Spalletti pronto allo stop E se torna nel 2023-24 dovrà pagare 3 milioni
Luciano resterà fermo tra Milano e la Toscana. Prevista penale se riprenderà l’anno prossimo
Per troppo amore ci si può anche lasciare Di Napoli mi mancherà tutto, ma non torno indietro
Luciano Spalletti Allenatore Napoli
Il miglior allenatore in assoluto del campionato, nella prossima stagione per vederlo dovrete cercarlo a Montaione, Toscana, nella sua tenuta “La Rimessa”, dove è probabile che troviate Luciano Spalletti con i suoi stivali da contadino e il trattore fra i suoi vigneti, oppure ad accudire i tanti animali che vivono negli oltre 50 ettari della tenuta. Che sia il migliore allenatore della Serie A lo ha sancito anche la Lega, che domenica lo premierà per l’appunto come «Coach of the season», con i complimenti di Luigi De Siervo, amministratore delegato. Ma siccome i rimbalzi del pallone a volte sono imprevedibili, il top - indicato unanimemente, anche a livello internazionale - è costretto a fermarsi. E lo fa con serenità, per rispetto alla gente di Napoli cui si è legato al punto di farsi il primo tatuaggio della sua vita: un disegno del terzo scudetto col simbolo del club. Insomma un matto (di Napoli) con gli stivali,
Quella Pec... Spalletti spiegando il perché lascia la panchina del Napoli ha addotto motivi di «troppo amore» di non esser sicuro di poter dare ancora tutto se stesso a una piazza che merita il massimo. Una maniera elegante per chiudere senza polemiche l’esperienza che lo ha portato a vincere il suo primo tricolore a 64 anni. Le divergenze di vedute con il presidente De Laurentiis sono state a tratti anche evidenti. E quella Pec per esercitare unilateralmente il prolungamento del contratto di fatto oggi serve solo a far star fermo l’allenatore che in Europa ha mostrato il più bel calcio. Sì perché nell’accordo per chiudere il rapporto col Napoli, Spalletti ha dovuto accettare non solo l’anno sabbatico ma anche una penale di 3 milioni nel caso intendesse riprendere in questa stagione ad allenare.
Saluti Va detto che durante la stagione almeno un grande club si è “avvicinato” a Spalletti per conoscere le sue intenzioni future. Il tecnico toscano ha rimandato chiunque, restando concentrato nella sua opera magna, e al tempo stesso mostrando grande lealtà nei confronti del club. Domenica riceverà il premio della Lega (oggi gli farà un regalo anche De Laurentiis) e poi saluterà, con qualche luccicone e la gratitudine di un popolo. Vedremo poi se “resisterà” al richiamo dell’erba o gli basterà il verde delle colline toscane o quello del Bosco Verticale di Milano dove vive con la sua famiglia. Certo che è un peccato non vederlo ancora all’opera a Napoli, ma anche da un’altra parte. Un maestro di calcio così è un patrimonio per tutti. E considerato cosa Luciano ha combinato a Napoli alla ripresa di due anni sabbatici, c’è da scommettere che chi lo prenderà dopo questo nuovo fermo farà un’affarone.