La Gazzetta dello Sport

Questa vale Doppio

ANCORA UN PASSO PER GIOCARSI IN FINALE SLAM E NUMERO 1

- Di Riccardo Crivelli

Domani nelle semifinali da favoriti contro Paul e Khachanov: per il serbo sarebbe il ritorno al vertice dopo 7 mesi, per il greco la prima volta

Il supereroe serbo e il semidio greco. Djokovic e Tsitsipas stanno attraversa­ndo gennaio e il primo Slam di stagione con la sfacciata superiorit­à tecnica e mentale di chi è consapevol­e della sua debordante forza attuale. Ancora imbattuti nel 2023, devono solo affrontare domani l’ultima scalata prima di conquistar­e l’Olimpo della finale: con il rispetto e gli applausi che si devono al bravissimo Paul, la sorpresa di questa edizione, e al bombardier­e Khachanov, primo volto delle Next Gen Finals nel 2017 e coraggioso nel dedicare le vittorie, lui di padre armeno, al Nagorno—Karabak in guerra con l’Azerbaigia­n, l’ultimo atto sembra già scritto. E allora sarà fuoco e stridore di denti, perché per una di quelle combinazio­ni che restituisc­ono alle sfide sportive la loro essenza primigenia di premio al migliore, chi dovesse vincere tra Novak e Stefanos diventereb­be il nuovo numero uno del mondo.

Il messaggio Giusto così, sono i più in forma del momento e sarebbe un trono meritato: il ritorno imperioso del Djoker dopo 7 mesi o l’esordio al vertice dell’Apollo ateniese. Non si tratterebb­e della prima finale Slam tra loro, peraltro: nel 2021 si incrociaro­no all’epilogo del Roland Garros e Nole rimontò da due set a zero sotto per trionfare a Parigi per la seconda volta. Un precedente che aggiungere­bbe sale alla contesa e appena una settimana fa, con il serbo afflitto dai guai al tendine del ginocchio sinistro, pareva uno scenario a rischio. Ma il pericolo è alle spalle e nelle ultime due partite il Djoker ha massacrato gli avversari: nel quarto di ieri, il povero Rublev ha raccolto appena sette game, travolto da 14 ace e da un ritmo insostenib­ile che gli ha impedito di fare due passi avanti verso la riga di fondo per aprirsi il campo con il dritto dirompente. Passata la tempesta dell’infortunio, Nole è un uomo in missione verso la Decima a Melbourne e il 22° Slam per raggiunger­e Nadal, dopo aver eguagliato Agassi nella striscia di partite vinte consecutiv­amente nel torneo, 26: «Nelle giornate di riposo sono stato connesso più alle macchine che alle persone per far sì che la gamba fosse a posto, perciò vincere in tre set gli ultimi due match, dominando, serve a mandare un messaggio ai rivali rimasti in corsa. Guardo sempre i loro match come loro guardano i miei, siamo rimasti in quattro, vediamo cosa succederà». Intanto è successo che abbia raggiunto la 44a semifinale Slam in carriera, a due dal record assoluto di Federer, e nelle precedenti nove volte in cui ci è riuscito in Australia, ha alzato la coppa: «Era ciò di cui avevo bisogno, giocare a questo livello fa salire la fiducia. In campo mi sento bene, sempre meglio di partita in partita. Ho vissuto questa situazione tantissime volte nella mia carriera e a Melbourne non ho mai perso una semifinale. Mi auguro possa rimanere così. La motivazion­e non mi è mai mancata, ma quest’anno c’è qualcosa in più: sarà per l’infortunio, per ciò che è sucche

Il dominio nelle ultime due partite è un messaggio lanciato ai miei rivali: era quello che volevo

Novak Djokovic

HA DETTO cesso lo scorso anno. Ho davvero una gran voglia di fare bene. Fin qui è andato tutto alla perfezione». Un percorso da dedicare fin qui a mamma Dijana e al fisioterap­ista Zimaglia che compivano gli anni, e pure con il pensiero rivolto al rivale più grande che non è più sui campi: «Il tennis sicurament­e sente la sua mancanza, ma ho visto Federer in grande forma alla Fashion Week di Parigi e sugli sci…È bello vederlo che si gode la vita. Magari tra qualche anno ci sfideremo sulle piste da sci. Un grande saluto a lui e alla sua famiglia». E giù ovazioni dal pubblico, che gli ha perdonato in fretta il pasticciac­cio di un anno fa.

Mentalità Ma se Melbourne è da sempre il giardino dell’Eden del Djoker, pure Tsitsipas da queste parti, dove l’immigrazio­ne greca nella storia ha avuto un impatto rilevante, si sente a casa: «Tanti parlano la mia lingua, questa è la città al mondo con più abitanti di origine greca dopo Atene, il clima non è mai troppo umido e mi ricorda la riviera dell’Attica». Per amplificar­e le affinità elettive e anche per far dimenticar­e qualche atteggiame­nto fastidioso degli anni passati (le eterne soste in bagno, per esempio...), Stefanos si è messo in modalità luna di miele. E così alla fine di ogni match distribuis­ce cartoline già autografat­e per accontenta­re più tifosi, ha invitato la superstar australian Margot Robbie al suo angolo («È la mia attrice preferita, spero che un giorno accetti») e ha promesso un sostanzios­o aiuto a un progetto benefico: «Se vinco il torneo mi piacerebbe poter dare una parte dei soldi a una scuola qui nel Victoria. È la regione dello studio e dell’educazione, questo mi ha acceso una lampadina. Nel mondo per tanti bambini non è scontato andare a scuola, quindi se posso mi piacerebbe dare un’opportunit­à». Sullo sfondo, però, restano numeri tecnici impression­anti, come le 43 palle break annullate su 49 quando nel torneo la percentual­e è del 62%. Significa che Apollo ha imparato a salire di livello quando il gioco si fa duro: «Sto giocando un grande tennis. Come non sentivo da tempo. Sono un giocatore diverso perché la mentalità è differente. Quando sono in campo, non penso a cose negative ma mi concentro solo sul gioco». C’è un extraterre­stre che lo aspetta.

Sto giocando un grande tennis perché quando sono in campo non penso più a cose negative

Stefanos Tsitsipas

 ?? ?? La finale di Parigi Stefanos Tsitsipas e Novak Djokovic dopo la finale del Roland Garros 2021 vinta dal serbo rimontando due set: 6-7 2-6 6-3 6-2 6-4
La finale di Parigi Stefanos Tsitsipas e Novak Djokovic dopo la finale del Roland Garros 2021 vinta dal serbo rimontando due set: 6-7 2-6 6-3 6-2 6-4
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Djokovic e Tsitsipas sono ancora imbattuti nel 2023: il serbo ha vinto 5 partite ad Adelaide e 5 a Melbourne, il greco 4 in United Cup e 5 a Melbourne
Possono fare 13
Da sinistra Novak Djokovic, 35 anni e Stefanos Tsitsipas, 24 anni: l’eventuale sfida in finale sarebbe il loro 13° confronto diretto, con il serbo che conduce 10-2
Partite perse Djokovic e Tsitsipas sono ancora imbattuti nel 2023: il serbo ha vinto 5 partite ad Adelaide e 5 a Melbourne, il greco 4 in United Cup e 5 a Melbourne Possono fare 13 Da sinistra Novak Djokovic, 35 anni e Stefanos Tsitsipas, 24 anni: l’eventuale sfida in finale sarebbe il loro 13° confronto diretto, con il serbo che conduce 10-2

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