La Gazzetta dello Sport

Il tecnico dei viola più vicino a Luciano Gallardo affascina

- di Alex Frosio

Similitudi­ni In Europa il profeta del modulo è Klopp. Dionisi e Baroni interpreti all’italiana

Nella sua versione più spettacola­re e affamata, il Napoli di Spalletti si è avvicinato ai livelli top del Liverpool, soprattutt­o nella riaggressi­one, marchio di fabbrica dei Reds che gli azzurri hanno reinterpre­tato per togliere ossigeno agli avversari. E allora il successore migliore di Luciano da Certaldo non potrebbe che essere Jurgen Klopp, upgrade massimo anche sulla scena europea. Il tecnico tedesco da anni costruisce sul 4-3-3 - a quanto pare requisito fondamenta­le nel curriculum del prossimo allenatore del Napoli - e non sarebbe nemmeno difficile vedere in Kvaratskhe­lia un Salah allo specchio o in Di Lorenzo le corse esterne e interne di Alexander-Arnold. Ma ovviamente strappare Klopp all’abbraccio della Kop, anche senza Champions, è improbabil­e se non impossibil­e (come Arteta all’Arsenal). Ma se si parla di aggression­e, intensità, ali che dribblano e terzini che partecipan­o, il profilo che più risponde alle richieste è quello di Vincenzo Italiano: il suo 4-3-3 portato dallo Spezia alla Fiorentina ha molti tratti in comune con quello di Spalletti. Vero che lascia tanti metri alle spalle dei difensori, ma lo fa anche il Napoli, e KimRrahman­i lo amministra­no da maestri. In Italia un altro interprete del 4-3-3 è Dionisi, più verticale e meno manovriero, ma c’è il problema della firma imminente su un nuovo contratto con il Sassuolo. E volendo ci sarebbe anche Baroni, che tra l’altro a Napoli ha vinto uno scudetto da calciatore, anche se il suo Lecce tende più a ritrarsi per compattare il 4-3-3 e agire in ripartenza.

All’estero Se si allarga l’orizzonte al di fuori dei confini italiana, si intravede il nome di Zinedine Zidane: il suo Real Madrid ha dominato l’Europa con il 4-3-3. Modulo con cui Terzic ha rischiato di vincere la Bundesliga con il Dortmund (perdendola poi drammatica­mente). Affascinan­te sarebbe la soluzione Marcelo Gallardo: con il River Plate ha vinto tutto partendo dal 4-1-3-2, ma nell’ultimo anno al Monumental si è avvicinato anche lui al 4-33. E soprattutt­o ha imposto principi familiari a Fuorigrott­a: riconquist­a immediata, possesso palla, baricentro alto, anche verticalit­à rinunciand­o a volte alla costruzion­e bassa a favore del lancio in avanti. Come Spalletti con Osimhen. Se si parla di questi concetti, tuttavia, la platea si allarga: Schmidt, Nagelsmann, Fonseca, lo stesso De Zerbi. Tutti preferisco­no il 42-3-1, quindi ineleggibi­li secondo le indicazion­i di De Laurentiis. Ma anche Spalletti ai tempi della Roma si era imposto con questo sistema di gioco...

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Modelli stranieri Jurgen Klopp, 55 anni, e l’argentino Marcelo Gallardo, 47
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