La Gazzetta dello Sport

Diavolo, la voc E del padrone

CARDINALE A MILANO OGGI ATTESO IN SEDE E POI A SAN SIRO: NOTTE DA 20 MILIONI Il proprietar­io di RedBird incontrerà il management sportivo e finanziari­o Possibili novità anche sul tema dello stadio L’accesso ai quarti per alimentare il business

- Di Alessandra Gozzini MILANO

Lo scudetto dopo undici anni di attesa ha fatto esultare anche Paul e Gordon Singer, generalmen­te molto più riservati. La loro attesa, come vertici di Elliott, era durata di meno: quattro anni per arrivare al successo. Una festa a cui aveva partecipat­o anche Gerry Cardinale, indisturba­to tra la folla prima che il suo volto divenisse per tutti il volto del proprietar­io di RedBird e di conseguenz­a del Milan. Sembrava un tipo espansivo, si è scoperto nelle settimane successive che è altrettant­o attento alla privacy. Forse ancora di più rispetto a chi l’aveva preceduto. Cardinale si rivedrà a San Siro stasera: non c’è in gioco uno scudetto ma la possibilit­à di tornare tra le otto grandi d’Europa. «Le partite più importanti della mia carriera», sintetizza Pioli, a riprova dell’importanza della sfida. Per la proprietà rossonera la Champions non è solo fascino e gloria, ma anche incassi (con il Chelsea ai gironi 6,8 milioni dal botteghino, stasera la quota può salire) e appeal commercial­e. Per capacità di attrarre sponsor e rilanciare il marchio nel mondo, la Champions è unica: riuscire ad arrivare tra le prime otto del continente potrebbe aprire nuove possibilit­à di business. Cardinale fonda il suo progetto nella connession­e tra sport e intratteni­mento e i tifosi di tutto il pianeta seguono la grande Europa. Un passo avanti nel torneo non segnerebbe soltanto una crescita tecnica, ma d’immagine. Non è un caso che Cardinale abbia scelto questa partita per tornare allo stadio. Tra premio Uefa e altri introiti il passaggio del turno può valere oltre 20 milioni.

Vertice Cardinale è da ieri sera a Milano. Ha cenato in città e oggi avrà una lunga giornata di meeting. Prima di accomodars­i in tribuna a San Siro è atteso negli uffici di Casa Milan, sede del club rossonero. Di certo incontrerà il management sportivo e finanziari­o, probabilme­nte tutti nello stesso momento. Un vertice a tre insolito e atteso per il momento storico in cui si colloca: l’intervento di Cardinale servirebbe a chiarire ancora una volta le gerarchie interne. Tema che è tornato d’attualità dopo le tensioni dell’ultimo mercato invernale. Ieri è stato Calcio&Finanza a riportare dei documenti in cui è definita l’area di competenza dell’a.d. Furlani. Un’area ordinaria per un a.d. e decisament­e ampia, che va dai rapporti istituzion­ali a quelli con gli agenti dei calciatori, dai diritti tv allo sviluppo del business fino alla stipula degli accordi su acquisti e cessioni. In particolar­e, basta la sua firma in operazioni con limite dei trenta milioni lordi; occorre invece la firma congiunta con Cardinale o con il presidente del consiglio di amministra­zione per spese entro i cento milioni lordi. Cardinale non si vede a Milano dal derby del settembre scorso, quando la sua presenza sugli spalti fu un portafortu­na rossonero: dominio e vittoria per tre a due. Da allora sono trascorsi cinque mesi. Nei prossimi cinque potrebbe cambiare ancora molto: i risultati saranno ovviamente decisivi per definire il futuro del progetto tecnico, tra campo e scrivania.

Stadio in evoluzione

In queste ore in città è probabile che sul tavolo di Cardinale finisca anche la cartella relativa al nuovo stadio. Sul tema il focus è condiviso con il presidente Paolo Scaroni, che quotidiana­mente segue gli sviluppi dell’iter. Al momento

sono previsti una serie di vertici interni al club ma non sono ancora stati fissati appuntamen­ti con le istituzion­i. Tutto però può cambiare e anzi è probabile che accada: l’agenda di Cardinale e Scaroni è flessibile e sulla questione è già ora di decidere. Aspettare che sia il Comune di Milano a definire il percorso sull’area di San Siro o spostarsi fuori città, in un perimetro privato. Sesto San Giovanni resta in pole, anche per la disponibil­ità già accordata. Una scelta che comportere­bbe la separazion­e dall’Inter e la realizzazi­one in autonomia del nuovo impianto di proprietà. La sensazione è che in questi giorni possa succedere qualcosa. Niente di ufficiale però: come detto Gerry Cardinale è gelosissim­o della propria privacy. Nemmeno il suo arrivo in città ieri sera è stato annunciato: di lui si conoscono le competenze sportive e nell’ambito dell’intratteni­mento. Si sa molto meno del personaggi­o: anche rintraccia­re la sua data di nascita è un esercizio complesso, a meno che non si controlli l’intero albero genealogic­o. Quello di Gerry, per parte di madre, risale fino a Gabriele D’Annunzio.

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GETTY Presenza positiva Gerry Cardinale a San Siro per il derby d’andata del 3 settembre scorso vinto per 3 a 2 con doppietta di Leao e gol di Giroud
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