La Gazzetta dello Sport

Miranchuk vuole finire in bellezza E Juric gli chiede un ultimo sforzo

Da venti giorni si allena e gioca con un dito del piede fratturato Punta deciso Inter e 8° posto: «Chiudiamo al massimo»

- di Mario Pagliara INVIATO A TORINO

Èstato l’uomo dal quale tutto ha avuto inizio, e chissà che non diventi anche il protagonis­ta dell’ultima danza. Il 13 agosto, a Monza, Aleksey Miranchuk aveva segnato il primo gol del Torino in campionato, ora si candida per mettere la firma sul gran finale dei granata, sabato nell’ultima tappa di questa stagione davanti al proprio pubblico contro l’Inter. Parla poco, pochissimo, Miranchuk. Però una cosa l’ha detta forte e chiaro: «Sarà una partita molto importante per noi: vogliamo ricavare il massimo».

Il tocco finale Juric gli chiede un ultimo sforzo e magari anche un’ultima magia. Il trequartis­ta russo sta stringendo i denti e non si è mai tirato indietro: da venti giorni si sta allenando, e sta giocando, con un dito del piede fratturato. Si era infortunat­o poco prima che la squadra partisse per Verona, in quel caso il dolore ha avuto la meglio e lui è rimasto a casa. Si è rimesso in piedi, perché la voglia di chiudere brillantem­ente un percorso ha prevalso su tutto. Contro la Fiorentina è tornato in campo, a La Spezia è rientrato nell’undici titolare. Juric ha abituato a premiare i calciatori reduci da un’ottima prestazion­e, motivo per cui difficilme­nte assisterem­o a grandi variazioni nella formazione che sabato, allo stadio Olimpico Grande Torino, avrà un unico obiettivo: battere i nerazzurri e prendersi quell’ottavo posto che, a metà mese, può valere un posto in Europa.

Garanzia di qualità L’opera di Miranchuk non è ancora finita, in coda a un campionato in cui non è stato certamente sempre continuo, ma nel quale è stato spesso garanzia di qualità. Quattro gol e sette assist (alcuni davvero bellissimi) raccontano meglio di qualunque altra cosa il film della sua stagione. Anche a La Spezia il suo mancino è finito in copertina: nel primo tempo, ad esempio, quando una sua parabola dolce e allo stesso tempo forte si è stampata sulla traversa; nella ripresa, quando una sua intuizione è riuscita a mettere davanti alla porta Sanabria, azione poi non sfruttata da Tonny. Riempire di fantasia la trequarti granata nella sfida più importante della stagione è l’ultima missione per l’ultimo sforzo che gli richiede Juric. «Se giochiamo bene come abbiamo sempre fatto finora, possiamo vincere anche con l’Inter – racconta Miranchuk -. Daremo il massimo per fare il massimo».

Niente Russia Testa solo ed esclusivam­ente sul Toro. Non c’è spazio per altro nei suoi pensieri in questo momento, a maggior ragione dopo che la Federazion­e russa ha comunicato a lui e al Torino, nelle ultime ore, di aver annullato lo stage originaria­mente programmat­o dal 12 al 20 giugno, finestra all’interno della quale la Russia avrebbe voluto giocare anche un’amichevole. La Federcalci­o russa ha cancellato sia lo stage sia l’amichevole. Miranchuk era stato convocato prima di partire per La Spezia, tutto rinviato: in futuro avrà di certo nuove occasioni per vestire la maglia della nazionale. Ora ciò che conta è l’incrocio con l’Inter di sabato. Dopo, si aprirà il tempo per ragionare sul futuro. «Io sono felice al Toro», ha accennato. Il Torino, l’Atalanta (proprietar­ia del suo cartellino) e i suoi agenti stanno parlando da tempo per una conferma in granata: il canale è aperto.

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Il trequartis­ta russo Aleksey Miranchuk, 27 anni, ha segnato 4 gol e ha firmato 7 assist in Serie A nel suo primo anno al Torino
AFP Un mago negli assist Il trequartis­ta russo Aleksey Miranchuk, 27 anni, ha segnato 4 gol e ha firmato 7 assist in Serie A nel suo primo anno al Torino

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