«Lautaro è all’altezza di Haaland Dzeko inizia, ma dal 60’ Lukaku...»
L’ex attaccante nerazzurro verso Istanbul «Gli inglesi non sono così tanto più forti: Rom è decisivo»
Jurgen Klinsmann, come va l’attesa? «Cresce, ogni giorno di più. Pensando alla finale, mi sento come ogni interista, ma con una differenza: io la vedrò da Seul, il lavoro mi ha portato qua a fare il c.t.». «Sincero? No! Arrivare ai quarti già mi sembrava una gran cosa, ma la finale chi se l’aspettava. Il bello è che adesso può succedere
Jurgen Klinsmann è nato a Göppingen, vicino Stoccarda, il 30 luglio 1964. Dal 1984 ha giocato con Stoccarda, Inter, Monaco, Tottenham, Bayern, Samp e a fine carriera all’OC Blue Star, negli Usa. Da allenatore, ha guidato la nazionale tedesca, poi Bayern, Stati Uniti come c.t. e Hertha Berlino fino al 2020. Da quest’anno allena la Corea del Sud. di tutto. Il City è fenomenale, ma non avendo niente da perdere l’Inter ha quasi un vantaggio».
► Ma è veramente così squilibrata questa partita?
«No, sono grandi squadre di talento. Il City ha reso al top, l’Inter ha avuto alti e bassi ma se confrontiamo reparto contro reparto non vedo tutta questa differenza. Non è 80-20%, ma 55-45%».
► Dove le chiavi di Inzaghi per arrivare a quella Coppa?
«È una partita in cui serve identità, appartenenza, coraggio: per questo dico gli italiani, l’asse Barella-Bastoni. Non è un caso che il vostro calcio sia arrivato così in alto nelle coppe europee dopo l’esclusione del Mondiale: è stata una reazione di orgoglio».
► Ma qual è il punto debole del City di Guardiola?
«Ogni squadra li ha, pensate anche al vecchio Barcellona di Pep che col tempo è stato disinnescato soprattutto sulle fasce. Io penso che Inzaghi li troverà: arriveranno occasioni, bisognerà sfruttarle».
► Come è possibile che una squadra che perde 12 partite in A poi sia così forte in Champions?
«Possono spiegarlo solo quelli che stanno dentro. Magari è solo concentrazione: in campionato si è capito presto che aria tirava, ma in Champions hanno trovato fiducia partita dopo partita fino alla finale. E adesso batte il cuore: pensate cosa possa provare Calhanoglu nel giocare una finale in casa...».
► Da attaccante biondo a un altro: per lei Haaland è il miglior al mondo adesso?
«È un 9 favoloso, butta giù anche i pullman: inutile che l’Inter lo metta davanti alla porta, meglio andare avanti con coraggio, rischiando e proponendo un calcio offensivo. E poi questo Lautaro, maturato così tanto, non è da meno: ormai è al livello dei grandi».
► Ecco, chi dovrebbe partire con Lautaro?
Sono teso come ogni interista, ma la vedrò da Seul Serve identità, la chiave è nella coppia Bastoni-Barella
Jurgen Klinsmann C.t. della Corea del Sud ed ex attaccante interista Anche Pep ha punti deboli: darà occasioni e Simone deve sfruttarle
Jurgen Klinsmann Ex attaccante Inter
«Ci si concentra troppo su quale centravanti debba iniziare, ma forse è più importante chi finirà: bisogna ragionare sui 90’. Magari, per quanto visto in Coppa, può iniziare Dzeko, ma dal 60’ Lukaku diventa devastante. Magari l’occasione decisiva la sfrutta lui».
► Un’ultima domanda da c.t. della Corea del Sud: ha detto a Kim di restare a Napoli?
«L’ho visto da poco, ho pranzato con lui a Napoli e gli ho detto: “Goditi queste emozioni in questa città, non te le dimenticherai finché campi, sarai campione per sempre”. Sul resto deciderà lui, io me lo tengo stretto...».