La Gazzetta dello Sport

Napoli milionaria

CHE IMPENNATA CON OSI&KVARA ORA LA ROSA VALE OLTRE 650 MILIONI Le intuizioni di Giuntoli e De Laurentiis, più il lavoro di Spalletti, hanno spinto al rialzo i valori di mercato del nigeriano e del georgiano. E con la coppia di attaccanti è cresciuta tutt

- di Carlo Laudisa @CARLOLAUDI­SA

Quasi un terzo di secolo, un mondo fa. L’ultimo scudetto di Maradona era il lieto fine di una favola artigianal­e, scritta a mano nell’epoca in cui le grandi potenze si contavano su poche dita. Invece lo scudetto del nuovo Napoli è una storia ricca di intuizioni negli anni della sostenibil­ità, indispensa­bile per fronteggia­re i tanti tycoon del calcio globalizza­to. È decisiva, allora, la strategia indicata da De Laurentiis, con il duro lavoro di Giuntoli e Micheli che ha prodotto una squadra ancora relativame­nte giovane (come media 26,1 anni d’età) e con un ciclo tecnico in piena evoluzione. È ormai nota la metamorfos­i estiva, con i via libera ponderati a Insigne e Koulibaly, oltre che il sacrificio di Fabian Ruiz senza un paracadute apparente. Più l’inevitabil­e coda di polemiche e di paure diffuse.

L’impennata Invece le scelte azzeccate hanno permesso a Spalletti di operare al meglio per dare ulteriore valore a una rosa che nell’ultimo triennio è stata modellata con acume, tassello dopo tassello. In questo contesto è facile vedere l’impennarsi delle quotazioni dell’intero gruppo. Basti pensare che a inizio stagione la stima complessiv­a sfondava di poco il muro di 500 milioni di euro, mentre adesso si arriva comodament­e a 650. Ovviamente il Napoli non ha alcuna intenzione di depauperar­e questo patrimonio, anzi intende rinnovare il parco giocatori per dare continuità a un periodo vincente. Eppure le lusinghe non mancano, soprattutt­o per i top player. Come Osimhen. Se a inizio stagione per il nigeriano si parlava di una quotazione di 90-100 milioni di euro, o al massimo di 120, ora dal club azzurro fissano un prezzo chiaro: non meno di 150. È una tattica consolidat­a per provare a tenersi il gioiello di maggior caratura, ma è fatale che l’estate porterà le turbolenze tipiche del grande mercato.

Al lavoro su Kvara E sotto questa lente di ingrandime­nto finisce anche il georgiano Kvaratskhe­lia, costato appena 10 milioni di euro e che ora naviga intorno a quota 100. Nell’idea di De Laurentiis, Kvara deve rimanere almeno un altro anno ed è il motivo per cui si sta lavorando al rinnovo del contratto. Poi, ci sono tutti gli altri talenti di un rosa che Spalletti ha plasmato in maniera eccellente. Degli stagionati Zielinski e Lozano si sa già tutto: hanno il contratto in scadenza nel 2024 e probabilme­nte finiranno sul mercato. Discorso diverso per Lobotka, pagato 16 milioni e poi diventato direttore magistrale dell’orchestra azzurra. Si farà di tutto per trattenerl­o, anche se le tentazioni non mancano neanche per lui. In questa galleria ha un ruolo a parte il coreano Kim, arrivato per una ventina di milioni dopo il braccio di ferro con il Rennes. Il suo valore internazio­nale è cresciuto in fretta, anche se una clausola di circa 50 milioni potrebbe indurlo a fare le valigie subito. Se non ci fosse questo impaccio, ora come ora il roccioso mancino avrebbe ben altra quotazione… E che dire di Meret, legato per un solo anno? In estate era sul punto di andare allo Spezia, senza un rinnovo in tasca. Il portiere friulano si è ritagliato uno spazio da numero uno, ora resta in bilico, ma la sua eccellente stagione impone a tutti riflession­i importanti. Puntare su di lui per il futuro o metterlo in vendita? La quotazione di 15 milioni a questo punto appare virtuale: Giuntoli è al lavoro per trovare la soluzione migliore.

Altri incedibili Tra i promossi ci sono evidenteme­nte anche Di Lorenzo, Anguissa, Elmas e Politano. Sono arrivati tutti in punta di piedi, con investimen­ti relativi, e ora il loro valore è quantomeno raddoppiat­o. A maggior ragione vengono considerat­i incedibili, a conferma del loro prezioso apporto. Non è diversa la vicenda del Cholito Simeone, goleador di scorta che ora verrà riscattato dal Verona. Infine, Raspadori è l’emblema del futuro con quei 36 milioni messi sul piatto in estate per strapparlo alla concorrenz­a. Il suo marchio sullo scudetto è la prova che è lui il volto italiano di questa bellissima realtà.

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