Lusso Lukaku Che chance per Pobega
Lautaro e Dzeko sono i preferiti ma... Pioli rilancia un potenziale campione
Suona strano, ma Romelu Lukaku è diventato il jolly dell’Inter. Inzaghi considera LautaroDzeko la sua coppia d’attacco e usa la LuLa come grimaldello in situazioni difficili. Stasera Lukaku farà coppia con Correa, ma la LuCo o la CoLu, scegliete voi la sigla meno orribile, non funziona. Il belga e l’argentino hanno giocato insieme per 505 minuti e l’Inter ne ha ricavato la miseria di un gol, contro il Viktoria Plzen nella fase a gironi di Champions League. Correa, quarta punta in linea gerarchica, non ha approfittato dello spazio di cui ha goduto, il gol a Milano contro il Benfica è rimasto isolato. Non c’è chimica tra Correa e Lukaku e non ci sarebbe da meravigliarsi se Inzaghi fosse costretto a togliere Correa e a inserire Lautaro per scardinare il Sassuolo, è già successo, contro la Lazio e in parte contro l’Empoli. Di fatto, stasera contro il Sassuolo, Inzaghi avrà tra le mani una panchina piena di jolly. Si volterà a guardare le “riserve” e scoprirà una fila di titolari. Quando comincerà il valzer dei cambi, manderà in campo gente come Barella, Calhanoglu, Dzeko e Lautaro, per non parlare di Darmian o Dumfries. Nell’era delle cinque sostituzioni si può azzardare.
La grande occasione Nel Milan il super jolly avrebbe dovuto essere De Ketelaere, ma attorno al giovin signore belga spira il vento della rassegnazione. Bocciato, ripeterà l’anno, sempre che non venga prestato altrove. Pobega avrebbe la personalità e il peso specifico per ritagliarsi un posto di rilievo, ma è chiuso da Tonali, Bennacer e Krunic. L’algerino e il bosniaco però si sono infortunati e Pobega ha tra i piedi la grande occasione. Stasera a La Spezia può dimostrare di essere ad altezza Milan e proporsi con forza per il ritorno di mercoledì. Pobega miscela molte attitudini: ha un gran fisico, tira bene, sa leggere le situazioni. Deve salire l’ultimo gradino, lo “step” della compatibilità con la grande
squadra, più che altro è una questione di personalità e di attitudine ai palcoscenici che mettono pressioni. In realtà il vero jolly del Milan rimane Brahim Diaz, campione di adattabilità, tra trequarti, fascia e centrocampo. È quasi insostituibile, lo sarebbe in toto se fosse più continuo nel rendimento, ma il Milan non può prescindere da lui in questo finale di campionato. Le chance residue di salire sull’aereo per Istanbul passano per Brahim Diaz. Senza una sua prestazione importante è difficile che il Milan martedì ribalti l’Inter. Ci sarà bisogno di tutta la sua creatività nella velocità.