Da Meret a Carnesecchi, Gigio ha le spalle coperte
Il più bravo di sempre è in Serie B: Gigi Buffon non ha ancora voglia di pensione e si diverte troppo a volare. Il più bravo degli ultimi anni è in Ligue 1: Gigio Donnarumma, nell’estate del 2021, decise di lasciare il Milan e di sposare il Psg. Un matrimonio più di interessi che d’amore, al punto che parecchi spifferi raccontano di una forte nostalgia per l’Italia. Vedremo. Di sicuro, prima di partire per la Francia, Donnarumma fu determinante nel trionfo azzurro all’Europeo e, anche se nella sua nuova avventura ha commesso qualche errore di troppo, il suo potenziale è tale da considerarlo ancora il leader tecnico dei nostri portieri. Gigio, anche per una questione anagrafica, sembra destinato a essere il numero uno della Nazionale per tanti anni. Ma non si potrà rilassare granché perché la concorrenza comincia a essere pericolosa. Da Vicario in giù, il movimento è di primissimo livello anche se inevitabilmente nel corso degli anni le porte della Serie A si sono aperte agli stranieri.
GIOVANI E FORTI In corso il cambio generazionale
In questo momento sono undici i titolari italiani tra i pali. Rispetto all’inizio della stagione ne abbiamo guadagnati due e persi uno. La Lazio aveva deciso di puntare su Maximiano, ma l’esperienza del portoghese è durata solo 3’51”: è bastata un’espulsione, al debutto contro il Bologna, per perdere il
posto a favore di Provedel. E la recente esibizione in Coppa Italia contro la Juve non ha certo contribuito a riabilitare Maximiano. Nella Cremonese, Carnesecchi è progressivamente subentrato a Radu, mentre nella Salernitana l’infortunio di Sepe ha spinto la società ad acquistare Ochoa, il cui rendimento è altissimo. E togliergli il posto sembra abbastanza complicato. Nelle ultime stagioni il numero dei portieri italiani titolari è stato spesso inferiore al 50%: erano 9 nel 2021-22, nel 2019-20 e nel 2018-19, addirittura 8 nel 201617, il punto più basso di sempre. Adesso l’Italia sta perfezionando il ricambio generazionale tra i pali. Meret (classe ‘97) sta finalmente completando la sua maturazione e pensate che la scorsa estate il Napoli voleva rimpiazzare il partente Ospina
con Keylor Navas: l’affare era già chiuso e saltò per mezzo milione. Vicario (‘96) sarà uno dei pezzi pregiati del prossimo mercato. Carnesecchi (2000) sta confermando quanto di buono si dice sul suo conto da tempo. Di Gregorio (‘97) ha reagito alla grande all’acquisto di Cragno da parte del Monza, dimostrando di non patire il salto dalla B alla A. Audero (‘97) è tornato sui livelli di qualche anno fa. Nessun portiere italiano ha una media voto insufficiente, perché stanno parando bene anche le riserve che ogni tanto vengono chiamate in causa. Perin, ad esempio, ha un rendimento migliore di quello di Szczesny. Gli unici insufficienti sono stranieri: il già citato Maximiano (4 nell’unica presenza) e il povero Tatarusanu (5,714 in 14 incontri), mentre Maignan ha salutato tutti dopo 7 partite e una media da 6,5.
LA TRADIZIONE Da Zoff e Buffon a Donnarumma
La scuola italiana dei portieri, insomma, gode di ottima salute e non è una novità. Dino Zoff, ad esempio, arrivò secondo nel Pallone d’oro nel
1973, stesso prestigioso piazzamento per Buffon nel 2006. Merito anche di preparatori bravissimi e attenti ad aggiornarsi: chiedete proprio a Buffon quanto fu utile, per lui che era già da molti anni il più grande, l’incontro con Claudio Filippi alla Juventuas nel 2010. Il ruolo è in continua evoluzione, i piedi contano quasi quanto le mani, è difficile restare ai vertici per tante stagioni e chi ci riesce è davvero un fenomeno. E’ una sfida che coinvolge la testa, non solo il fisico. Le pressioni sono sempre maggiori, gli errori pesano solo teoricamente come prima, perché un gol preso vale esattamente come prima, ma il rilievo che ha ogni gesto tecnico, giusto o sbagliato, è profondamente diverso nell’era dei social. Ecco perché l’inusuale longevità agonistica di Buffon, ancora in campo a 45 anni, non deve far passare in secondo piano il vero prodigio della sua carriera: essere stato per tanti anni praticamente infallibile. E’ lui il punto di riferimento per Donnarumma, per Vicario e tutti i giovani portieri italiani.