Frenata Lazio Una perla di Pedro non basta a Sarri Il Verona cresce
I biancocelesti senza vittorie da 3 partite Pari di Ngonge, lo Spezia ora è a 4 punti
Il pareggio non è uguale per le due squadre, considerati anche i 25 punti di differenza che si notano in classifica, ma non sul campo. Per l’Hellas questo 1-1 vale tanto, perché alimenta la sua continuità: nel 2023 ha perso soltanto una volta su sei, ha stivato in classifica nove punti e adesso la linea della salvezza dista soltanto quattro lunghezze. A inizio anno erano il doppio. Ma al di là delle conseguenze, è la prestazione del Verona a non lasciar tranquille le rivali. Perché anche se va in svantaggio alla fine del primo tempo, rientra con coraggio e furore da grande gruppo, pareggia subito, potrebbe sorpassare con Lazovic, fermato solo dal palo. E anche come occasioni da gol, i gialloblù stanno sopra i più rinomanti avversari. Per la Lazio gli effetti pratici sono poco incoraggianti: non riesce il controsorpasso sulla Roma e non approfitta del tutto delle cadute di Milan e Atalanta, staccandole minimamente. Ma oltre alla classifica, la terza partita senza vittorie, coppa compresa, indica come i sarriani non riescano nemmeno ad alternare la loro faccia bella con quella brutta, ma continuano la fase dimessa, con energie limitate e idee affannose. I soliti problemi affiorano impietosamente: sono 17 i punti persi dopo essere andati in vantaggio. E la marcia del 2023 – nove punti - è uguale a quella dell’Hellas.
Cuore Verona Nel campionato scorso il Verona fu travolgente: spogliò Sarri con un 4-1 esaltante, parole e musica di Simeone, Caprari e Barak. Nessuno dei tre è qui, lo sapete, la coppia Zaffaroni-Bocchetti però dispone un attacco elastico, senza la torre Djuric, infortunato, con Lasagna centrale, Ngonge e Lazovic
trequartisti. Ngonge, al debutto da titolare, è la bella sorpresa per i gialloblù, oltre che migliore in campo. È svelto a tagliare da destra e a impensierire con il mancino Provedel, è scaltro a inserirsi nella marcatura a zona della Lazio per infilare di testa il pari. Esce tra gli applausi. Lazovic invece si allarga in fase di possesso, ma in quella contraria va al centro per impedire le partenze di Cataldi. Poi, subito dopo aver servito il cross dell’1-1,