Napoli al settimo NESSUNO FA MEGLIO PER VITTORIE E MEDIA PUNTI
Gli azzurri si presentano agli ottavi di Champions con l’Eintracht con cifre, nei cinque campionati top, incredibili
essuno più si nasconde a Napoli. Questa squadra ha le carte in regola in Italia e in Europa per essere tra le migliori, per toccare quel cielo azzurro come le maglie indossate. E allora giù la maschera, a parte quella di Osimhen - icona di questa stagione favolosa - domenica scorsa, dopo la diciottesima vittoria in campionato, Luciano Spalletti ha detto: «Noi non lasciamo niente, anzi raddoppiamo ora che comincia la Champions». E in effetti la mentalità sempre più spietata, di una squadra capace di controllare e vincere anche le partite più ostiche, ha fatto salire l’autostima di un gruppo affamato. Lo stesso presidente Aurelio De Laurentiis, leggi il servizio a fianco, ha lasciato anche le ritrosie scaramantiche parlando di scudetto come splendida conseguenza di un decennio ai vertici in Italia. Ma è soprattutto la Champions che oggi sta stuzzicando, e parecchio, tutto l’ambiente Napoli. E in effetti, come vedremo, il paragone con le grandi d’Europa non è illusione ma poggia su statistiche precise e rilevanti.
Nessuno marcia così
Certo, ogni campionato ha le proprie diverse difficoltà. Ma da anni nei cinque grandi campionati europei, siamo abituati ad assistere, almeno in Francia e Germania, al dominio assoluto di Psg e Bayern Monaco. Ebbene oggi il Napoli marcia a una media di 2,67 punti di media che, oltre a proiettarlo a superare la barriera dei cento punti, sancisce che nessuno fa meglio della Banda Spalletti. Con i qatarioti di Parigi fermi a 2,45 e dietro anche al Barcellona (2,65) e Arsenal (2,50), staccato il Bayern a 2,11.
In cielo... di testa E con un attacco che non teme confronti e un centravanti come Osimhen capace di segnare colpendo ad altezze siderali, il Napoli con 12 gol è la squadra che segna più di testa. Una opzione in più per un gruppo che ha già segnato in stagione con 17 giocatori diversi nella rosa. E ancora la Banda Spalletti è quella che insieme al Bayern tira più volte verso la porta avversaria a dimostrazione che il dominio nel possesso palla non è solo un fatto laterale, ma c’è sempre la ricerca della profondità e della porta, con una conclusione che molto spesso parte dell’area di rigore, per avere maggiori possibilità di centrare il bersaglio.
Abitudine a vincere
Tutto cominciò con una magica notte contro il Liverpool, al Maradona. Era il 7 settembre e, dopo un inizio ai mille all’ora, nel Napoli si infortunò Osimhen durante il primo tempo, nel quale Victor oltre ad “aprire” i reds fece a tempo pure a sbagliare un rigore. Ma la squadra nella ripresa continuò a dominare contro i vice campioni d’Europa, cominciando a creare autostima. Certo, con Jurgen Klopp c’erano dei bei precedenti, visto che alla fine il tedesco a Napoli ha sempre perso: col Borussia Dortmund e ben tre volte con il Liverpool. Ma quello fu solo l’inizio, il girone di Champions degli azzurri è stato perfetto. E al maggior numero di vittorie attuali in campionato (18) corrispondono altre 5 nell’Europa di prima classe: solo in Bayern ha fatto meglio vincendole tutte e sei.
Momenti storici
In Champions il Napoli ha ottenuto numeri da record - nei gironi ha avuto il miglior attacco con 20 gol - conquistando vittorie storiche: come il clamoroso 6-1 alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam. Nessuno mai nella storia gloriosa dell’Ajax aveva battuto gli olandesi con un risultato simile in casa loro. Momenti di crescita importante per il gruppo e per giocatori esordienti ma di qualità come Kvaratskhelia, Raspadori e Simeone, mentre Osimhen era ancora fermo ai box. L’aver vinto tutte le partite senza il proprio centravanti titolare, ha dato al gruppo Napoli la consapevolezza di forza, portata avanti poi con una continuità che sta strabiliando tutti, a livello internazionale. Ora però guai a distrarsi contro Cremonese e a Reggio Emilia contro il Sassuolo non saranno solo tappe di avvicinamento agli ottavi di Champions in programma il 21 febbraio a Francoforte. Ma non crediamo che contro la squadra di Ballardini, già autrice dello scherzetto Coppa Italia al Maradona, poche settimane fa, ci possa essere rischio di sottovalutazione dell’avversario. Perché quella eliminazione fa ancora male.