Il club volta pagina
Dopo Scanavino e Calvo è in arrivo Giuntoli: avanti la Juve di John
Sempre più distanti da Andrea Agnelli sul patteggiamento scelte strade opposte
La Juventus ha scelto una strada. Andrea Agnelli un’altra. Ieri il club ha patteggiato con la Procura federale sulla questione “stipendi, rapporti con gli agenti e partnership sospette” mettendo un altro punto al passato per ripartire e programmare il futuro con meno incertezze, nubi e spade di Damocle sulla testa. Mentre l’ex presidente, già inibito per 24 mesi per il filone delle cosiddette plusvalenze fittizie, ha deciso di non ostacolare la Signora, ma allo stesso tempo ha continuato a difendere l’operato della Juve di cui è stato protagonista dal 2010 fino allo scorso gennaio. Agnelli, infatti, ha optato per stralciare la propria posizione e il 15 giugno andrà a processo. Ma entro quella data, come filtra dai ben informati, anche lui potrebbe trovare un’intesa con la Procura federale. Non a caso sono cominciati già ieri i primi colloqui tra il suo avvocato, Davide Sangiorgio, e il procuratore Giuseppe Chiné.
La Juve di John
La nuova Signora ha svoltato, quella vecchia ancora no, sulla difensiva fino alla fine. Il patteggiamento di ieri segna ancora di più la distanza tra passato e presente. La proprietà resta la stessa e al centro di tutto c’è sempre la famiglia. Ma se quella dell’ultimo decennio è stata la Juventus di Andrea Agnelli, quella nata dalle ceneri del terremoto del 28 novembre, con le dimissioni dell’intero Cda (da Agnelli a Nedved fino ad Arrivabene), torna a essere sempre di più la Juventus di Elkann. John era proprietario prima e lo è tuttora. E lo stesso vale per suo cugino Andrea. Agnelli tra il 2010 e il 2023 ha scritto sul campo una pagina leggendaria della Juventus (9 scudetti, 19 trofei in tutto e 2 finali di Champions, perse contro il Barcellona di Messi e il Real Madrid di Cristiano Ronaldo), macchiata soltanto dalle ultime vicende giudiziarie. Ma dal 18 gennaio, con l’insediamento del Cda degli esperti in legge e finanza, è iniziata una nuova era. Presidente Gianluca Ferrero (storico commercialista della famiglia) e amministratore delegato Maurizio Scanavino, che di John Elkann è molto più che un manager e uomo di fiducia. Una Juventus più tecnica e pragmatica, come dimostra il patteggiamento di ieri con la Procura federale.
Vita nuova
Andrea Agnelli, dopo aver lasciato la presidenza della Juventus (18 gennaio), si è trasferito ad Amsterdam e continua a lavorare al progetto Superlega con Florentino Perez (Real Madrid) e Joan Laporta (Barcellona). Della sua Juve, oltre alla Superlega (il nuovo management non si è ancora dissociato ufficialmente), è rimasto anche Massimiliano Allegri in panchina, il preferito dei suoi allenatori e non a caso richiamato nel 2021 con un contratto di 4 anni. Ma attorno sta cambiando quasi tutto, alla Continassa. Dagli uomini al progetto.
Il progetto
Scanavino ha puntato su Francesco Calvo, in passato operativo nel settore commerciale della società, per il ruolo di direttore dell’area sport. E insieme, Scanavino e Calvo, hanno deciso di affidare la ripartenza calcistica del club, reduce da due anni da zero titoli, a Cristiano Giuntoli, il d.s. del Napoli tricolore. Il dirigente toscano, sotto contratto con gli azzurri fino al 2024, non è ancora stato liberato dal presidente Aurelio De Laurentiis. Ma la scelta è stata fatta e non tira aria di cambi di programma. Subito, presto o al più tardi nel 2024 (in quel caso sarebbe Manna, il d.s. dell’Under 23, il traghettatore), toccherà al diesse del miracolo Carpi e dell’escalation del Napoli ricostruire la Signora. La priorità è quella di riportarla ai livelli dei primi anni di Andrea Agnelli, quando la Juventus era vincente tanto in campo quanto nei bilanci. Già, quando gli scudetti erano accompagnati da grandi affari in entrata e in uscita.
100 anni di proprietà
La nuova Juve di John Elkann è nata il 18 gennaio, con l’insediamento del Cda presieduto da Ferrero, ma la vera ripartenza è cominciata ieri dopo l’ora di pranzo. L’ufficialità del patteggiamento ha chiuso un capitolo del passato e archiviato il caos degli ultimi mesi fatto di penalizzazioni, punti tolti, restituiti e ancora tolti. La Signora post AA scatta in tempo per arrivare lanciata a luglio, quando la famiglia Agnelli taglierà i cento anni di proprietà della Juventus.
Siamo stati puniti in modo ingiusto, ma per noi ormai è acqua passata
Francesco Calvo Cfo della Juventus