Osi & Kvara ifenomeni
GOL A RIPETIZIONE, DRIBBLING E ASSIST COSÌ IL NAPOLI VOLA ANCORA PIÙ IN ALTO
Il nigeriano e il georgiano si sono dimostrati due pedine fondamentali nella conquista del titolo Victor: «È un giorno che non scorderò mai La partita della svolta all’Olimpico con la Roma»
Fa sorridere pensare su cosa si discuteva a fine agosto scorso intorno al Napoli. Capitava che il potente agente portoghese Jorge Mendes cercasse in chiusura di mercato di concludere un affare vantaggioso: sicuramente per lui, meno per il Napoli e non solo col senno di poi. Voleva mettere allo stesso tavolo Manchester United e club azzurro per portare di nuovo in Italia Cristiano Ronaldo - attirato più dai vantaggi fiscali che da altro - e trasferire in Inghilterra Victor Osimhen, che ora parla di «un giorno che non scorderò mai, abbiamo aspettato tanti anni per portare lo scudetto a Napoli e ci siamo riusciti». Lo scaltro Aurelio De Laurentiis finse di stare al gioco. Disse il presidente del Napoli: datemi 120 milioni per il nigeriano, pagate voi l’intero ingaggio del portoghese e l’affare si può fare. Luciano Spalletti, non si sa fino a che punto convinto, affermò di essere felice di allenare uno dei più forti giocatori al mondo. Per fortuna, del Napoli, non se ne fece nulla e Ronaldo è finito a svernare su una montagna di petrodollari sauditi, facendo più notizia per i suoi gesti apotropaici che per quelli tecnici. Intanto in maglia azzurra cresceva una coppia di attaccanti favolosa, che sarebbe stata uccisa nella culla da quella improbabile operazione di mercato. Sì, perché lo stesso Kvaratskhelia avrebbe rischiato di pestare le medesime zolle del portoghese, che col suo ego smisurato in campo difficilmente avrebbe aiutato la crescita del campione georgiano. E KK77 preferisce il 7 come numero di maglia proprio perché affascinato da Cristiano Ronaldo e dalla sua classe in campo. Fuori umanamente sono lontani anni luce.
I fenomeni Calcisticamente parlando per distinguere Ronaldo il brasiliano dal Cristiano portoghese si definisce il primo, protagonista anche sulle sponde milanesi, come Fenomeno. Ebbene, meno di un anno dopo quella estate di presunti scambi non c’è dubbio che i Fenomeni siano quelli del Napoli, perché insieme hanno regalato un sogno alla città e oggi costituiscono una delle coppie-gol più giovani, competitive e ammirate d’Europa. Quarantasei anni in due, Osi e Kvara hanno attraversato, anzi per certi versi travolto, la stagione diventandone protagonisti assoluti. Resta un piccolo rimpianto per quello che poteva essere in Champions e non è stato, perché entrambi in aprile non erano al massimo quando c’era da affron
Feeling La loro è un’intesa spontanea, come quella dei ragazzini che giocano per strada
Inverno dorato L’apice della forma, i due attaccanti, l’hanno raggiunto nel periodo tra gennaio e febbraio
tare il Milan. Ma questo è un altro discorso. Insieme hanno disegnato e realizzato gol, di quelli che non ti riescono manco alla PlayStation. Per questo motivo non sarebbe una grande sorpresa ritrovarli entrambi nella lista ristretta dei giocatori candidati al Pallone d’oro. Certo, non saranno loro a vincerlo, però sarebbe significativo trovarli in quell’elenco. Confermerebbe l’ascesa fra i top a livello internazionale dei due attaccanti che hanno cambiato il volto del Napoli, diventata non solo la squadra più prolifica della A (e anche della prima fase della Champions) ma soprattutto conferendogli qualità di gioco e spettacolarità che hanno reso non solo possibile questo scudetto, ma già ipotecato a fine febbraio quando, vincendo tutte le partite del mese, il Napoli chiuse il periodo iniziale dell’anno con 8 vittorie di fila in campionato e 18 punti di vantaggio sulle inseguitrici milanesi affiancate.
Quante perle La loro stagione spettacolare viene battezzata già all’esordio di Ferragosto, insieme subito in gol. E se per il cannoniere nigeriano («La partita della svolta è stata la vittoria a Roma con i giallorossi») può essere la norma, stupisce il georgiano per il suo fiuto e la capacità di avvicinarsi alla porta. Una intesa che nasce spontanea, come fra ragazzini che giocano per strada. Perché il loro è un calcio semplice e fantasioso, che tocca vette entusiasmanti in tante occasioni. Ne citiamo solo alcune, di questa splendida cavalcata. Perché se uno è capocannoniere e l’altro è andato in doppia cifra di assist e gol, significa proprio che a quei due bisogna stare attenti. L’apice si raggiunge fra gennaio e febbraio, perché nella prima parte della stagione in settembre si era fermato per un mese Osimhen e Kvara poi si era invece bloccato con la schiena a novembre. Ma quando a inizio anno il ko a San Siro con l’Inter sembrava aver ridato speranze a chi stava indietro, eccoli rimboccarsi le maniche e dare una grande dimostrazione di forza con la Juve, abbattuta 5-1 nonostante venisse da otto partite vincenti senza subire gol. Gol e assist di qualità, come le splendide reti segnate in parallelo a Reggio Emilia contro il Sassuolo: con uno slalom da centrocampo Kvara, con un tiro da posizione impossibile Osi. Per non parlare del capolavoro del georgiano contro l’Atalanta, quando ha mandato ai matti otto avversari prima di segnare. Ecco, ora che possono festeggiare insieme i tifosi ringraziandoli invocano: «Restate con noi». Troppo bella questa coppia per essere scissa.
Se riusciamo a vincere lo scudetto per il Napoli, la città non sarà più come prima: vive per il calcio
Victor Osimhen Al “Daily Mail” l’11 aprile 2023