La Gazzetta dello Sport

Tadej domina sullo sterrato «È stato come in una favola» meraviglia

Debutto da pazzi: 42 km di fuga e trionfo nella corsa di Jaen

- Di Ciro Scognamigl­io @CIROGAZZET­TA

QAbbiamo attuato alla perfezione il piano che avevamo. La fuga da solo è un gran bonus di fiducia

Lo sterrato spagnolo è molto diverso da quello attorno a Siena. Sensazioni differenti

ualcuno ha parlato di «poesia». Tadej Pogacar ha scelto un’altra parola, «fairytale», che significa fiaba. Vanno bene entrambe. E altre se ne potrebbero trovare, ma sempre e solo nell’ambito dei superlativ­i e dintorni. Perché ieri questo ragazzo sloveno ha scelto un modo entusiasma­nte di cominciare la quinta stagione di pro’. Non ha sempliceme­nte vinto la seconda edizione della Jaen Paraiso Interior, classica di un giorno in Andalusia tra Ubeda e Baeza di 178 chilometri, di cui 55 su strade sterrate tra spettacola­ri ulivi. No, Pogacar ha dominato alla sua maniera arrivando a braccia alzate — e chiamando l’applauso del pubblico come una rockstar consumata — dopo una fuga di 42,5 km, di cui 36 in solitaria. Aveva accumulato talmente tanto margine — quasi 2’ - che anche la foratura con (veloce) cambio bici ai meno 7 km non l’ha impensieri­to.

Filosofia «Ogni gara per me è un gioco, e in tutti i giochi io voglio vincere». «Avrò sempre una mentalità offensiva». Questi due concetti, espressi dal 24enne sloveno della Uae-Emirates nell’intervista di ieri alla Gazzetta, hanno trovato piena e istantanea applicazio­ne sul campo ancora una volta. Sono una profezia. Nel 2019, all’esordio tra i pro’, Pogacar aveva colto il primo successo al nono giorno di competizio­ne; nel 2020, al secondo; nel 2021, al terzo; nel 2022, al quarto. Aveva un solo modo per ‘migliorars­i’, trionfare al debutto: fatto, nel giorno della prima volta di Valverde in ammiraglia Movistar e del commosso ricordo di Estela Dominguez, la junior figlia del Juan Carlos prima maglia rosa del Giro 2002, morta la scorsa settimana investita da un camion. Tadej ha autografat­o una maglia, dedicandog­liela. «In corsa abbiamo messo in atto il piano che avevamo alla perfezione, i miei compagni sono stati eccezional­i. Il fatto di avere fatto una fuga da solo di tanti chilometri è un gran bonus di fiducia per questo inizio di stagione», ha detto Pogacar. Ha attaccato sullo sterrato («Molto diverso da quello della Strade Bianche di Siena. Sono diverse pure le salite, e le parti prima degli sterrati»), riprendend­o il fuggitivo Sergio Samitier e poi liberandos­ene con facilità. La Uae-Emirates ha piazzato Tim Wellens al 3° posto e Marc Hirschi al 4° (l’Italia si è ben difesa con Lorenzo Rota, 7°, e Walter Calzoni 11°), e il commento più efficace è stato di Ben Turner, il 23enne inglese di Ineos-Grenadiers arrivato secondo a 49”: «Ho colto il miglior risuldiven­tate tato possibile, Tadej ha fatto una corsa a parte. Che spettacolo».

No Bernal Da domani Pogacar sarà alla Ruta del Sol (assente Bernal) fino a domenica. E poi? I programmi prima della Sanremo del 18 marzo sono ancora da definire, sia nella scelta tra Parigi-Nizza o Tirreno-Adriatico sia per la partecipaz­ione o meno alla Strade Bianche (è campione in carica) di sabato 4: «Valuteremo e decideremo la prossima settimana», conferma il team principal Mauro Gianetti.

 ?? BETTINI ?? Polvere d’oro Tadej Pogacar, 24 anni, in azione sullo sterrato spagnolo. Ha vinto un’oliva gigante laminata d’oro
BETTINI Polvere d’oro Tadej Pogacar, 24 anni, in azione sullo sterrato spagnolo. Ha vinto un’oliva gigante laminata d’oro
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Pogacar con l’oliva d’oro

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