Colombo cresce a Lecce Lucca studia all’Ajax Pellegri, basta sfortuna
Non è semplice il percorso delle prime punte: Piccoli continua a cambiare squadra. Per Mancini (‘04) la Juve ha investito due milioni
Quello del centravanti è un ruolo particolare: si matura con calma, la carriera può avere un rallentamento improvviso dopo un inizio folgorante e prima di un ritorno ad alti livelli. E ci si può anche perdere nei meandri di un calcio sempre più tattico e difficile, senza riuscire a far emergere le proprie doti. Spesso il giovane attaccante deve avere la fortuna di trovare una squadra che creda in lui e lo faccia crescere con calma, senza fargli pesare i classici errori del periodo di formazione. Lorenzo Lucca questa squadra l’ha trovata ad Amsterdam: l’Ajax l’ha preso dal Pisa in prestito con diritto di riscatto, ma per meritarsi la conferma l’attaccante classe 2000 dovrà migliorare il rendimento nella seconda parte della stagione.
La sorpresa Il nome nuovo tra i centravanti italiani è sicuramente quello di Lorenzo Colombo, nato nel 2002, di proprietà del Milan, in prestito al Lecce dove si è progressivamente meritato un posto da titolare. Colombo è un nove classico, ha la porta in testa e buonissime qualità sulle quali il club rossonero potrebbe insistere. Colombo è titolare dell’Under 21 e sta dimostrando di reggere anche il peso della pressione. Qualche difficoltà dal punto di vista fisico, invece, per Pietro Pellegri, ancora molto giovane visto che è nato nel 2001. In carriera, dopo l’esordio folgorante (ha debuttato in A a 15 anni e 280 giorni con il Genoa e con la maglia rossoblù ha segnato il primo gol a 16 anni e 72 giorni), si è dovuto spesso fermare a causa di fastidiosi infortuni. Se riuscisse a essere disponibile con continuità, potrebbe essere un’arma preziosa per il Toro di Juric, che usa Sanabria per aprire spazi a favore dei trequartisti, ma avrebbe bisogno anche dei gol del centravanti. E Pellegri sotto questo punto di vista ha un buon potenziale.
Da Piccoli a Mancini
Negli ultimi tempi è un po’ sparito Roberto Piccoli, forse confuso dai troppi traslochi. Negli ultimi tredici mesi ha frequentato gli spogliatoi di Atalanta, Genoa, Verona ed Empoli. Qualche spezzone e nessun gol: l’ultimo timbro risale al 21 agosto 2021. Fisico imponente e buona predisposizione a riempire l’area, a Piccoli servirebbe ovviamente giocare con maggiore frequenza. E questo è un problema che riguarda un po’ tutti i giovani centravanti. D’altronde le squadre spesso hanno esigenze diverse e si affidano a giocatori più esperti. Lo stesso Empoli, sempre attento a favorire la maturazione dei ragazzi, ha preferito acquistare l’esperto Caputo per risolvere i problemi in quel ruolo. Il Sassuolo, altro club che punta a valorizzare i giovani, ha prelevato nella scorsa estate Luca Moro dal Catania. Poi l’ha mandato in prestito al Frosinone e i 21 gol realizzati nel 2021-22 in Serie C per adesso sono diventati 4 in Serie B. Ma con i ragazzi serve pazienza e il percorso di Moro è appena iniziato. Proprio la difficoltà nel trovare un grande centravanti spinge talvolta le società a spendere cifre importanti anche per giocatori che si sono messi in luce nei settori giovanili. Nell’estate del 2022 Juve e Milan avevano manifestato un forte interesse per Tommaso Mancini, classe 2004, centravanti dal fisico imponente, cresciuto nel Vicenza. Alla fine Mancini è stato acquistato per 2 milioni dai bianconeri, che lo schierano un po’ in Primavera (finora 6 gol in 15 presenze in campionato e una rete in 7 gare di Youth League) e po’ in Serie C con la Juve NextGen (due gettoni). La sua corsa è appena iniziata.