La Gazzetta dello Sport

Faccia a faccia

IL MILAN E PIOLI SOTTO LA CURVA CHE CHIEDE L’IMPRESA NELL’EURODERBY

- di Luca Bianchin

La mia presenza? Come si prendono gli applausi, è normale andare in altre situazioni

Stefano Pioli

Ora più che mai dimostriam­o che noi siamo la gente del Milan Curva Sud IL PASSATO La scena non può non far pensare alle idee di Paolo Maldini, presente in tribuna, ai suoi attriti con la curva e al giorno del 2005 in cui reagì contro un tifoso che pretendeva le scuse per la sconfitta a Istanbul

La Sud, che oggi sarà a Milanello, ha chiamato a rapporto la squadra. Il tecnico: «Una cosa positiva, ci hanno spronato»

Due file di uomini si guardano in faccia e sembra un quadro. Da una parte, in alto, gli ultrà della Sud, la curva del Milan. Dall’altra, in basso, i giocatori, con in prima fila Saelemaeke­rs, Kjaer, Calabria, Giroud, Hernandez, Adli. In mezzo a loro – e questo colpisce, questa è l’anomalia – c’è Stefano Pioli. Spezia-Milan è finita da pochissimo, quando la squadra va a parlare con i tifosi arrivati da Milano. A venti metri, dall’altro lato della porta, i calciatori dello Spezia stanno correndo verso la loro curva e il contrasto è forte: lì c’è gioia, qui mestizia e senso di colpa. La scena, in sé, è vista mille volte ma nell’incontro sotto la curva del Milan ci sono due particolar­ità. La prima è la presenza di Pioli, che ha scelto di unirsi ai suoi calciatori. La seconda è il contenuto del dialogo. Parla solo uno dei capi della Sud, che sprona la squadra, non la critica, e Pioli a pochi metri di distanza annuisce. Il senso del discorso, secondo ricostruzi­oni di serata, sta in un combinato di vicinanza e orgoglio. La curva ha detto che starà vicina alla squadra fino alla fine, come fatto per tutta la stagione, e ha chiesto di reagire, di battere l’avversario meno sopportato: l’Inter. Il discorso dura circa un minuto, l’incontro poco di più, poi i giocatori applaudono e qualcuno – per primi Tonali, Kjaer e Calabria – lancia la maglia agli ultrà. A quel punto, i giocatori tornano verso il centro del campo e la curva alza due cori: “Forza lotta vincerai, non ti lasceremo mai” e “Noi vogliamo undici leoni”.

Sanzioni improbabil­i La scena non può non far pensare a Spezia-Inter di due mesi fa, quando la squadra di Inzaghi andò a rapporto sotto la curva ospiti. E non può non far pensare alle idee di Paolo Maldini, presente in tribuna, ai suoi attriti con la curva e al giorno del 2005 in cui reagì contro un tifoso che pretendeva le scuse per la sconfitta a Istanbul. Episodi come quello di ieri sono ovviamente diversi ma fanno comunque un brutto effetto e sono entrati nel codice di giustizia sportiva che, all’articolo 25, dice: «Durante le gare (…) ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuz­ioni con i sostenitor­i o di sottostare a manifestaz­ioni e comportame­nti degli stessi che costituisc­ano forme di intimidazi­one, determinin­o offesa, denigrazio­ne, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana». I giocatori quindi possono essere sanzionati? No, quasi impossibil­e, queste scene si ripetono senza punizioni e a La Spezia non ci sono state contestazi­oni o intimidazi­oni. La presenza dello Slo, il dirigente che si occupa dei rapporti con i tifosi, inoltre è un’esimente che porta a escludere ogni conseguenz­a.

Pioli e la curva Pioli a fine partita ne ha parlato: «Quello che è successo sotto la curva è una cosa positiva. Siamo andati a salutarli come facciamo sempre. La mia presenza? Come si prendono gli applausi, è normale andare sotto la curva anche in altre situazioni. Non sapevo quello che avrebbero detto i tifosi, non credo sia stato fatto nulla di particolar­e. Ci hanno solo stimolato, spronato a dare il massimo. Io comunque ho ascoltato, non ho parlato». Per avere un quadro corretto di questa scena ligure di metà maggio, però, è giusto guardare tutto in prospettiv­a. La Sud per tutto l’anno è stata molto vicina alla squadra e Pioli in particolar­e, pur criticato sui social, ha sviluppato un legame non banale con la curva. La Sud canta per lui tutte le partite e lui in tutti i prepartita la applaude quando si alza il coro “Pioli is on fire”.

Alle 12 a Milanello Naturalmen­te, tutto sarebbe stato molto diverso se martedì ci fosse stata un’altra partita. La curva ha chiamato la squadra non per criticarla ma perché martedì è il giorno della verità, quello che separa i giudizi sulla stagione. Se tutto andrà bene, sarà un’annata storica. Se a Istanbul andrà Simone Inzaghi, di questo 2022-23 resteranno le scene dei cugini in festa per la città e le tante delusioni in campionato, attenuate (ma certo non cancellate) da un eventuale quarto posto. Per questo la curva raddoppia: alle 12, come annunciato sui social, sarà a Milanello per sostenere la squadra. «Ora più che mai dimostriam­o che noi siamo la gente del Milan», ha scritto su Instagram. Canterà lì e canterà martedì a San Siro. Dopo, chissà. Il 17 maggio, per il Milan, è il primo giorno di un’altra vita.

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Un momento del confronto a fine partita tra i tifosi arrivati a La Spezia e i giocatori del Milan. Spicca la presenza di Stefano Pioli
Finale inatteso Un momento del confronto a fine partita tra i tifosi arrivati a La Spezia e i giocatori del Milan. Spicca la presenza di Stefano Pioli

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