La Gazzetta dello Sport

QUINTANA «Contro di me si è alzato un muro Ma non mi ritiro»

- Di Davide Romani TEMPO DI LETTURA

«Lotta e sacrificio è l’unico percorso che conosco per crescere nella vita. Continuerò a lottare per competere e per continuare sulla bicicletta fino a quando il mio corpo e la mia mente resisteran­no». Nairo Quintana non si ferma, rilancia. Con la voce ferma, orgoglioso, sicuro, a Bogotà il vincitore del Giro d’Italia 2014 e della Vuelta di Spagna 2016 (più 3 podi al Tour) mette a tacere le voci di un possibile ritiro. «Voglio tornare a gareggiare, a indossare un numero di gara, a sentire l’esigenza di rispondere a una squadra».

Problema Classe 1990, Quintana in questo momento è senza contratto dopo avere vestito nell’ultima stagione la divisa dell’Arkea-Samsic. Per lui il 2022 è stato un anno controvers­o. Il colombiano, a causa di una sanzione per l’uso del tramadolo (un potente oppiaceo, antidolori­fico: decisione confermata dal Tas nonostante Nairo si fosse detto innocente), ha perso il piazzament­o — 6° posto — al Tour 2022. Ma non è stato squalifica­to: il tramadolo è vietato dall’Uci (e il corridore sanzionato soltanto nella corsa in cui la sostanza viene trovata nelle sue urine), ma non dalla Wada (l’agenzia mondiale antidoping). «Sono un corridore onesto, lo sono sempre stato – ha ribadito ieri Quintana -. Nei miei oltre 260 controlli negli ultimi dieci anni di carriera non ho avuto problemi. Ho rispettato le regole, gareggiato con integrità e rispettato il gioco pulito».

Disciplina Orgoglio, tenacia, voglia di non mollare anche quando le avversità sembrano insuperabi­li. Peculiarit­à che Nairo ha sin da bambino quando i dottori dissero alla madre Eloisa che il figlio era vittima del tentado

del difunto, il male dei morti, una malattia che le donne incinte respirereb­bero dai moribondi per poi passarla ai neonati. «Sono il ciclista colombiano e latino americano con più titoli nella storia. È il risultato della lotta, della disciplina e del lavoro quotidiano spinto dal mio Paese. Sono in buona forma per continuare, nonostante gli eventi degli ultimi mesi. Un periodo in cui mi mancava l’aria. Sono stato scartato, si è alzato un muro davanti a me, ma io non mi arrendo. Sono un atleta, un ciclista abituato alla pioggia, al freddo, al caldo, alle cadute e ai graffi. Mi sono

sempre rialzato e ho continuato a pedalare. E lo farò ancora».

Futuro Un annuncio a sorpresa che ha stupito. Parole decise, convinte, che spiazzano rispetto a quello che in molti attendevan­o: l’annuncio del ritiro. L’unica cosa certa è che al 32enne colombiano, capace di vincere 51 gare da pro (la prima nel marzo 2012 alla Vuelta Murcia), sono arrivate alcune proposte da team del suo Paese. «Ringrazio tutte le squadre colombiane che mi hanno offerto un’opportunit­à, ma la mia volontà è quella di continuare a competere nelle gare più importanti del mondo. La competizio­ne è parte di me». Al momento sull’agenda di Quintana c’è un programma a breve termine. «Nella seconda settimana di febbraio ho in programma un viaggio. Andrò a preparare ‘La Gran Fondo Messico’ e da lì in Europa. Ho avuto l’opportunit­à di parlare con alcune squadre e non si è arrivati alla fine della trattativa. Per questo farò il viaggio a febbraio, vedrò cosa si potrà concretizz­are».

Il colombiano non si arrende dopo il caso tramadolo. «Io sempre onesto, e sono un lottatore» Senza squadra, verrà in Europa a cercarla

Messaggio Un programma chiaro, con un’idea fissa in testa: tornare a fare quello che dal 2009 a oggi ha rappresent­ato la sua vita. «Sono un combattent­e e mi riconosco negli uomini e nelle donne colombiani che superano ogni tipo di difficoltà: povertà, disuguagli­anze, discrimina­zione e ingiustizi­a. Voglio tornare a competere, ne ho bisogno», rilancia Quintana. A 123 giorni dalla sua ultima gara – 66° al Mondiale su strada in Australia – il campione nato ai 2.825 metri di Combita, nel dipartimen­to di Boyacá, non ha intenzione di smettere. Ha ancora voglia di pedalare, di soffrire. Nairo non si ritira. 3’10”

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Nairo Quintana ha 24 anni quando a Trieste diventa il primo colombiano re della corsa rosa
BETTINI Giro d’Italia 2014 Nairo Quintana ha 24 anni quando a Trieste diventa il primo colombiano re della corsa rosa
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Due volte 2° e poi 3° al Tour, Quintana riesce finalmente a piegare Froome alla Vuelta
BETTINI Vuelta España 2016 Due volte 2° e poi 3° al Tour, Quintana riesce finalmente a piegare Froome alla Vuelta
 ?? GETTY ?? I suoi rivali Nairo Quintana (ora 33 anni) in maglia rossa alla Vuelta 2016 davanti a Froome, Chaves e Contador
GETTY I suoi rivali Nairo Quintana (ora 33 anni) in maglia rossa alla Vuelta 2016 davanti a Froome, Chaves e Contador

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