La Gazzetta dello Sport

TURNOVER SÌ O NO: QUESTA STAGIONE LA DECIDONO GLI ALLENATORI

- di ALESSANDRO VOCALELLI

Quante volte è stato il tema di discussion­e? Turnover sì o turnover no? Ne abbiamo parlato in tantissime occasioni dall’inizio della stagione. Facendo anche paragoni con ciò che succede all’estero, per trarne ispirazion­e o per farne argomento di dibattito. Facendo anche riferiment­o alle ultime esperienze. Ad esempio quella di Guardiola che nella partita con il Real Madrid - una semifinale intensa - con il suo Manchester City non ha fatto rotazioni neppure ( o addirittur­a) all’interno della partita. Niente sostituzio­ni, si va avanti con gli stessi fino al termine della gara. E non voglio sentir parlare di stanchezza.

Il tema del turnover toccherà però l’apice dell’importanza e dell’interesse in questo turno di campionato. Perché tutte le squadre impegnate tra Champions ed Europa League sono parallelam­ente in corsa anche per la zona Champions in campionato, che vuol dire garanzia di impegno nella manifestaz­ione più importante e di conseguenz­a un introito sicuro anche nella prossima stagione. Un introito di cinquanta milioni di euro garantiti che vuol dire anche fare una previsione di bilancio - un budget - differente. Completame­nte differente. Con quei soldi puoi programmar­e acquisti e stipendi di un certo livello. Senza quei soldi è tutto più difficile, per non dire escluso. Ecco perché, andando in ordine di classifica, in casa Juve qualcuno si starà sicurament­e chiedendo come dividere le forze tra la partita interna con la Cremonese - tornata protagonis­ta nella corsa salvezza e dunque piena di motivazion­i - e l’impegno in

casa del Siviglia. L’Inter e Inzaghi staranno facendo una riflession­e seria e argomentat­a sui calciatori da mandare in campo con il Sassuolo e quelli assolutame­nte da preservare per difendere il 2-0 conquistat­o meritatame­nte nella sfida d’andata. Così come Pioli si starà certamente domandando: meglio dare forza al campionato - farne magari una priorità - o puntare completame­nte sul tentativo di una grande rimonta nel derby di Champions? E così si stanno muovendo sicurament­e in casa Roma: perché da una parte c’è l’impegno con il Bologna che può ancora proiettare la squadra alla rincorsa al quarto posto, dall’altra c’è la grande speranza - da trasformar­e in realtà - di disputare una finale europea per il secondo anno consecutiv­o. Una finale ancora più prestigios­a e anche dal punto di vista pratico ancora più importante, perché vincere l’Europa League vorrebbe dire accedere da testa di serie alla prossima Champions e disputare anche la Supercoppa Europea, in una partita dai grandi significat­i tecnici ed emotivi. Nonché fonte di ulteriore guadagno economico. E allora che fare con i giocatori fondamenta­li e che hanno speso di più in questa fase della stagione? Ad esempio, uno come Matic - che in casa del Bayer Leverkusen sarà fondamenta­le per fare da diga di fronte ai prevedibil­i assalti tedeschi - va spremuto o messo al riparo da un eccesso di stanchezza? Insomma, è il momento decisivo delle scelte, degli allenatori, che mai come adesso rappresent­ano l’ago della bilancia e devono essere una fonte di ispirazion­e per tutto il gruppo. Allegri, Inzaghi, Pioli e Mourinho sanno bene che quelli che verranno saranno i tre o quattro giorni più importanti della stagione e forse anche del loro futuro. Perché pur in presenza di carriere in qualche caso eccezional­i, di successi freschi - come è stato lo scudetto rossonero della passata stagione - anche il loro lavoro verrà valutato in base al risultato finale.

E allora: turnover sì o turnover no? Come si comportera­nno i nostri piloti? Un interrogat­ivo che, - e scopriremo le loro decisioni tra poche ore - va probabilme­nte risolto con una ricetta che vale sempre. Quella del buon senso.

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Strade Allegri, 55, deve scegliere la Juve per Cremonese e Siviglia
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