PERDE IL PELO... MA NON IL VIZIO BATTE CICCONE: «MI SORPRENDO»
Arrivo in salita a Sassotetto tra neve e vento Con le gambe depilate, fa il bis di Tortoreto ed è leader: «La corsa rosa, che sfida con Evenepoel» Oggi i Muri di Osimo al 22%
La neve imbianca i bordi delle strade. Il vento soffia vigoroso – raffiche a oltre 60 all’ora - e prende a spallate tutto e tutti, al punto che i corridori fanno fatica a rivestirsi e in diversi preferiscono stendersi sull’asfalto. Alaphilippe dirà: «Una tappa magnifica». Quattro, cinque gradi sopra lo zero. Come si può riciclare la storica frase di John Belushi in ‘Animal house’, film culto di fine Anni 70? “Quando il ciclismo si fa duro, i duri cominciano a pedalare”. Anche perché non ci sono dubbi sul fatto che Primoz Roglic sia un duro: dopo la stoccata di Tortoreto, lo sloveno si è ripetuto anche nella quinta tappa della TirrenoAdriatico, arrivo in salita a Sarnano Sassotetto (11 km al 7%) saggiamente abbassato di 2,4 km dagli organizzatori rispetto al traguardo originario proprio a causa del meteo. E si è preso la maglia azzurra di leader. Pensare che aveva deciso di venire alla Corsa dei Due Mari all’ultimo momento… Oggi sui Muri Marchigiani di Osimo al 22%, che attendono il test-Sanremo di Van Aert, Van der Poel, Alaphilippe e Girmay, la lotta per il successo finale sarà serratissima, visto che i primi 16 sono in 52”. E, buona notizia, ci sono due azzurri: di Caruso parliamo a parte, mentre qui l’elogio è per Giulio Ciccone, battuto in volata solo da Roglic.
Promessa
Volendo scherzare: Primoz forse è il primo della storia a vincere per due giorni di fila sia con le gambe non depilate (giovedì) sia depilate (ieri). «Ho mantenuto la promessa, ci ho messo 45 minuti e si è anche rotta la macchinetta», ha spiegato il capitano della Jumbo-Visma, che ha ringraziato il fatto «di aver indossato pure le maglie della montagna e dei punti, ne avrò 5 o 6 addosso, così ho sofferto meno per il freddo. Uh, una giornata davvero tosta». Chiamiamole prove tecniche di Giro d’Italia quelle dell’olimpionico della crono e del blocco Jumbo-Visma: di quelli che sono qui, faranno la corsa rosa Kelderman e Bouwman, poi ci sono Gesink e Tratnik, Foss e Affini… «Se sono più avanti del previsto? Sì, avevo questa sensazione – ha detto Roglic – e perciò ho scelto di venire alla Tirreno prima del Catalogna, che comincia il 20 (a ora non ha altre gare prima del Giro, ndr). Certo, due successi in due giorni… Non pensavo. Pazzesco, divertente. Sulla salita finale sono stato un po’ in difficoltà, Kelderman mi ha aiutato parecchio. Il mio bilancio è già superiore alle aspettative, potrò correre molto rilassato». Gli hanno chiesto della sfida di maggio del Giro, dell’atteso duello – soprattutto, ma non solo – con Remco Evenepoel. «Beh, lui è fortissimo, non deve provare niente. Sarà uno dei rivali ma adesso nel ciclismo ci sono tanti corridori di alto livello. Mi aspetto una grande competizione».
Speranza
E Ciccone? Aveva già cominciato bene a febbraio alla Valenciana, vincendo una tappa e chiudendo secondo in classifica. Qui l’abruzzese della Trek-Segafredo, pure lui atteso al Giro che partirà dalla sua regione, si sta confermando: «Ho un po’ di delusione per l’errore di impostazione nel finale. Con il vento contro forte, non volevo tirare e ho smesso di collaborare. Da dietro sono arrivati lanciati, mentre noi davanti ci siamo un po’ controllati. Non avevo riferimenti fino a che non ho visto l’arrivo, sono partito troppo tardi. Però qui ci sono tanti campioni. Ho perso solo da Roglic, la chiamerei una dolce sconfitta». In classifica Giulio è 9° a 24” dallo sloveno: «Sto bene, la condizione è buona. Tutta la squadra ha fatto un lavoro perfetto, è andata come volevo anche se abbiamo concretizzato ‘solo’ al 90%. Ora i Muri marchigiani, e per me si tratterà della giornata più dura. Con una classifica così corta, di sicuro succederà qualcosa. Noi ci saremo».