AL NUOVO MILAN SERVE ALMENO UN SUPER COLPO
Stefano Pioli ha parlato con chiarezza: «Se si vuole essere competitivi in due competizioni così importanti (la Champions League e il campionato, ndr), la squadra va rinforzata».
Lo ha detto domenica notte, dopo la vittoria a casa Juve, tre punti che hanno garantito al Milan la partecipazione alla prossima Champions. Il proposito di rafforzamento però varia in base alle possibilità di un club. Quanto e come può migliorarsi il Milan? Le prime notizie di mercato riportano di una trattativa in dirittura con Kamada, giapponese in scadenza di contratto con l’Eintracht di Francoforte; di interessamenti per Loftus-Cheek, centrocampista del Chelsea, e per Openda, attaccante del Lens. Buoni giocatori, non eccezionali, e qui sta il punto: il Milan non può permettersi almeno un grande colpo, ingaggiare un fuoriclasse che consenta alla squadra di consolidarsi al vertice del calcio europeo? Il Milan, pare di capire, ha previsto un budget di 40-50 milioni per il mercato estivo 2023. Somma rispettabile, non saranno molte le società italiane che investiranno altrettanto. Con 40-50 milioni però si può acquistare un prototipo o un’ipotesi di fuoriclasse, senza la garanzia assoluta che il giocatore sia tale o lo diventi. Più o meno è successo un anno fa con De Ketelaere, costato 35 milioni: il belga prometteva molto più di quello che fin qui ha mantenuto, in pratica niente.
Gerry Cardinale non è Todd Boehly, non spargerà milioni sul mercato, anche perché la tattica dello “spendi e spandi” non sempre paga. Americani diversi. Boehly ha fatto acquisti per oltre mezzo miliardo di euro e il suo Chelsea, arrivato 12° in Premier League, non parteciperà a nessuna coppa europea, neppure alla Conference di consolazione: un disastro epocale. Il Milan di Cardinale persegue la sostenibilità aziendale, ricerca le risorse in se stesso, motivo per cui una cessione eccellente non sarebbe un tabù, se fosse finalizzata a una grande “compra”, a un campione fatto e finito. Negli anni scorsi il Milan ha visto “evaporare” a zero tre pezzi grossi come Donnarumma, Calhanoglu e Kessie. Milioni sacrificati sull’altare di rinnovi complicati, tanto valeva monetizzare qualcosa. Non è questo un caso analogo ai tre di prima, perché il suo contratto è lungo, con scadenza nel 2026, ma Theo Hernandez, a quasi 26 anni, potrebbe essere il profilo giusto per fare cassa. È uno dei motori del gioco di Pioli, sulla sinistra la sua spinta e le sue interazioni con Leao hanno spaccato decine di difese, però potrebbe fruttare 60-70 milioni, cifra notevole da rilanciare magari su un centravanti di alto livello, senza puntare sulla scommessa Openda. Facile parlare con i soldi degli altri, però la questione posta da Pioli è corretta. Il Milan ha bisogno di un mercato robusto, sia in entrata sia in uscita: molti i giocatori da “piazzare” per ricavarne altro denaro. Cambiare per crescere ancora.
Kamada, Openda e Loftus-Cheek sono buoni giocatori, ma ci vogliono profili top