La Gazzetta dello Sport

Frecciata a Skriniar «Per avere la fascia bisogna amare il club»

L’a.d. e la questione capitano: «Servono certi valori» E sui rinnovi di Calha e Bastoni: «Sono fiducioso...»

- Di Filippo Conticello MILANO

Milan Skriniar corre ad Appiano, si allena duro, si diverte con certi burloni che ha in squadra, gioca titolare (pure molto bene nel derby). Incontra perfino i tifosi della curva, cosa che prima o poi capita a molti nerazzurri (ieri al nuovo idolo della Nord, Hakan Calhanoglu). Insomma, fa tutto quello che ha sempre fatto, come se nelle ultime settimane non lo avesse travolto un ciclone emotivo e mediatico. E come se avesse ancora quella nobile fascia che (temporanea­mente) arrotolava al braccio e che ormai gli è proibita. I galloni di capitano non gli apparterra­nno più per i prossimi sei mesi, da qui a quando salirà sul famoso aereo dell’emiro del Qatar diretto a Parigi. L’argomento è stato discusso ampiamente in società, e la decisione è stata poi recepita dal corpo tecnico: ha così scalato una posizione nella gerarchia Lautaro Martinez che ha incornato il Milan da capitano e ha dimostrato di stramerita­re la responsabi­lità. Al netto della fiducia sulla serietà del profession­ista slovacco (all’Inter nessuno ne dubita), resta ancora una certa delusione per l’altalena di Skriniar, passato da dichiarazi­oni d’amore eterno al nerazzurro all’addio. Dall’illusione di un rinnovo in extremis alla futura cessione a parametro zero che non porterà un centesimo nelle casse di un club con parecchi problemi economici. Sull’argomento fascia ieri è tornato a parlare l’a.d. nerazzurro Beppe Marotta, l’uomo che con il d.s. Piero Ausilio ha

sperato di evitare lo strappo slovacco: «Dentro la fascia di capitano ci sono dei valori che devono essere recepiti dal potenziale calciatore che avrà la fascia – ha detto –. I giocatori che non recepiscon­o questi valori non possono essere candidati. I valori possono essere quelli del senso di appartenen­za, dell’amore verso il club, che sono fondamenta­li». Parlava a Milano, a margine alla presentazi­one del libro “Società sportiva 2030” di Massimo Achini, e a Skriniar saranno fischiate le orecchie. Dalla platea sarebbe pure partito l’assist: «A buon intenditor poche parole...?», si è sentito tra la folle. L’a.d. ha dribblato alla Lautaro con un ghigno.

La puntura Impazza il caso del mancato rinnovo dello slovacco. Il dirigente: «Serve appartenen­za»

Il caso stadio «All’estero è molto più facile, invece da noi si passa da un percorso di analisi molto lento...»

Idea rinnovi Per il resto, Marotta ha spaziato su argomenti vari, a partire dal momento del calcio («Il nostro è un mondo di business, dove purtroppo il dio denaro ha un ruolo molto importante...») e dai ritardi sul nuovo stadio delle milanesi: «C’è da criticare il sistema italiano. All’estero è molto più semplice, invece qui da noi devi passare attraverso un processo di analisi molto lento. Fino a oggi non si è riusciti a far diventare tutto più fluido. L’Italia ha bisogno di grandi strutture, ma anche piccole. Spero che con una persona preparata come il ministro Abodi si possa colmare questo handicap». L’ultimo passaggio sfiora due casi bollenti, due giocatori in scadenza 2024 come Alessandro Bastoni e Hakan Calhanoglu. L’obiettivo è farli firmare presti ed evitare nuovi casi Skriniar: «Sui loro rinnovi sono ottimista...», ha concluso Marotta.

Le squadre di Gasperini sono sempre molto fisiche, anche se forse più in passato che oggi. Ma l’estate scorsa l’Atalanta ha cambiato molto, servono tempo e pazienza per raggiunger­e alti livelli di rendimento su Gian Piero Gasperini ALLENATORE DELL’ATALANTA

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In uscita Milan Skriniar, 27 anni, arrivato a Milano nell’estate 2017
 ?? LAPRESSE ?? Guida L’a.d. Beppe Marotta, 65 anni, all’Inter dal 2018
LAPRESSE Guida L’a.d. Beppe Marotta, 65 anni, all’Inter dal 2018
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