Agazzi: «È pronta a dare il massimo Fiducia e serenità su una bella pista»
«Sì, l’avvicinamento a ‘sti Mondiali è stato un po’ tribolato, a prescindere dalla morte di Elena. Ma negli ultimi giorni ci siamo rimessi in carreggiata e la fiducia è salita. Adesso è pronta». Luca Agazzi, 48 anni, bergamasco di Leffe, ex sciatore di buon livello fino a metà anni 90, da quest’anno è il tecnico personale dell’olimpionica dopo aver lavorato
quasi tre anni con Lara Gut-Behrami e sei con la Nazionale canadese. È sollevato. In questi giorni a Meribel ha ritrovato la Sofia dominante del primo mese di stagione. C’è già grande feeling tra i due, nonostante lavorino insieme da pochi mesi. «Sì, mi ha cercato lei. E non certo perché le servisse una persona con cui parlare in dialetto bergamasco... Semmai un allenatore che la facesse lavorare sulla tecnica.
Non che prima fosse stato fatto un cattivo lavoro, intendiamoci. Ma Sofia è così, aveva voglia di rimettersi in gioco». Agazzi entra più nei dettagli. «Siccome l’obiettivo è l’Olimpiade di Milano-Cortina, bisogna preservare il suo fisico e l’unico modo è costruire una sciata solida, quindi abbiamo inserito tantissimi lavori sul gigante, sapendo che in discesa resta sempre molto solida. Purtroppo l’infortunio alla mano ci ha rovinato un po’ i piani, perché volevamo fare qualche gara proprio di gigante, anche per alleggerire la tensione, ma non è stato possibile. Quindi abbiamo dovuto adattarci. Poi ci si è messa l’uscita di St. Anton con il problema al ginocchio destro, oltre alla scivolata in allenamento al San Pellegrino. E sono arrivati di nuovo i dubbi. Ma negli ultimi giorni ha fatto ottimi lavori. La vedo serena e in fiducia. È una tipa tosta, certo. Ma le campionesse devono essere così, un po’ egoiste e un po’ pazze: sto imparando molto da lei. La pista? Molto bella, mossa, degna di un Mondiale. Si sta anche lucidando sempre di più, quindi verrà dura. Perfetto».