La Gazzetta dello Sport

Champions, una q

La difesa è il punto di forza dei gialloross­i terzi in classifica Mourinho vuole investimen­ti per dire no alle tentazioni della Premier

- Di Massimo Cecchini

ostalgia canaglia. L’ultima volta che Roma e Lazio si presero sottobracc­io per entrare insieme al gran ballo della Champions League, era azzurro il cielo sopra Berlino e i campioni del Mondo avevano i tacchetti ben piantati in Serie A. Si trattava dell’Anno di Grazia 2006, e gli italiani si tolsero anche lo sfizio di vincere il Pallone d’Oro grazie a capitan Fabio Cannavaro.

La notte del Barça

La storia calcistica che è rotolata negli anni successivi, purtroppo, ha ridimensio­nato i sogni ma non i bisogni, anche se l’epopea gialloross­a in questo periodo ha onestament­e flirtato spesso con la maggiore competizio­ne europea per club, approdando­vi per nove volte da quel magico anno, anche se una volta la sua corsa si è fermata nel preliminar­e. E, senza tornare alla finale del 1984, che non sia stata una partecipaz­ione da meteora lo dimostra uno studio, attualizza­to in euro, che racconta come, dalla stagione 199293 il club gialloross­o abbia incassato dalle partecipaz­ioni alla Champions circa 450 milioni. Una cifra non certo banale, anche perché depurata dai diritti tv, botteghino e tanto altro, che la farebbero probabilme­nte quasi raddoppiar­e. Ma è la passione che ha fatto battere il cuore dei tifosi, e così la notte indimentic­abile per eccellenza resta quella del 10 aprile 2018, quando la Roma, battendo in casa 3-0 il Barcellona di Messi, approdò in semifinale di Champions, ribaltando la sconfitta dell’andata (4-1) grazie a una prestazion­e straordina­ria, che portò persino l’allora presidente Pallotta a tuffarsi, nella notte, in una fontana di Piazza del Popolo per condivider­e la gioia dei sostenitor­i impazziti di felicità. Solo la semifinale contro il Liverpool, causa arbitraggi­o nel ritorno tolse il sorriso nella gestione Mou), proprio in attacco, infatti, ultimament­e si stanno accumuland­o perplessit­à. Dietro allo straordina­rio Dybala e al finalmente ritrovato Abraham, c’è un Belotti che è l’ombra del centravant­i che è stato nel Torino, un El Shaarawy utilissimo ma spesso utilizzato a terzino, un Volpato, talentuoso ma ancora tenero, e un Solbakken per ora oggetto misterioso. Insomma, la volata sarà lunga.

Tentazione Chelsea

Mai come questa volta, poi, il futuro di Mourinho può essere legato alla qualificaz­ione alla coppa regina. Se il tecnico vuole investimen­ti di sostanza, pur alla luce di un bilancio in difficoltà, solo la Champions può garantirli. Non è un caso, infatti, che dall’Inghilterr­a lievitino le voci che vogliono lo Special One attratto da un ritorno in Premier League, e in principal modo al Chelsea, dove comincereb­be una terza avventura sedendo su una panchina grazie a cui ha scritto la storia del club londinese. Morale: per la Roma la Champions può essere decisiva per trattenere Mou. Altrimenti un grande amore, e tanti soldi, potrebbero sfiorire insieme.

Ripetere il Barça Nel 2018 il punto più alto della storia recente, con la eliminazio­ne della squadra di Messi

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Da sinistra: Nicola Zalewski, Tammy Abraham, Roger Ibanez e Chris Smalling, protagonis­ti di una Roma rilanciata nella corsa alla zona Champions
GETTY Gruppo ruggente Da sinistra: Nicola Zalewski, Tammy Abraham, Roger Ibanez e Chris Smalling, protagonis­ti di una Roma rilanciata nella corsa alla zona Champions

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