La Gazzetta dello Sport

SCI, LA COMBINATA E IL PARALLELO NON HANNO SENSO

- PIERO GROS

IMondiali di sci entrano nella seconda settimana, quella riservata alle discipline tecniche, sulla carta meno favorevole all’Italia. Ma ritengo che le donne ci possano regalare altre medaglie. Penso al gigante, e in particolar­e a Bassino e Brignone. Marta sta sciando meraviglio­samente, è perfetta sul piano tecnico, ha una grande confidenza, di per sé è un’atleta di equilibrio, oltre che di talento, e l’oro in superG la farà scendere ancora più libera. Però vedo molto bene anche Federica, viene da un bel periodo. E mi piacerebbe vederla al via pure nello slalom, anche perché è l’ultima gara e non ha nulla da perdere. Gli uomini? Non penso che una medaglia possa arrivare da loro. Semmai avrebbe potuto arrivare dalla discesa. Il livello in gigante e in slalom è molto alto, la vedo dura, anche se i Mondiali sono sempre particolar­i. Per lo slalom ci sarebbe Vinatzer, ma è scivolato indietro e partirà dopo i 15, quindi farà molta fatica. Alex è un bel talento, niente da dire, però ha una sciata aggressiva, violenta: rischia troppo, a mio avviso deve essere più fluido. Se non trova un po’ di continuità, rimarrà lì nel limbo ed è un peccato. Purtroppo in campo maschile stiamo vivendo un periodo non facile. È una fase di cambio generazion­ale. Peraltro servono anche i talenti alla Odermatt, che ad oggi tra i nostri non vedo. Per carità, lui è un fenomeno assoluto, uno sciatore che non a caso nasce gigantista e che riesce a mettere insieme il talento, la forza fisica, la serenità, la determinaz­ione, la capacità di gestire le curve mantenendo alta la velocità: per questo poi va così forte anche in discesa e in superG. Del resto io sono convinto da sempre che con i giovani si debba insistere tanto con il gigante e pure lo slalom, poi la discesa e il superG vengono di conseguenz­a. Ma noi abbiamo pochi velocisti di livello anche perché non ci sono piste chiuse per allenarsi nella velocità. Nelle altre nazioni, da questo punto di vista, sono più fortunati. Paradossal­mente, però, in questo momento c’è una maggior crisi di risultati nelle discipline tecniche. Bisogna allargare sempre di più la base, la Federazion­e dovrebbe investire di più sui ragazzi che hanno qualità. Finora ritengo che siano stati bei Mondiali. Ottime piste, moderne; organizzaz­ione all’altezza, senza voler entrare troppo nei dettagli; e vincitori degni di una rassegna iridata. Ma lasciateme­lo dire, il parallelo e la gara a squadre

Ai Mondiali anche le specialità a squadre sembrano quasi un terno al lotto

non hanno alcun senso. E pure la combinata fatta in questo modo. Il parallelo è un terno al lotto, non è per niente una gara democratic­a, dal momento che le manche si disputano su due tracciati che non potranno mai essere uguali. Poi ci sta tutto, sono medaglie in più, che danno visibilità a chi le vince. Ma vincere l’oro in parallelo o in combinata non è come vincerlo nelle altre gare. Lo sci non ha bisogno di queste specialità. Provocazio­ne per provocazio­ne dico anche che andrebbe cambiata la stessa Coppa del Mondo. Io abolirei quella generale. Una coppa per discesa e superG, un’altra per gigante e slalom. Altrimenti un Odermatt e una Shiffrin, che vanno forte in tre specialità, hanno già vinto in partenza. E l’interesse crolla.

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Il parallelo di Marta Bassino medaglia d’oro nella specialità ai Mondiali del 2021
GETTY A Cortina Il parallelo di Marta Bassino medaglia d’oro nella specialità ai Mondiali del 2021

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