La Gazzetta dello Sport

«Lautaro è all’altezza di Haaland Dzeko inizia, ma dal 60’ Lukaku...»

L’ex attaccante nerazzurro verso Istanbul «Gli inglesi non sono così tanto più forti: Rom è decisivo»

- Di Filippo Conticello

Jurgen Klinsmann, come va l’attesa? «Cresce, ogni giorno di più. Pensando alla finale, mi sento come ogni interista, ma con una differenza: io la vedrò da Seul, il lavoro mi ha portato qua a fare il c.t.». «Sincero? No! Arrivare ai quarti già mi sembrava una gran cosa, ma la finale chi se l’aspettava. Il bello è che adesso può succedere

Jurgen Klinsmann è nato a Göppingen, vicino Stoccarda, il 30 luglio 1964. Dal 1984 ha giocato con Stoccarda, Inter, Monaco, Tottenham, Bayern, Samp e a fine carriera all’OC Blue Star, negli Usa. Da allenatore, ha guidato la nazionale tedesca, poi Bayern, Stati Uniti come c.t. e Hertha Berlino fino al 2020. Da quest’anno allena la Corea del Sud. di tutto. Il City è fenomenale, ma non avendo niente da perdere l’Inter ha quasi un vantaggio».

► Ma è veramente così squilibrat­a questa partita?

«No, sono grandi squadre di talento. Il City ha reso al top, l’Inter ha avuto alti e bassi ma se confrontia­mo reparto contro reparto non vedo tutta questa differenza. Non è 80-20%, ma 55-45%».

► Dove le chiavi di Inzaghi per arrivare a quella Coppa?

«È una partita in cui serve identità, appartenen­za, coraggio: per questo dico gli italiani, l’asse Barella-Bastoni. Non è un caso che il vostro calcio sia arrivato così in alto nelle coppe europee dopo l’esclusione del Mondiale: è stata una reazione di orgoglio».

► Ma qual è il punto debole del City di Guardiola?

«Ogni squadra li ha, pensate anche al vecchio Barcellona di Pep che col tempo è stato disinnesca­to soprattutt­o sulle fasce. Io penso che Inzaghi li troverà: arriverann­o occasioni, bisognerà sfruttarle».

► Come è possibile che una squadra che perde 12 partite in A poi sia così forte in Champions?

«Possono spiegarlo solo quelli che stanno dentro. Magari è solo concentraz­ione: in campionato si è capito presto che aria tirava, ma in Champions hanno trovato fiducia partita dopo partita fino alla finale. E adesso batte il cuore: pensate cosa possa provare Calhanoglu nel giocare una finale in casa...».

► Da attaccante biondo a un altro: per lei Haaland è il miglior al mondo adesso?

«È un 9 favoloso, butta giù anche i pullman: inutile che l’Inter lo metta davanti alla porta, meglio andare avanti con coraggio, rischiando e proponendo un calcio offensivo. E poi questo Lautaro, maturato così tanto, non è da meno: ormai è al livello dei grandi».

► Ecco, chi dovrebbe partire con Lautaro?

Sono teso come ogni interista, ma la vedrò da Seul Serve identità, la chiave è nella coppia Bastoni-Barella

Jurgen Klinsmann C.t. della Corea del Sud ed ex attaccante interista Anche Pep ha punti deboli: darà occasioni e Simone deve sfruttarle

Jurgen Klinsmann Ex attaccante Inter

«Ci si concentra troppo su quale centravant­i debba iniziare, ma forse è più importante chi finirà: bisogna ragionare sui 90’. Magari, per quanto visto in Coppa, può iniziare Dzeko, ma dal 60’ Lukaku diventa devastante. Magari l’occasione decisiva la sfrutta lui».

► Un’ultima domanda da c.t. della Corea del Sud: ha detto a Kim di restare a Napoli?

«L’ho visto da poco, ho pranzato con lui a Napoli e gli ho detto: “Goditi queste emozioni in questa città, non te le dimentiche­rai finché campi, sarai campione per sempre”. Sul resto deciderà lui, io me lo tengo stretto...».

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