La Gazzetta dello Sport

RILANCIO PIOLI «È UN PASSO ORA LA COPPA» «L’ultimo mese ci ha fatto male Il modulo non conta»

- Di Alessandra Gozzini MILANO

Stefano: «Al gol sentivo dolore al viso per come ho esultato... Dobbiamo ritrovare fiducia, solidità e insistere su questo»

Che la temperatur­a intorno al Milan sia bollente lo dimostra Stefano Pioli: a San Siro il termometro va sotto lo zero e lui resta stretto nella giacca del nuovo sponsor senza sentire la necessità di scaldarsi dentro un piumino. La tensione è più forte del freddo e ad abbracciar­e lui e la squadra ci pensa anche il pubblico di San Siro: il coro dedicato all’allenatore nel prepartita era risuonato con lo stesso calore di sempre. La Curva Sud non si era scomposta nemmeno dopo un primo tempo senza grandi emozioni: un’incomprens­ione tra Kjaer e Tatarusanu aveva semmai gelato i presenti. Lo stadio si è definitiva­mente sciolto al gol di Giroud. Il termometro dice anche che la squadra sta meglio, se sulla via della completa guarigione è ancora troppo presto per dirlo. Dei segnali ci sono: la porta è rimasta chiusa dopo un inizio anno di grandi aperture. E a portare Olivier al colpo di testa vincente è stato un cross di

Hernandez, che così si è fatto notare oltre che per la capigliatu­ra: un biondo platino che per Theo è un portafortu­na. Considerat­o il raddoppio sprecato in contropied­e non è detto che il look non possa essere riconsider­ato. Intanto Pioli cerca una definizion­e giusta per descrivere il successo: «Forse è un brodino o un po’ di ossigeno... Stiamo cercando di uscire da un momento delicato. Abbiamo lavorato e faticato. Il gol ci ha sbloccato anche dal punto di vista mentale: dopo siamo stati una squadra migliore rispetto all’inizio della partita. È un piccolo passo avanti che però ci serviva: abbiamo vinto con merito. Nelle ultime partite avevamo subito troppo: in generale si parla tanto di moduli, di difesa a tre o a quattro. Il punto è ritrovare brillantez­za, fiducia, solidità. Dobbiamo insistere su questo: non è che è finita qui e abbiamo già sistemato tutto. Ma ribadisco che non è mai stata una questione di calo fisico, semmai di compattezz­a: l’aspetto mentale è sempre quello dominante».

Leao felice In ogni caso, la nuova cura ha avuto effetto: difesa a tre con l’inseriment­o di Thiaw, mediana rinforzata, due mezze punte a sostegno di Giroud. In settimana Pioli aveva provato a somministr­are dosi di personalit­à e coraggio. E lo stesso aveva fatto Ibra, che ieri si è ripresenta­to allo stadio a modo suo: nel riscaldame­nto è risuonata «Jutro Je», la canzone preferita da Zlatan, la stessa colonna sonora che due anni fa di questi tempi aveva accompagna­to la sua discesa a Sanremo. San Siro ricambia con grandi applausi e con un boato quando alla lettura delle formazioni si è arrivati al suo nome. Non c’è stato ancora modo per riapprezza­rlo in partita. Pioli riparte da altri singoli d’attacco: «Leao? È un giocatore strano... Pensavo che giocando largo ne avrebbe tratto vantaggio. Invece

mi ha detto che questa più centrale, con tre giocatori offensivi molto vicini, è la sua posizione preferita. Era contentiss­imo dei suoi compiti. Giroud? Importanti­ssimo, a livello tattico e morale. È un leader di questa squadra».

Verso la Champions

Almeno per una notte il Milan è terzo e in zona Champions, il nuovo obiettivo dichiarato dall’allenatore. Un traguardo che il club deve assolutame­nte tagliare. La rincorsa continuerà tra una settimana a Monza e qui a prendere nota c’erano l’attuale a.d. biancoross­o Galliani e il tecnico Palladino. Prima però arriverà il Tottenham, andata delle due sfide degli ottavi di Champions: aver ritrovato il sorriso aiuterà a viverla con un po’ più di leggerezza. Alla fine Pioli lascia che San Siro canti e la squadra raccolga l’appaluso dei tifosi: al 90’ lui va diretto negli spogliatoi. «Dopo il gol ho messo le mani in faccia perché esultando ho sentito dolore dappertutt­o... L’ultimo mese ci ha fatto male, ma ora guardiamo avanti. I risultati negativi si sentono, vivi la settimana con più preoccupaz­ione e meno allegria. Allenare un gruppo così responsabi­le e consapevol­e però è una grande certezza. Come il supporto straordina­rio dei nostri tifosi. La stagione è ancora lunga, rifare la Champions l’anno prossimo sarebbe un bel risultato ma serve continuità nelle prossime partite. Per il Tottenham devo prima valutare le condizioni di Bennacer e Tomori: vedremo che strategia adottare. Non conta il modulo ma lo spirito».

 ?? INSTAGRAM ?? Lo scherzo su Instagram Davide Calabria e Theo Hernandez, dopo la vittoria sul Torino, hanno scherzato su Instagram simulando un incontro... di boxe. Il riferiment­o è alle voci degli ultimi giorni sui dissidi interni allo spogliatoi­o del Milan
INSTAGRAM Lo scherzo su Instagram Davide Calabria e Theo Hernandez, dopo la vittoria sul Torino, hanno scherzato su Instagram simulando un incontro... di boxe. Il riferiment­o è alle voci degli ultimi giorni sui dissidi interni allo spogliatoi­o del Milan
 ?? LAPRESSE ?? Campioni d’Italia Stefano Pioli, 57 anni, allena il Milan dal 9 ottobre 2019. In rossonero ha vinto l’ultimo scudetto. Con lui Davide Calabria, 26 anni, capitano dopo l’addio di Romagnoli
LAPRESSE Campioni d’Italia Stefano Pioli, 57 anni, allena il Milan dal 9 ottobre 2019. In rossonero ha vinto l’ultimo scudetto. Con lui Davide Calabria, 26 anni, capitano dopo l’addio di Romagnoli
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