La Gazzetta dello Sport

Il giorno della SF-23 ORA TOCCA A TE UNICA MISSIONE VINCERE IL TITOLO Rossa

FERRARI Oggi a Maranello viene svelata la vettura con cui il team di Vasseur sfida la Red Bull

- Di Luigi Perna

a presentazi­one di una Ferrari di F.1 è sempre speciale. Una sorta di rito, misto di tradizione e di modernità, che dà sfogo alla lunga attesa degli appassiona­ti. Era così ai tempi del grande Enzo, il fondatore del marchio del Cavallino, ed è rimasto così anche adesso che i GP sono proiettati nel futuro, con le power unit ibride e l’eco-sostenibil­ità. Oggi a Maranello sarà svelata la SF-23, monoposto con cui la rossa andrà a caccia del Mondiale 2023, al via il 5 marzo in Bahrain. Finalmente un evento dal vivo, dopo quelli “virtuali” per l’emergenza Covid. Sono passati quindici anni dall’ultimo titolo piloti conquistat­o dal ferrarista Kimi Raikkonen (2007) e quattordic­i dall’ultimo campionato Costruttor­i della Ferrari (2008). Una parentesi infinita, che ha visto dominare prima la Red Bull di Sebastian Vettel, poi la Mercedes per otto anni di fila e quindi di nuovo la Red Bull, guidata stavolta dal fenomeno Max Verstappen.

Punti da migliorare

È ora di interrompe­re questo digiuno, diventato un tabù, ed è quello che il presidente John Elkann e l’a.d. Benedetto Vigna hanno chiesto al nuovo team principal Frederic Vasseur, ex Alfa Romeo, arrivato per sostituire Mattia Binotto. Il francese, uomo di corse con una grande esperienza, è chiamato a seguire le orme del connaziona­le Jean Todt, che nel 1993 prese in mano una Ferrari molto più in difficoltà di questa e la riportò sul tetto del mondo con Michael Schumacher (2000) aprendo un ciclo d’oro. Per Vasseur, però, non ci saranno a disposizio­ne sette anni. La Ferrari deve vincere subito. E il primo a esserne consapevol­e è proprio il diretto interessat­o, investito di questo compito dai vertici dell’azienda. «Sono qui per vincere — ha detto —. Non c’è altro obiettivo». Lo sanno anche Charles Leclerc e Carlos Sainz, coppia di piloti fra le più forti dello schieramen­to, impazienti di provare la nuova macchina nei test di fine mese (l’hannoi già vista in fabbrica prima della presentazi­one) e capire se sia l’arma per contendere il titolo al due volte iridato Verstappen. I progressi della passata stagione accendono la speranza. La Ferrari veniva da due anni deludenti e si è risollevat­a, cogliendo l’occasione offerta dai nuovi regolament­i per mettere in pista una vettura che ha colto 4 vittorie e 12 pole, impression­ando soprattutt­o nelle prime gare. Ma non è bastato. Ci sono stati problemi di affidabili­tà della power unit, costati due ritiri a Leclerc e uno a Sainz, ed errori di strategia del team che hanno penalizzat­o la corsa del Cavallino, assieme a una capacità di sviluppare il progetto inferiore nella seconda parte di stagione a quella della Red Bull del genio Adrian Newey. Perciò quest’anno bisogna fare meglio. Serve un passo avanti per il Mondiale.

Che lavoro

La SF-23, a quanto si sa, dovrebbe essere un’evoluzione della F1-75 del 2022, che sfoggiava alcune soluzioni aerodinami­che originalis­sime come le fiancate concave in alto con le feritoie a forma di branchie. Le vetture attuali sfruttano il concetto dell’effetto suolo: l’aria viene incanalata sotto il fondo per creare deportanza e aumentare la tenuta di strada. La controindi­cazione è stato il fenomeno dei saltellame­nti alle alte velocità (“porpoising”) che hanno fatto soffrire i piloti, in particolar­e Lewis Hamilton sulla Mercedes. La Federazion­e, in nome della sicurezza, ha imposto che quest’anno il fondo sia più alto da terra di 15 millimetri, cosa che comporta una perdita di carico aerodinami­co. A Maranello hanno lavorato per recuperarl­o e ci sono riusciti, a quanto è trapelato

dalle prove al simulatore con

La presentazi­one delle monoposto del Cavallino è un rito avvolto da tanta attesa

dotte da Leclerc e Sainz assieme agli altri piloti addetti allo sviluppo. Ma c’è da giurare che la Red Bull abbia fatto lo stesso. Vedremo se il gruppo guidato da Enrico Cardile e David Sanchez avrà tenuto in serbo qualche novità, nel disegno di telaio e carrozzeri­a, in grado di stupire. Però è soprattutt­o dalla power unit che in Ferrari si attendono una spinta in più. Il reparto, guidato da Enrico Gualtieri, ha lavorato sulla combustion­e per migliorare l’affidabili­tà del motore termico e garantire quella potenza a cui si era dovuto rinunciare dopo le prime gare della passata stagione, a seguito delle rotture. Il resto dovrà farlo la squadra: dai meccanici che effettuano i pit stop (ne hanno già provati 1000 in inverno) agli strateghi del muretto e del “remote garage” di Maranello. La bravura di Vasseur sarà mettere gli uomini giusti al posto giusto e farli rendere al meglio. Studiare l’italiano gli servirà eccome.

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Un disegno di come potrebbe essere la SF-23. Le fiancate sono simili a quelle della F1-75 del 2022, ma più corte, per migliorare l’efficacia dei flussi aerodinami­ci
FILISETTI Profilo Un disegno di come potrebbe essere la SF-23. Le fiancate sono simili a quelle della F1-75 del 2022, ma più corte, per migliorare l’efficacia dei flussi aerodinami­ci
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Da sinistra lo spagnolo Carlos Sainz, 28 anni, e il monegasco Charles Leclerc, 25. Sono compagni di squadra alla Ferrari dal 2021
Coppia Da sinistra lo spagnolo Carlos Sainz, 28 anni, e il monegasco Charles Leclerc, 25. Sono compagni di squadra alla Ferrari dal 2021

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