionando alla grande, allora perché porsi limiti? E dire che la notte del 4 gennaio aveva lasciato pensare a un 2023 tutto in salita, come si auguravano i concorrenti. Invece dopo la sconfitta con l’Inter sono arrivate tre vittorie di fila, convincenti con nove gol segnati e solo uno subito, con la squadra che ora ha anche la miglior difesa del torneo.
Gruppo compatto Tra l’altro Spalletti all’inizio di questo gennaio che ormai si sta chiudendo si era augurato che il mercato non portasse sconvolgimenti. Alla fine c’è stato lo scambio dei portieri, SiriguGollini, e quello dei terzini, Zanoli-Bereszynski. Tutti movimenti previsti, nessuna sorpresa. Persino Diego Demme, che sembrava volesse partire, si è convinto a restare. Insomma gli equilibri di un gruppo che sta realizzando qualcosa di favoloso, non sono stati minimamente intaccati. Napoli ci crede, senza bisogno di santini e miracoli.