Il futuro è azzurro
CAPOLISTA È FATTO PER DURARE IN A HA IMPIEGATO SOLO TRE OVER 30 Il titolare Mario Rui, Juan Jesus e Demme Solo Lecce e Torino hanno fatto di meglio
età non conta, recita un luogo comune.Forse non conta in amore o altrove, ma nel calcio l’età pesa, nel bene e nel male. Una squadra con età media alta abbonda di esperienza e difetta in freschezza e una squadra con età media bassa sprigiona energie e manca di vissuto. Il Napoli capolista con
13 punti di vantaggio sull’Inter prima delle inseguitrici ha trovato una giusta miscela. Non è datato, non è acerbo. La rosa ha un’età media di 25 anni e 9 mesi, la formazione tipo di 27 anni e tre mesi. Tra i 25 e i 27 si è nel pieno dell’efficienza fisica e si è prossimi alla maturità mentale.
Pochi over 30
Il Napoli di base è una squadra a bassa incidenza di trentenni e ultra-trentenni. Oggi ne ha in pancia soltanto quattro: Juan Jesus (31 anni), Mario Rui (31), Bereszynski (30) e Demme (30). Dei quattro soltanto Mario Rui può essere considerato un titolare, in campionato per 16 volte è partito dall’inizio. Gli altri hanno giocato poco: Juan Jesus 7 presenze in campionato, Demme tre, Bereszynski (arrivato a gennaio) è ancora a zero. Il Napoli è una delle società dei cinque Paesi europei calcisticamente top ad aver schierato il minor numero di trentenni in campionato. Ne ha utilizzati appena tre, come già scritto: Mario Rui, Juan Jesus e Demme e soltanto Rui, il terzino sinistro portoghese, è stato impiegato con continuità.
Lecce e Torino In Serie A solo Lecce e Torino per ora hanno fatto meglio del Napoli, nel senso che di trentenni in campionato ne hanno fatti giocare due ciascuno. Tuia (3 presenze) e Dermaku (1) nel Lecce; Ricardo Rodriguez (19 partite) e Djidji (21) nel Toro. Nei cinque euro-tornei più importanti, il Tolosa e il Reims, club francesi, capeggiano questa particolare classifica, elaborata da Opta, con un 30enne cadauno. Il Napoli è la capolista in questo senso più virtuosa. Arsenal (Premier
League, Inghilterra), Barcellona (Liga, Spagna), Bayern Monaco (Bundesliga, Germania) e Psg (Ligue 1, Francia) si sono affidati a un maggior numero di over 30, tra i giocatori scesi in campo per almeno una volta. All’opposto le squadre più “tardone” della Serie A sono Juventus e Sampdoria, con nove giocatori ciascuno over 30 finora in campo per almeno una partita di, tallonate da Monza e Inter con otto a testa. Sospettiamo che nei tanti (troppi?) trentenni dell’Inter si annidi una delle cause del gran distacco tra la prima e la seconda del nostro campionato. Il dato si presta a una duplice lettura. Da un lato la saggezza di Dzeko, Acerbi e Mkhitaryan, per citare i primi ultra-trentenni nerazzurri che ci vengono in mente, mantengono in alto la squadra di Inzaghi, dall’altro è abbastanza evidente il gap tra l’Inter e il Napoli in fatto di esplosività e reattività.
Un grande avvenire
Proprio domani Khvicha Kvaratskhelia compirà 22 anni. Victor Osimhen ne farà 25 a fine anno, il 29 dicembre. I due fenomeni dell’attacco di Spalletti insieme non assommano il mezzo secolo di vita. Giacomo Raspadori fin qui è stato utilizzato a macchia di leopardo, Spalletti sta cercando di capire come ri
Contrasti L’Inter ha utilizzato 8 elementi con più di 30 anni: forse è una delle ragioni del maxi-distacco
Un bel mix Giuntoli e Spalletti hanno miscelato bene gioventù ed esperienza, senza eccessi in un senso
cavarne il meglio senza compromettere gli equilibri generali. Il 18 febbraio Raspadori festeggerà però i 23 anni e il futuro gli appartiene. Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo del Napoli, ha mixato bene l’anagrafe. In questi anni è andato a prendersi belle promesse, com’erano Osimhen e Kvaratskhelia nel momento in cui sono sbarcati a Napol, ed è stato bravo a individuare giocatori pronti a prezzi accessibili, in linea con la politica societaria, pensiamo ad Anguissa. L’allenatore ha rilucidato e rilanciato un centrocampista come Lobotka, che sembrava perduto tra le pieghe della panchina. Il resto lo ha fatto lo stesso Spalletti con l’assemblaggio, con un gioco che tiene insieme molti concetti e che non prescinde né dalla forza, una caratteristica tipica dell’Inter, né dalla corsa. Fondamenta solide, motivo per cui il Napoli, sul prossimo mercato estivo, lavorerà per i ritocchi, per migliorie studiate, senza azzardi.