«A MI SERVE IL MASSAGGIATORE BOLOGNA, TI VEDO BENE MA ORA VOLA PIÙ ALTO»
A 78 anni conduce il Festival con Amadeus «Nella prima serata avevo le gambe contratte Qui e in campo vince il mix giovani-campioni»
ianni Morandi canta, corre, balla e arriva persino a spazzare ciò che resta delle rose dell’Ariston devastate da Blanco. Si prende in giro con un’energia esplosiva che fa invidia a chiunque. È lui uno dei grandi protagonisti di questo 73° Festival di Sanremo, già entrato nella storia un po’ per gli ascolti da capogiro, un po’ per la presenza del Capo dello Stato nella serata di apertura. Morandi, classe 1944, coconduttore accanto ad Amadeus, sorride ripensando al momento che sta vivendo e racconta gli effetti della prima puntata: «Mi sono accorto soltanto alla fine di essere stato in piedi per cinque ore! Avevo le gambe contratte, non me l’aspettavo, ho anche chiamato il mio massaggiatore. Un po’ di sport lo faccio ancora, ma Sanremo è diverso».
3 In che senso?
«Devi tenere costantemente alta l’attenzione, cercare di sbagliare il meno possibile, dare una mano ad Amadeus all’occorrenza. Credevo fosse più semplice! L’anno scorso, quando ero in gara, cantavo e poi andavo al ristorante, adesso è tosta...».
3Più tosta delle due edizioni che ha condotto nel 2011 e 2012?
«Beh, ero più giovane! Ma non potevo dire no ad Amadeus, anche perché amo Sanremo da sempre, sono un vero esperto».
3Da
esperto come giudica il lavoro che sta portando avanti Amadeus? «Il rinnovamento del Festival era iniziato già con Baglioni, Ama ha messo a segno il colpo finale, trasformandolo, ringiovanendolo, ma lasciando comunque spazio alle tradizioni». 3Lo
abbiamo visto anche ieri sera con Al Bano e Massimo Ranieri.
«Condivido in pieno la scelta di Amadeus di chiamare solo ospiti italiani da “celebrare”, è una spinta in più per gli altri ad essere in gara».
Lei ha un bel rapporto coi giovani.
3
«Perché ci danno energia e io sono sempre curioso di capire come cambiano le cose, a partire dalla musica. Ho anche collaborato con alcuni di loro, tempo fa con Rovazzi, adesso con Sangiovanni con cui proporrò (stasera sul palco dell’Ariston, ndr) Fatti (ri)mandare dalla mamma a prendere il latte».
3A proposito di giovani, la Serie A dovrebbe ripartire dai vivai?
«Io credo che per far crescere bene i giovani sia necessario affiancare loro dei campioni di esperienza, che possano insegnare come si sta in campo, come si fa squadra. Un po’ come è stato per il Milan con Ibra lo scorso anno. Senza buoni maestri anche i nuovi talenti soffrono, la Nazionale resta sguarnita e poi se ne pagano le conseguenze. Il mio Bologna ha Arnautovic, un grandissimo giocatore che è di
«L’anno scorso quando ero in gara cantavo e poi cenavo, ora invece è tosta»