Errori di Italiano
Calo fisico, scelte sbagliate e un turnover poco lucido La Fiorentina è appassita
Una sola vittoria nelle ultime otto: il Basilea ha inasprito la crisi viola. Serve una reazione
Come il ciclista in fuga che cade a pochi chilometri dal traguardo. Come lo slalomista che domina nella prima manche e nella seconda inforca l’ultimo paletto. Vincenzo Italiano, in questo momento, si deve sentire un po’ così. Aiuto, la Fiorentina si è persa sul più bello e il tecnico non riesce a farla tornare. Fino a un mesetto fa la Viola volava, conquistava nove vittorie di fila, la finale di coppa Italia e la semifinale di Conference League. Adesso che è venuto il momento di raccogliere i frutti, la bella macchina da spettacolo e gol, tanti gol, si è ingrippata, il motore gira al minimo e i pensieri del pilota sembrano infilati nella nebbia. La squadra che il patron Rocco Comisso aveva preparato in estate per fare l’ulteriore salto di qualità, con acquisti roboanti e un monte ingaggi poderoso, aveva fatto presto flop in campionato, ma si è riscattata in coppa Italia e Conference arrivando in fondo a entrambe le competizioni. Ora siamo al dunque e col tempo, si sa, semifinali e finali non se le ricorda nessuno. Senza un successo è chiaro che la stagione verrà bollata come negativa nonostante si siano vissuti tratti di percorso entusiasmanti. Sarebbe un vero peccato sprecare tutto nel rush finale.
Le colpe di Italiano La sconfitta dell’altra sera col Basilea al Franchi, nell’andata di semifinale di Conference, ha conclamato il periodo blu della Fiorentina: una sola vittoria nelle ultime 8 gare (3 pari, 4 sconfitte, 14 gol segnati e 13 subiti), e con la Sampdoria ormai arresa. La squadra è stanca, appannata, sotto ritmo, e anche fragile sotto il profilo psicologico. Mai stata un mostro nei secondi tempi, se la partita non la chiudeva prima ha spesso sofferto. Ma ultimamente sparisce proprio dal campo. E in questo ha delle responsabilità Vincenzo Italiano, dal punto di vista sia della gestione che sotto il profilo del gioco. Dalla sua ha un alibi pesante: la Fiorentina ha giocato 53 partite (34 di campionato, 15 di Conference e 4 di coppa Italia), più di chiunque. Non ci era abituata, ma proprio per questo il tecnico avrebbe dovuto gestire meglio le risorse. Ha usato sempre il turn over, vero, ma in più di un’occasione sbagliando le scelte. Per dirne una, in campionato nelle ultime due partite con Napoli e Salernitana ha messo in campo il suo uomo di maggior qualità ma in riserva, Nico Gonzalez. Erano gare che ormai contavano poco, poteva risparmiargliele per preservarlo per il Basilea, dove è stato bloccato dalla stanchezza e dall’esuberanza del talento Ndoye. Altro esempio: ha ruotato tanto i difensori, il reparto più delicato perché per come gioca la Fiorentina è spesso vittima di ripartenze. E lui non è mai riuscito a trovare contromisure allo “squilibrio” tatico. «Ogni tanto bisogna rischiare», dice. Giusto, non sempre però.
Flop Basilea L’ex Massimo Orlando, ora commentatore, dopo la sconfitta svizzera, è andato giù pesante: «Italiano è bravo ma presuntuoso, non puoi pensare di fare sempre 3-4 gol agli avversari». Noi diremmo: Italiano è molto bravo, ma a volte si fa prendere dall’integralismo e fatica a correggersi. Per esempio, ci ha messo un po’ prima di convincersi a passare al 4-2-3-1, modulo più adatto per gli uomini che ha a disposizione. Purtroppo, col Basilea ha mostrato più i suoi difetti dei suoi pregi: quando dopo il vantaggio la Viola si è spenta, non ha pensato di gestire il risultato, anzi. Dopo il pari ha inserito Castrovilli e Brekalo per Amrabat e Gonzalez. Due errori. Se stai perdendo metri a centrocampo e il Basilea si infila nei vuoti viola, non puoi togliere il marocchino, anche se pure lui è molto stanco. Con «Castro» la squadra si è sbilanciata ancor di più. E Brekalo aveva bisogno di minutaggio, invece è entrato pochissimo nel turn over per poi giocare la gara più importante. Mah. Sullo sfondo della crisi, la polemica Terzic-Jovic che hanno ripostato un tweet di una fanpage che attaccava il tecnico per non averli utilizzati.
Cercasi reazione Poi i due si son scusati ufficialmente. Buona cosa perché la Fiorentina deve ritrovare unità d’intenti, determinazione, lucidità e, se possibile, la forma fisica. Perché i traguardi sono ancora lì: la vera viola potrebbe ribaltare il risultato a Basilea e poi c’è la finale con l’Inter. C’è ancora tempo per rendere entusiasmante la stagione e non un fallimento. In fondo Italiano e la squadra lo meriterebbero.