IL PM ANTI JUVE IN RIALZO L’IPOTESI PASSO INDIETRO MA IL PROCESSO NON CAMBIERÀ
Nessun provvedimento per Santoriello, ma ragioni di opportunità. Spunta un altro filmato. Abodi: «Linguaggio non consono al ruolo»
Il caso Santoriello occupa ancora la copertina della lunga vigilia giudiziario-sportiva del caso Juve-plusvalenze. Le frasi sull’«odio anti juventino» pronunciate quattro anni fa da uno dei pm dell’indagine «Prisma» tengono inevitabilmente ancora banco. E anche se mancano parole ufficiali, si fa largo l’ipotesi che per ragioni di opportunità, Santoriello possa astenersi da esercitare l’azione penale il prossimo 27 marzo davanti al gup Marco Picco nell’udienza preliminare che deciderà sul rinvio a giudizio della Juventus e dei 12 ex dirigenti bianconeri, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici (attualmente al Tottenham) e il legale Cesare Gabasio. Le accuse dei magistrati, che hanno messo sotto la lente d’ingrandimento i bilanci della Juventus 2018-2021, vanno dalle false comunicazioni sociali all’ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’autorità pubbliche di vigilanza, dalla manipolazione del mercato alla dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Passo indietro Per Santoriello viene escluso qualsiasi tipo di provvedimento o di atto formale. Piuttosto la necessità di svelenire la disputa giudiziaria e di concentrare l’attenzione sul cuore dell’istruttoria, quelle 14 mila pagine di atti giudiziari che hanno poi alimentato la stessa inchiesta sportiva con la conseguente condanna shock del meno 15 in classifica per la Juventus. L’unico dubbio riguarda la possibilità che un’eventuale astensione possa essere vissuta come un segno di debolezza: la Procura della Repubblica di Torino continua ad avere infatti il massimo della fiducia nei confronti del pm, sulla bontà del suo lavoro e su una certezza: quelle frasi non hanno minimamente spostato la correttezza professionale del suo operato. Anche se è evidente che quell’uscita del 2019, rilanciata su web e social nelle ultime 48 ore, un po’ di imbarazzo l’ha provocato. Il procuratore capo di Torino, Anna Maria Loreto, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla questione. Ma di sicuro in procura ne avrebbero fatto tutti volentieri a meno.
Nuovo video del 2019
Fra l’altro ieri, alla prima registrazione se n’è aggiunta una seconda a moltiplicare l’imbarazzo. Sempre del 2019, ma questa volta durante un convegno a Torino e non a Milano. Nell’occasione Santoriello sta chiudendo un ragionamento su un intervento in tema di diritto penale-privato con riferimento alle società pubbliche. Nel formulare l’augurio di non essere chiamato insieme ad altri colleghi a parlare di questo argomento, lo definisce «un auspicio che è assolutamente irrealizzabile, al pari ad esempio della Juventus che vinca la Coppa dei Campioni».
Abodi bis Anche il ministro dello Sport Andrea Abodi è tornato sulla questione dopo il tweet dell’altra sera. L’ha fatto attento a non invadere il campo dell’autonomia della magistratura ma citando una parola, «inopportunità», riferita ad alcuni comportamenti, che fanno intuire il suo pensiero al di là del frasario naturalmente prudente. «Il principio di responsabilità vale sempre. È talmente evidente l’inopportunità, anche in momenti in cui si pensa di poterselo permettere, di entrare in un linguaggio che non è istituzionale e consono con il ruolo professionale che si svolge». Insomma, un certo vocabolario, qualsiasi sia la sede in cui viene usato, è da
Io sono un gran tifoso del Napoli e odio la Juve
Da pm sono antijuventino: sono contro i ladrocini in campo
censurare. «Ogni parola in più chiude il ministro dello Sport che ha parlato anche dei “cori razzisti che valgono come uno scontro fisico” in occasione della presentazione di un documentario sulla storia di pallone e speranza del Montespaccato calcio sarebbe inopportuna da parte mia».
Un auspicio irrealizzabile, tipo la Juve che vince la Champions Ciro Santoriello Pm dell’inchiesta Prisma (frasi del 2019)
Verso l’udienza? Un’eventuale assenza dall’udienza preliminare di Santoriello, esperto sì di reati bancari ma da tempo già in servizio alla direzione distrettuale antimafia del capoluogo piemontese, non comporterebbe comunque una diminutio nelle ragioni dell’accusa, garantite dagli altri due pm, l’aggiunto Marco Gianoglio e Mario Bendoni. Quest’ultimo ha anche un discreto passato da giocatore a livello dilettantistico e attualmente è un membro della squadra di calcio della Procura di Torino.
I bianconeri E la Juventus? Il club bianconero si trova di fronte a un dilemma strategico non di poco conto: cavalcare il caso e invocare la remissione del processo o dare un segnale di fiducia nei confronti della decisione del gup, una scelta che potrebbe almeno ambientalmente irrobustire le ragioni del club anche nell’ambito del procedimento sportivo arrivato all’ultimo grado con il Collegio di garanzia del Coni? Di sicuro i legali della Juventus, ma questo già prima del “caso Santoriello”, puntano a essere giudicati in altra sede, a Milano o a Roma e non a Torino, per una questione di competenza territoriale relativa agli eventuali reati di Borsa per i quali vengono accusati Andrea Agnelli e altri undici indagati, tra cui nove ex dirigenti bianconeri.