La Gazzetta dello Sport

La difesa ora è a tre Leao con i titolari E si fa largo Thiaw

Malick, con il Toro, se la gioca con Gabbia Ibra vede il rientro: «Sarà un’altra musica»

- Di Luca Bianchin

«Adesso cambiamo la musica quando rientro. Sono ancora Dio, sono ancora il numero 1. Ho tanta voglia, voglio fare tante cose, quello che ho perso in questi 7/8 mesi. Ho perso tempo. Squadra in crisi? Non sono preoccupat­o, sono momenti normali all’interno di un campionato». Liofilizza­to, concentrat­o, pressato, l’ultimo Zlatan Ibrahimovi­c, in una intervista di ieri a Mediaset. Ibra torna a distanza di otto mesi e fa sapere di sentirsi ancora un pezzo importante nella grande macchina del Milan: «Non voglio tornare in campo per beneficenz­a. Altrimenti non sarebbe una sfida per me, starei a casa a giocare coi miei figli». Per Pioli, ci sono un piccolo problema e una grande soluzione in più. Il piccolo problema è la gestione di Zlatan, che domani dovrebbe andare in panchina. Si sono viste presenze meno ingombrant­i. La grande soluzione è un leader che cambi la squadra.

Ricomincio da tre

Il Milan, peraltro, sta cambiando anche senza Ibra. Pioli nel derby di domenica ha stracciato il copione e disegnato una squadra nuova: atteggiame­nto molto più difensivo, tre difensori, Origi e Giroud soli in attacco. La squadra ha giocato un pessimo primo tempo e ha fatto meglio nel secondo, quando sono entrati Brahim Diaz (per Messias) e Rafael Leao (per Origi). A 48 ore da Milan-Torino, l’impression­e è che la squadra titolare ripartirà da quel secondo tempo... e del resto, Pioli ha lasciato qualche indizio. Ha fatto sapere che avrebbe confermato la difesa a tre e ha indicato nel secondo tempo la base da cui ripartire. Le prove di ieri confermano: sarà difesa a tre ma non necessaria­mente 3-5-2.

Torna il 17

I campioni, però, nel calcio contano più dei numerini e allora, è giusto partire da Rafa Leao. Il portoghese contro Sassuolo e Inter non è stato tra i primi undici chiamati: panchina. Nel derby ha fatto in tempo a mettere in porta Olivier Giroud: una giocata, ma potenzialm­ente decisiva. Leao ieri è stato provato con i titolari ed è atteso nella formazione titolare di domani. Con lui, i numeri hanno un po’ meno senso. Leao parte a sinistra ma ha uno spirito libero, non si può legare a una zolla di campo. Con lui, la squadra tenderà naturalmen­te verso un 3-4-3, con Rafa a sinistra e magari Diaz a destra. Brahim nel derby è stato tra i migliori - bastava poco... - e punta ad allacciars­i le scarpe per le 20.45.

Thiaw in scalata

Per le altre ragionevol­i certezze di Milan-Torino, rivolgersi a Tatarusanu, Kalulu, Theo Hernandez, Tonali, Krunic e Giroud, tutti in formazione alla vigilia. Altri rossoneri lottano per una maglia, tra infortuni e condizione in crescita. Davide Calabria è molto lontano dal 100% e Pioli per lui valuterà un turno di riposo, sapendo che Saelemaeke­rs è pronto ma anche che il capitano, per carattere, andrebbe in campo sempre. Tra i centrali, Gabbia si è ripreso dall’infortunio del derby e si gioca il posto con Kjaer e con Malick Thiaw, che contro l’Inter è piaciuto ed è il vero, unico emergente tra i giovani.

Infortunat­i Nessuna novità di rilievo invece dal fronte infortunat­i. Bennacer, Tomori e Maignan, ovviamente, non ci saranno. I primi due faranno altri esami in giornata per capire se ci potranno essere martedì col Tottenham. Soprattutt­o per Bennacer, non sarà semplice.

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