EGONU A MILANO LANCIA LA SFIDA DEL VERO VOLLEY «QUI PER VINCERE»
Dopo la parentesi turca al Vakifbank, l’azzurra è stata ingaggiata per 1 milione di euro. Il sogno del primo scudetto
L’immagine più tenera è del tutto casuale e ancora di più inattesa. Paola Egonu che stringe al petto la piccola Luce, la più giovane tifosa del Vero Volley, che è stata portata alla presentazione nel cuore di Milano, a due passi dal Pirellone, con tanto di maglietta del tifoso personalizzata. Sintesi di una giornata che resterà memorabile nella storia di questo club inventato da Alessandra Marzari. Passato, presente e soprattutto futuro che si affacciano dalla finestra al 13° piano (in un noto hotel cittadino) e da dove si può guardare lontano. Inizia l’Era Egonu. Inizia l’Era Milano, connubio di una sfida doppia. Quella di conquistare definitivamente l’ambiziosa piazza con il volley femminile e quella di arrivare anche e soprattutto grazie a Paola allo scudetto.
Scaramanzia Sarà che nello sport gli scaramantici sono tanti. Sarà che la sconfitta in gara-5 nella finale tricolore di quest’anno brucia ancora, ma la parola “scudetto” esce troppo a fatica per quelle che sono le ambizioni di un team che si è ulteriormente rinforzato dopo le due finali giocate quest’anno (però entrambe lasciate all’Imoco Conegliano, prima in Coppa Italia e poi appunto in quella scudetto). «Faremo bene e staremo bene. E’ un onore per me giocare qui», dice Paola presentata con tutti gli onori e annunciata all’ultimo, anche se tutti sapevano che questo era il suo giorno. Il suo e di Milano. La presidentessa Marzari (e il di lei marito, Aldo Fumagalli, socio di maggioranza del club e anche “sponsor” della iniziativa, è lui che ha portato a compimento, assieme a Claudio Bonati, la trattativa con l’entourage di Egonu), snocciola il percorso fatto da questa società fin dalla fondazione - il Consorzio è datato settembre 2008 -. Crede ancora nello sport sociale, ma si vuole anche godere il momento. Manca l’ultimo metro e anche per questo è arrivata Paola Egonu, che fra ingaggio e premi dovrebbe arrivare al milione di euro. «Il progetto Milano parte da lontano già prima che arrivasse lei. Abbiamo iniziato a pensarci - racconta Marzari - quando abbiamo capito che volevamo una squadra più forte. Ora c’è. A questa piazza devi dare un gruppo vincente, che può fare sognare. Oggi abbiamo parlato poco di obiettivi perché c’era molto altro, ma da settembre ci focalizzeremo di più sulla annata». «La scelta di Milano è una somma di cose, mi incuriosiva la squadra. Da quando ci gioco contro ha fatto un upgrade incredibile rispetto ai primi anni. Spero davvero che potremo fare belle cose assieme. L’obiettivo c’è, ma sono molto scaramantica, quindi non dirò nulla e ci vediamo in campo», racconta Paola Egonu bersagliatissima dai flash dei fotografi, quando dalle telecamere degli operatori, nel suo vestito di lino chiaro. Le chiedono cosa si sente di portare: «Stabilità, sicurezza e leggerezza. Dopo avervi avute da avversarie - dice rivolta a Marzari - adesso siamo dalla stessa parte e vogliamo fare grandi cose». C’è ancora tempo per un ricordo. «E’ bello tornare a casa, è bello tornare a Milano dove è iniziata la mia carriera, quella con il Club Italia (ormai più di 10 anni fa, quando lei era appena 13enne, arrivata da Cittadella, ndr). Vogliamo vincere come tutti gli altri, ma anche creare un gruppo e divertirsi. La cosa che mi preme moltissimo è sapere che ci saranno un sacco di ragazze e ragazzi che si innamoreranno di noi, che vorranno seguirci. E noi cercheremo di farli divertire».
Sanremo Con la partecipazione al Festival di Sanremo Paola è entrata in un’altra dimensione di popolarità. Ma dice che l’emozione provata qui è addirittura superiore a quella sentita di fianco a Amadeus, fra fiori e canzoni. Sia come sia questa è anche una sfida tecnica per lei, in un anno importante come quello che porta ai Giochi di Parigi 2024. «Quello al Vakif (dove ha vinto Champions e Coppa di Turchia, ndr) è stata una stagione molto interessante. Sia personale che come atleta. Sono fiera di avere avuto il coraggio di fare questa esperienza, all’estero. Credo semplicemente di essere più matura in tutti gli aspetti, sia nella parte della pallavolo che in quella personale». La grande sfida alla pallavolo italiana (e internazionale, perché il Vero Volley giocherà ancora la Champions League dopo essersi fermata ai quarti di finale, ndr) è lanciata...