Ganna PARTENZA «NON IMMAGINAVO DI STARE COSÌ BENE
SANREMO-ROUBAIX STO ARRIVANDO...»
Sull’iridato Evenepoel
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a sfiorato il successo in pianura — una bella azione da finisseur prima di essere «risucchiato» dallo sprint di Gaviria e Sagan — e solo uno scalatore puro come Lopez lo ha preceduto in salita. Dall’Argentina, dalla Vuelta San Juan che si è conclusa domenica, Filippo Ganna è uscito col sorriso al punto di confessare: «È andata meglio di quanto pensassi, non mi aspettavo di partire così bene». Più che il 2° posto nella generale — già ottenuto nel 2018 e nel 2020 —, contano i segnali mandati all’inizio di un anno chiave per alzare ulteriormente l’asticella anche su strada e in cui l’intenzione era quella di partire più «piano» in vista degli obiettivi principali, a cominciare dalle classiche. Il 26enne piemontese di IneosGrenadiers rientra oggi a casa e nel week-end sarà in pista a Montichiari per rifinire la preparazione in vista degli Europei di Grenchen (8-12), primo step della qualificazione olimpica a Parigi 2024: intanto, prima di salire sull’aereo, l’uomo-copertina del nostro ciclismo ha fatto il punto con la Gazzetta. 3Ganna, l’inizio che sperava? «Sinceramente sono uscito dalla corsa argentina molto meglio di quello che pensavo. Dopo cinque settimane e mezzo, sapevo di essere un po’ indietro di preparazione. Avevo fatto un bel carico di lavoro a casa tra pista e strada, e in gara era previsto che facessi altro ‘volume’».
3Poi?
«Quando mi sono piazzato 3° nella quarta tappa, ho visto che la gamba girava bene. Questo mi ha dato morale per l’Alto del Colorado. Ho chiuso ‘stanco’, ma ci sta, il fuorigiri in salita si è sentito. Però sono felice. Devo continuare su questa strada, cioè l’accoppiata nell’allenamento aggiungendo alla bici la palestra come sono tornato a fare».
3Che
«Forza, soprattutto. L’avevo messa un po’ da parte negli ultimi due anni la palestra, per cercare di ridurre il peso. Ma tanto,
cosa le ha dato in più?
l’ho detto pure alla squadra, in salita non vincerò mai. Ci sarà sempre un Higuita, un Bernal, o un altro che mi staranno davanti anche a San Juan. Avrò 3 chili in più, però non di massa grassa, che mi daranno forza».
Che scherzi: lui ha preso la sella e mi ha tirato indietro. ‘Così non fai fatica’
3 Quali esercizi nello specifico? «I classici sulla parte inferiore, ma poi farò qualcosa per rinforzare la zona superiore, schiena e addome. Per essere, non proprio maggiormente rigido, ma diciamo per fare ‘scendere’ meglio la forza e non disperderla nella parte superiore».
Con Remco il rapporto è buono, negli ultimi tempi anzi è migliorato. Forse ero io che non gli davo spazi
Le dispiace non avere vinto la classifica di San Juan?
«Un po’ mi girano le scatole sì. E stavolta non c’era la crono. Magari chiederò che ne mettano una molto lunga nel 2024...».
3
3Ha trovato in gruppo l’iridato Evenepoel, che le contenderà la prima maglia rosa al Giro d’Italia: avete parlato?
«Sì, abbiamo scherzato nei momenti un po’ meno intensi delle tappe. Lui mi ha preso la sella e mi ha tirato indietro dicendomi ‘si vede che non fai fatica’. Io gli ho fatto magari la volatina sui denti per inzigarlo. Il rapporto è buono, negli ultimi tempi anzi è migliorato. Forse ero io che non gli davo spazi, sa, sono un po’ orso, un po’ distaccato. Ma non ho la puzza sotto il naso, in gruppo rispetto tutti».
3E i compagni di Nazionale della pista come li ha trovati?
«Hanno lavorato bene, la fatica fatta darà sicuramente una mano già agli Europei».
3Ecco, lei ritroverà la pista di Grenchen dove l’8 ottobre ha stabilito il record dell’Ora, 56,792 e...
«Sono tornato a fare quei lavori in palestra che avevo messo da parte per ridurre il peso»
«Mi passa il termine? Sono arrivato a odiarla quella pista, negli ultimi minuti del tentativo. Una fatica che mi resta nella memoria. Come il dolore fisico. Però sono contento di tornarci, in fondo. Dovrei fare solo il quartetto, me l’ha chiesto il c.t. Marco Villa in vista della qualificazione olimpica. Saremo presenti».
Il programma verso la primavera post-Europei è stato confermato?
«Sì, la prossima gara a tappe sarà la Volta Algarve in Portogallo dal 15 al 19 febbraio».
3Ecco, lì c’è una crono individuale di 24 km e potrebbe tentare l’assalto alla classifica?
«Ah, non avevo ancora visto il percorso».
3E dopo?
«Mi allenerò in altura in vista della Tirreno-Adriatico e delle classiche».
3Dario Cioni, suo allenatore a Ineos, dice che il miglior Ganna non si è ancora visto e che si punterà a essere più pronti nei momenti in cui le grandi corse si decidono. Giusto?
«Sì. Io di chi mi segue per la preparazione mi fido molto. L’idea è quella di inserire del lavoro specifico alla fine dell’allenamento di ‘volume’. In passato mi è capitato di ‘spegnermi’ dopo le 5 ore e se si vogliono avere ambizioni importanti non è una cosa che deve capitare».
3Parlava di classiche: dopo la Tirreno-Adriatico c’è la Milano-Sanremo, in ogni caso il focus del 2023 è sulla Roubaix?
«Beh su strada di obiettivi da raggiungere ne ho ancora parecchi, quasi tutti. E il primo pensiero va alle classiche, sì. Mi hanno chiesto se volessi cambiare qualche titolo mondiale dell’inseguimento (ne ha 5 individuali, ndr) con la Roubaix, ma a me le maglie arcobaleno piacciono parecchio. Sarebbe meglio aggiungerla. Ci sto lavorando».
L’ha vinta da Under 23, ma finora non ha avuto fortuna da pro’ su quelle pietre.
«Faremo delle ricognizioni, cercando di non tralasciare nulla. So che la squadra mi supporterà in tutto. Questo, le assicuro, è un bel punto di partenza».
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Ambizioni Con gli obiettivi che ho, non devo spegnermi nel finale
«Il primo pensiero è per queste classiche, voglio aggiungerle alle maglie iridate. Ci sto lavorando»