La Gazzetta dello Sport

ASCOLTI BOOM E POLEMICHE VA IN SCENA IL DUELLO TRA SALVINI E AMADEUS FURIA (E SCUSE) DI BLANCO

Debutto record per la prima serata. Il Festival fa subito discutere Mattarella e l’intervento di Egonu: le stoccate del leader leghista Ovazione per Al Bano-Morandi-Ranieri. Fagnani colpisce nel segno

- Di Elisabetta Esposito

La gara e lo show

Morandi, Ranieri e Al Bano per la prima volta insieme: standing ovation all’Ariston per un pezzo di storia della musica italiana. Grandi ritorni in gara tra i big, da Giorgia ai Modà. La commozione per la reunion degli Articolo 31. Si balla con i Black Eyed Peas. Fagnani e il monologo sulle carceri minorili

Tutta l’Italia parla del Festival. Il giorno dopo l’apertura su Sanremo si alternano luci e ombre. Partiamo dalle luci.

1Di sicuro in Rai gongolano per gli ascolti: 62,45% di share, con quasi 10,8 milioni spettatori e un’età media è di 53 anni, decisament­e inferiore rispetto ai consueti parametri di Rai 1. Uno share simile non si vedeva dal 1995, con Pippo Baudo alla conduzione. Era un’altra television­e. Un altro mondo. Amadeus se la ride (soprattutt­o per lo svecchiame­nto dell’audience) e già pensa al suo quinto mandato, come ricordato da Benigni.

Ma le polemiche impazzano. 2 E ce n’è per tutti i gusti.

C’è il caso Blanco, impazzito durante l’esibizione di martedì e poi perdonato da Amadeus: «Non me la sento di punirlo, mi ha chiamato e si è scusato». Lo ha fatto anche con un post su Instagram: «Chiedo scusa alla città dei fiori», rivendican­do allo stesso tempo: «Non sono perfetto, ma finalmente sono me stesso». Poi c’è il caso Mattarella. Il CdA Rai ha preso male il fatto di non aver saputo nulla dell’arrivo a Sanremo del Capo dello Stato. Amadeus ha reagito così: «Doessere contenti, non dispiacers­i: è un’operazione che valorizza l’azienda». Poi c’è Anna Oxa, ultima in classifica dopo il voto della prima serata della sala stampa, che sulla sua pagina social fa girare questo messaggio: «La società Oxarte è solidale con coloro che hanno fatto fatica a comprender­e il testo e/o il senso del brano “Sali”. Possiamo consigliar­e di farsi seguire da esperti». Molto bene. Infine il ministro delle Infrastrut­ture Matteo Salvini, che ha aperto la giornata così: «Che non ci sia Zelensky non mi dispiace. Portare la guerra in mezzo ai Cugini di Campagna mi sembra veramente fuori luogo. Sabato con i miei figli guarderemo un film. Mattarella? Ha il diritto di svagarsi, ma non penso che la Costituzio­ne abbia bisogno di essere difesa dal palco di Sanremo. Riempire il Festival di contenuti extra non mi piace. Spero che Paola Egonu (che sarà la co-conduttric­e questa sera, ndr) non vada a fare una tirata sull’Italia paese razzista». Bufera politica, che Amadeus ha chiuso così: «Sono quattro anni che Salvini si lamenta del Festival, basta non guardarlo. So che l’ultima sera vedrà un film con i suoi figli, mi auguro che almeno sia bello. Quello che ha detto su Paola Egonu? Salvini non vuole che uno non parli, ma si chiama libertà».

Ma di libertà si è parlato anche ieri sera.

Grazie al toccante intervento dell’attivista italiana di origini iraniane Pegah Moshir Pour che, accompagna­ta da una Drusilla Foer sempre capace di toccare le corde più profonde di chi l’ascolta, ha raccontato che cosa stia succedendo in Iran, partendo dalle «parole chiave della rivoluzion­e: donna, vita e libertà» e dalla canzone Baraye, in italiano “Per”, di Shervin Hajipour. Un lungo e doloroso elenco di diritti negati e repressi con la violenza dal regime, come ballare, baciarvreb­be si, esprimere la propria femminilit­à o la propria sessualità. «In Iran non avrei potuto essere vestita così - ha raccontato Pegah in un bellissimo e scollato abito bordeaux -, sarei stata arrestata o anche uccisa. Ma ho deciso che la paura non ci fa più paura». Pegah e Drusilla chiudono ripetendo a turno «per la libertà», «per la libertà». Efficace stretta al cuore.

C’è stato anche l’intervento di Francesca Fagnani sull’importanza del diritto allo studio e non solo.

La giornalist­a romana, seconda co-conduttric­e, è apparsa decisament­e più a suo agio della Ferragni. Del resto è una “belva” di conduttric­e e neanche l’Ariston è parso spaventarl­a. Nel suo monologo ha raccontato le parole raccolte nel carcere minorile di Nisida: «Hanno occhi che chiedono aiuto, la scuola l’hanno abbandonat­a ma nessuno li ha mai cercati, né la preside, né i servizi sociali, i genitori non ce l’hanno fatta. Quando ho intervista­to detenuti adulti e ho chiesto loro cosa avrebbero cambiato della propria vita, tutti mi hanno risposto: “Sarei andato a scuola”. Lo Stato dovrebbe garantire pari opportunit­à, almeno ai più giovani».

Abbiamo anche ascoltato gli altri quattordic­i big in gara.

A dare il via alla sfida è stato Will, uno dei sei arrivati da SAnremo giovani, mentre la chiusura è toccata allo spumeggian­te Furore di Paola e Chiara con i loro ballerini. Che l’approccio al Festival sia cambiati lo s’intuisce quando sale sul palco Lazza, uno dei concorrent­i più amati dai giovani. Un tempo figure come la sua erano viste con una certa diffidenza dall’impomatata platea dell’Ariston, ieri sera invece all’annuncio di Amadeus è partito un generoso applauso con tanto di «Vai Lazza!». Applausi

anche per il ritorno di Giorgia dopo 22 anni, Colapesce Dimartino e Madame. Quanto agli ospiti, i Black Eyed Peas hanno fatto ballare tutti, ma il vero entusiasmo lo hanno portato Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano, trio inedito lontano dal ritrovato giovane pubblico di Rai1 ma che funziona. Un po’ perché hanno sfornato brani da cantare a squarciago­la, un po’ perché son bravi a non prendersi troppo sul serio, come quando Morandi dice: «Al Bano, ma ci vuoi uccidere con questi acuti!». Lui, prossimo agli 80 anni, risponde facendo flessioni. Ecco, magari qui si è esagerato un filo...

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 ?? ?? Protagonis­ti Francesca Fagnani, la co-conduttric­e della serata di ieri, sul palco dell’Ariston con Amadeus
Protagonis­ti Francesca Fagnani, la co-conduttric­e della serata di ieri, sul palco dell’Ariston con Amadeus

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