La Gazzetta dello Sport

Ducati già in... co

- Paolo Ianieri

e il buon giorno si vede dal mattino, l’alba del Motomondia­le 2023 è di quelle molto promettent­i per l’Italia delle moto e dei suoi piloti. Pronti via, e nel primo giorno dei test di Sepang è come se il 2022 non fosse mai finito. Cambia un po’ l’ordine dei fattori, ma nelle prime posizioni della classifica - che questo sarà anche “solo” il debutto stagionale, ma alla fine è il cronometro quello al quale guardano tutti — c’è solo Italia: sette Ducati e due Aprilia ai primi nove posti, Marco Bezzecchi, il rookie grande rivelazion­e del 2022 e stella attesa a un altro passo avanti in questa stagione, davanti a tutti con un tempo a soli sette decimi dal primato di Sepang (1’58470 il tempo di Bez contro l’1’57”790 della pole di Jorge Martin in ottobre) in sella alla sua Ducati GP22 con la quale Francesco Bagnaia a Valencia si è guadagnato il numero uno sulla carena; e poi Enea Bastianini, fresco di tuta rossa da pilota ufficiale, sul gradino del podio più basso di giornata dietro a Maverick Viñales con un’Aprilia che soprattutt­o a livello aerodinami­co, con quel gradino che genera carico, è la moto alla quale si stanno ispirando quasi tutti. Il primo degli altri, leggi giapponesi e austriaci, è Franco Morbidelli, uno che quest’anno è chiamato a un grosso riscatto dopo due stagioni, soprattutt­o l’ultima, complicati­ssime, 10° con la Yamaha davanti al compagno Fabio Quartararo, seppure con sei decimi e mezzo di ritardo dalla vetta.

Lontani, molto lontani tutti gli altri, a cominciare da Marc Marquez, quello che forse aveva gli occhi più puntati addosso tra le sue condizioni fisiche e soprattutt­o i punti interrogat­ivi su una Honda chiamata a reagire dopo la peggior stagione della propria storia.

Buon inizio Certo, Bezzecchi è stato facilitato dal fatto di trovarsi a disposizio­ne una GP22 già perfettame­nte collaudata e sulla quale non c’è molto da provare («Rispetto alla GP21 ha parecchi punti forti in più, soprattutt­o in staccata e inseriment­o curva, anche se solo girando troverò quella confidenza che ancora mi manca»), mentre a pochi metri di distanza ne box Ducati ufficiale sia Bagnaia sia Bastianini hanno subito iniziato il lavoro di sgrossamen­to e comparazio­ne tra le tante novità arrivate da Borgo Panigale, con continui cambi di moto tra quella 2022 e la nuova per cercare di capire il più possibile. «Le sensazioni sono molto simili, c’è una differenza molto piccola di motore che ti dà un feeling un po’ diverso, dovremo lavorare su accelerazi­one ed erogazione che sulla GP22 erano un punto di forza, ma sono già andato molto più forte rispetto alla FP1 del GP di ottobre quindi sono contento» racconta Bagnaia, 5° tempo di giornata nel sandwich di Martin e della seconda Aprilia di Aleix Espargaro. Soddisfatt­o, Pecco, anche dello scambio di informazio­ni con Bastianini. «Abbiamo chiacchier­ato un po’ nella pausa pranzo e le nostre sensazioni coincidono, vuol dire che stiamo lavorando nel modo giusto». La prudenza è la consiglier­a di Bastianini in questi suoi primi passi da pilota ufficiale chiamato a dare indicazion­i agli ingegneri sulla direzione da imprimere allo sviluppo. «Dare sempre il commento giusto è difficile, quindi ogni volta che ero incerto su un giudizio ho preferito dire che non lo sapevo — spiega Enea —. Ma la sensazione è quella di dare indicazion­i buone, anche il confronto con Pecco è simile».

Yamaha cresce Se Ducati e Aprilia («Mi aspettavo un grande cambiament­o, invece sono tanti piccoli particolar­i da mettere a punto» dice Aleix) sono partite con il piede giusto e la Honda per ora balbetta aggrappand­osi come sempre al solo Marquez, in Yamaha a dispetto della classifica si vedono facce soddisfatt­e, con il nuovo motore che sembra spingere di più («Un sollievo non vederci sempre in fondo quanto a velocità massima» sospira Morbidelli) e segni complessiv­i di reazione un po’ in tutte le aree della moto. «Penso che questa sia la prima volta che faccio un vero test con Yamaha, in passato provavo solo forcelloni e assetti, mentre questa volta avevo tantissime cose nuove» ha raccontato Quartararo al sito GPOne. «Ho visto voglia di rischiare» aggiunge Morbidelli.

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