Kamada, ci siamo: guadagnerà 3 milioni E si stringe per Loftus
Il giapponese farà le visite dopo Milan-Verona Rossoneri al lavoro per l’inglese del Chelsea
Questo weekend Daichi Kamada e il Milan giocheranno a ventiquattr’ore di distanza, lui sabato sera contro il Lipsia e i diavoli domenica contro il Verona: con ogni probabilità sarà l’ultima volta in cui la coppia si sfiorerà. Perché dalle settimane successive Daichi e il Milan saranno una cosa sola: Kamada prenderà un aereo per Milano, sosterrà le visite mediche e poi firmerà il contratto che lo legherà per quattro anni al Diavolo.
Contratto e tempi Siamo agli ultimissimi dettagli, manca ancora qualcosina ma l’affare si può considerare sostanzialmente fatto. Kamada, che il prossimo 30 giugno si libererà dall’Eintracht da svincolato, arriverà senza costi di cartellino. Sui conti del Milan peserà quindi solo il suo ingaggio: l’intesa raggiunta tra le parti prevede una busta paga da 3 milioni netti a stagione, che al lordo costeranno al club poco meno di 4 milioni annui grazie agli sgravi fiscali del Decreto crescita. Tra Kamada e il Milan c’è ancora un impegno di campo, dicevamo, ed è proprio l’agenda di giocatore e club a dettare i tempi: prima occorre chiudere la stagione, poi si passerà a visite e firme, probabilmente la prossima settimana. Sabato sera, nella finale di Berlino contro il Lipsia, il giapponese proverà a vincere la Coppa di Germania: sarebbe il terzo trofeo in cinque stagioni con l’Eintracht (in bacheca ci sono già un’altra Coppa di Germania e un’Europa League) e chiuderebbe romanticamente il cerchio. La storia di Kamada a Francoforte infatti era cominciata proprio con la coppa nazionale vinta nel 2018, alla fine della prima stagione in Germania: Daichi di quella competizione giocò solo la prima partita, il preliminare vinto 3-0 sul TuS Erndtebrück che segnò anche il suo debutto assoluto con l’Eintracht; al 3-1 sul Bayern in finale, invece, assistette da spettatore, mentre a prendersi la scena con una doppietta era stato un certo... Ante Rebic. Da allora a oggi, Kamada di strada ne ha fatta parecchia: saluterà da protagonista assoluto, con 40 gol in 178 presenze.
Perché lui Anche i gol, in questa storia, hanno il loro discreto peso. Perché al Milan con lo scudetto sulla maglia sono mancati quelli dalla trequarti: Diaz ne ha segnati 7 — alcuni bellissimi, vedi Juve e Monza, uno pesantissimo, quello al Tottenham che ha deciso gli ottavi di Champions — ma restano comunque pochini; De Ketelaere non ha mai rotto il ghiaccio, nonostante le previsioni di inizio stagione a Milanello lo facessero viaggiare sugli 8-10 centri potenziali. Kamada, che la porta la cerca e la vede, potrebbe risolvere il problema e allargare i confini del gol oltre il regno di Giroud e Leao. Come i futuri compagni di reparto, poi, vanta una buona elasticità tattica: sulla trequarti si trova a suo agio ma può giocare più indietro o da esterno di attacco. Pioli ha detto di apprezzare i profili giovani perché «sono delle spugne e hanno entusiasmo», ma con il giapponese lavorerà su un altro livello: un giocatore di 26 anni, nel pieno della carriera, che sbarca nel grande club per decollare.
LC pista calda Discorso simile per Ruben Loftus-Cheek, l’altro uomo che Maldini e Massara hanno messo nel mirino per rinforzare il centrocampo. Il gradimento è reciproco, e il Milan spinge per provare a chiudere in tempi rapidi: con Bennacer fuori a lungo, a Pioli serve presto nuovo materiale da modellare. Anche in questo caso, avrebbe a disposizione un jolly prezioso, in grado di giocare in mezzo o tra le linee. I contatti con l’entourage dell’inglese e con il Chelsea sono vivi e si sono intensificati nelle ultime ore, si cerca il doppio accordo: col giocatore e coi Blues, che chiedono 25 milioni di euro. Qualcosa potrebbe muoversi in questi giorni, anche se il via libera definitivo potrebbe arrivare da altri incroci: Loftus-Cheek e Kamada sono extracomunitari, possono arrivare entrambi ma a patto di cedere all’estero un altro extracomunitario già rossonero. E allora occhio anche al futuro di Vasquez e di un paio di Primavera: se qualcuno dovesse salutare...