Riecco l’Italia d’oro Viviani il capitano «Non c’è solo Ganna Donne, stupiteci»
I quartetti sono una certezza. Nella Madison dobbiamo tornare grandi
La Balsamo è un riferimento, la Paternoster è di nuovo felice Elia Viviani Un oro olimpico e 2 mondiali in pista
Europei a Grenchen sulla pista del record dell’Ora di Pippo. Negli ultimi 2 Mondiali ben 17 medaglie La novità sono i velocisti
Un oro olimpico nell’Omnium a Rio, il ruolo di portabandiera a Tokyo con la soddisfazione di un bronzo nella stessa specialità, sei medaglie iridate con due ori nel 2021 e nel 2022 nell’Eliminazione. Elia Viviani è la stella polare del movimento su pista italiano. E oggi, il giorno dopo il suo 34esimo compleanno («Ho portato delle bottiglie di vino per festeggiare»), ha il compito di guidare la spedizione azzurra che a Grenchen è impegnata agli Europei.
3Viviani, con questi Europei inizia l’avvicinamento a Parigi 2024. Pronto?
«Sto cercando di mixare gli obiettivi su strada, dove cerco la formula per tornare a vincere, e quelli su pista: qui inseguo la mia quarta Olimpiade. Con i Giochi 2024 vorrei chiudere la mia carriera su pista e sarebbe bello farlo con la terza medaglia consecutiva».
3Intanto inizia questi Europei con l’Eliminazione, gara che le
ha regalato tante soddisfazioni.
«Sono campione del mondo in carica e l’anno scorso alla rassegna continentale di Monaco ho vinto poche ore dopo aver corso la prova su strada. Una medaglia sarebbe un bel regalo da farmi».
3Lei è la guida del gruppo, come Tamberi nell’atletica.
«I ragazzi sanno camminare con le loro gambe. Però sì, vedono in me la persona a cui chiedere un consiglio. È bello perché siamo un gruppo molto unito».
3C’è curiosità per il quartetto. Come li ha visti in allenamento?
«I 4 di Tokyo sono difficili da mettere insieme per allenarsi, visti i tanti impegni ma sono una certezza. A loro si aggiunge Manlio Moro, l’atleta che più si avvicina alle caratteristiche di Ganna e Milan, corridori che sanno fare la differenza».
3 Il 2022 si è chiuso con 7 medaglie ai Mondiali su pista, e nel 2021 erano 10. L’Italia è una potenza. Sentite la responsabilità?
«C’è la pressione di non sbagliare dopo quello che abbiamo dimostrato negli ultimi anni. Ma dobbiamo uscire da qui con più titoli europei possibili e punti di qualifica per Parigi».
3 Il programma si chiude domenica con la Madison. Da Tokyo a Parigi è forse la prova da ricostruire?
«È stato il nostro buco ai Giochi: è arrivato l’oro nel quartetto e il mio bronzo nell’Omnium, ma nella Madison non abbiamo raccolto nulla. Deve tornare a essere un punto di forza».
3Il gruppo femminile cresce in maniera esponenziale. Come leadership Elisa Balsamo è la “Viviani” del settore donne? «Elisa per i titoli che ha vinto è un riferimento per il gruppo. Dal Mondiale che ha vinto ha alzato l’asticella in maniera esagerata».
3 Tra le ragazze più attese c’è Letizia Paternoster.
«Sta tornando dopo anni difficili. Nel 2022 si stava riprendendo ma la brutta caduta agli Europei l’ha fermata di nuovo. Sono però fiducioso: il cambio di squadra le ha fatto bene, la vedo felice, motivata. Penso che qui a Grenchen darà qualche segnale».
3E c’è il settore della velocità che si sta risollevando dopo anni difficili. Cosa ne pensa?
«Bravo Villa ad affidarsi a Ivan Quaranta. Ha stupito tutti per come ha costruito e motivato questo gruppo. È bravo nella gestione: sa essere serio quando il momento lo richiede, ma quando serve sa anche scherzare. Spero di vedere un velocista a Parigi».