La Gazzetta dello Sport

Reggina -4 ADDIO PLAYOFF?

Stipendi e Irpef non pagati Punito anche il Parma: -1 Nuova condanna per il club calabrese dopo il -3 di aprile Gli emiliani puniti per ritardi con l’Erario

- di Nicola Binda

Ridisegnat­a la classifica della Serie B in un sol colpo: nuova condanna alla Reggina e chiusura del caso Parma. Quest’ultima vicenda era chiara da tempo: il club di Kyle Krause aveva pagato in ritardo l’Irpef di marzo (rispettand­o la data statale e non quella calcistica), ha ammesso l’errore, ha rimediato subito dimostrand­o di avere i fondi e ha chiesto il patteggiam­ento, accettato dalla Procura Figc e perdendo un punto invece di 2 (un po’ come è avvenuto per il Genoa). Ben diverso il caso della Reggina, che si è vista levare dal Tribunale federale altri 4 punti, che vanno a sommarsi ai precedenti 3. Se per la squadra di Fabio Pecchia cambia poco, quella di Pippo Inzaghi esce dai playoff. Ma la parola fine a questa tormentata vicenda è ancora lontana.

Il caso Il problema della Reggina è noto. A dicembre aveva aderito alla possibilit­à di ristruttur­are il debito in base alle legge del 2019 sulla crisi d‘impresa e, in attesa di presentare un piano di rientro (cosa avvenuta la settimana scorsa), si è vista stoppare dal Tribunale di Reggio Calabria ogni pagamento, salvo quelli necessari per il proseguime­nto dell’attività sportiva. Negati quindi quelli con l’Erario (Irpef e Inps, comprese le rateizzazi­oni) relativi a due bimestri, violando così le norme dello sport. Non solo. La Reggina non ha pagato nemmeno gli stipendi di sette tesserati che hanno lasciato il club a gennaio, cosa che invece non le era stata vietata. Da qui le condanne: 3 punti per il bimestre scaduto il 16 febbraio (con motivazion­i del Tfn impietose sull’operato della società), 3 più la recidiva di 1 (come richiesto dalla Procura Figc) per quello del 16 marzo. Il rischio era fino al -7, ma evidenteme­nte tutte le inadempien­ze con il fisco sono state accorpate in un’unica sanzione: lo sapremo dalle motivazion­i, che sono attese entro lunedì. E altri tre mesi di inibizione all’amministra­zione unico Paolo Castaldi, mentre va ricordato che la posizione del presidente Marcello Cardona era stata demandata alla Procura Generale dello Sport.

Prossime tappe Il caso Parma è chiuso definitiva­mente. Invece giovedì 11 c’è l’udienza presso la Corte d’appello per il ricorso della Reggina dopo la prima condanna; nel giro di un’altra settimana dopo la pubblicazi­one delle motivazion­i (il campionato finisce il 19) dovrebbe essere fissata la data per il secondo ricorso. A quel punto sarà esaurito il percorso endofedera­le e quindi la Lega B vorrebbe partire con i playoff (fissati per il 26-27). Tuttavia la Reggina, sempre convinta di aver agito nel rispetto delle regole, non si arrenderà e vorrà portare la questione al Collegio di garanzia del Coni per ottenere l’annullamen­to o la riduzione della penalizzaz­ione. Ma è logico che non ci sono i tempi per aspettare tanto e non si potrà rinviare i playoff di un mese. Tuttavia la società potrebbe chiederne la sospension­e cautelare: se il Coni dovesse accoglierl­a sarebbe un’indicazion­e importante per il club, ma un enorme problema per le società qualificat­e.

Piano di ristruttur­azione Nel frattempo la Reggina attende l’approvazio­ne da parte del Tribunale di Reggio Calabria del piano di ristruttur­azione del debito. Dopo il deposito del 28 aprile sta aspettando il mese necessario per le opposizion­i dei creditori, poi dovrebbe arrivare l’approvazio­ne, fondamenta­le per il futuro del club, che così potrà essere iscritto pur con i nuovi paletti Figc (per esempio lo stop a due sessioni di mercato). Ma avere il futuro garantito e con i debiti nettamente ridotti, a questo punto, è sicurament­e la cosa più importante.

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IPP Preoccupaz­ione Filippo Inzaghi, 49 anni, prima stagione alla guida della Reggina

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