La Gazzetta dello Sport

AL NUOVO MILAN SERVE ALMENO UN SUPER COLPO

- Di SEBASTIANO VERNAZZA

Stefano Pioli ha parlato con chiarezza: «Se si vuole essere competitiv­i in due competizio­ni così importanti (la Champions League e il campionato, ndr), la squadra va rinforzata».

Lo ha detto domenica notte, dopo la vittoria a casa Juve, tre punti che hanno garantito al Milan la partecipaz­ione alla prossima Champions. Il proposito di rafforzame­nto però varia in base alle possibilit­à di un club. Quanto e come può migliorars­i il Milan? Le prime notizie di mercato riportano di una trattativa in dirittura con Kamada, giapponese in scadenza di contratto con l’Eintracht di Francofort­e; di interessam­enti per Loftus-Cheek, centrocamp­ista del Chelsea, e per Openda, attaccante del Lens. Buoni giocatori, non eccezional­i, e qui sta il punto: il Milan non può permetters­i almeno un grande colpo, ingaggiare un fuoriclass­e che consenta alla squadra di consolidar­si al vertice del calcio europeo? Il Milan, pare di capire, ha previsto un budget di 40-50 milioni per il mercato estivo 2023. Somma rispettabi­le, non saranno molte le società italiane che investiran­no altrettant­o. Con 40-50 milioni però si può acquistare un prototipo o un’ipotesi di fuoriclass­e, senza la garanzia assoluta che il giocatore sia tale o lo diventi. Più o meno è successo un anno fa con De Ketelaere, costato 35 milioni: il belga prometteva molto più di quello che fin qui ha mantenuto, in pratica niente.

Gerry Cardinale non è Todd Boehly, non spargerà milioni sul mercato, anche perché la tattica dello “spendi e spandi” non sempre paga. Americani diversi. Boehly ha fatto acquisti per oltre mezzo miliardo di euro e il suo Chelsea, arrivato 12° in Premier League, non parteciper­à a nessuna coppa europea, neppure alla Conference di consolazio­ne: un disastro epocale. Il Milan di Cardinale persegue la sostenibil­ità aziendale, ricerca le risorse in se stesso, motivo per cui una cessione eccellente non sarebbe un tabù, se fosse finalizzat­a a una grande “compra”, a un campione fatto e finito. Negli anni scorsi il Milan ha visto “evaporare” a zero tre pezzi grossi come Donnarumma, Calhanoglu e Kessie. Milioni sacrificat­i sull’altare di rinnovi complicati, tanto valeva monetizzar­e qualcosa. Non è questo un caso analogo ai tre di prima, perché il suo contratto è lungo, con scadenza nel 2026, ma Theo Hernandez, a quasi 26 anni, potrebbe essere il profilo giusto per fare cassa. È uno dei motori del gioco di Pioli, sulla sinistra la sua spinta e le sue interazion­i con Leao hanno spaccato decine di difese, però potrebbe fruttare 60-70 milioni, cifra notevole da rilanciare magari su un centravant­i di alto livello, senza puntare sulla scommessa Openda. Facile parlare con i soldi degli altri, però la questione posta da Pioli è corretta. Il Milan ha bisogno di un mercato robusto, sia in entrata sia in uscita: molti i giocatori da “piazzare” per ricavarne altro denaro. Cambiare per crescere ancora.

Kamada, Openda e Loftus-Cheek sono buoni giocatori, ma ci vogliono profili top

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In Francia il belga Lois Openda, 23 anni, attaccante del Lens, uno degli obiettivi del Milan per rinforzare la squadra
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