Ma come stipendi il club giallorosso è già da Champions
Fiero di noi e fiero di voi tifosi che ci avete seguito e supportato. Giocare per questa squadra è un onore
Paulo Dybala Attaccante Roma
Investimenti Le spese per la rosa attuale, se si tiene conto solo dei soldi per gli acquisti, è di 195,5 milioni
Il confronto Napoli, Milan e Lazio sono ben al di sotto della Roma come monte-ingaggi
«Aconti fatti, forse è anche meglio che il prossimo anno non si faccia la Champions League, perché noi una squadra per affrontare la Champions non ce l’abbiamo». Nella palude finale di Budapest, tra delusione e amarezza, José Mourinho ha lanciato il suo ennesimo grido di allarme. Con una valutazione diretta sul gruppo, con sfumature essenzialmente tecniche, non certo morali. Già, perché da quel punto di vista per l’allenatore portoghese il gruppo vale forse anche più della Champions («Abbiamo dato tutto, nella mia carriera non sono mai stato più orgoglioso di questi ragazzi»), a differenza invece della valutazione del suo spessore tecnico (a livello di individualità, ma anche di alternative).
La rosa Mou, ovviamente, si riferisce soprattutto alle possibilità di poter cambiare e scegliere (a fine partita, ad esempio, del Siviglia ha detto «ha giocatori più forti dei nostri e più alternative di livello da poter mettere in campo»). Molta della sua amarezza è quindi legata alla stagione negativa dei due centravanti (Abraham e Belotti), alla sfortuna che ha accompagnato il percorso di Wijnaldum (prima nell’infortunio, poi nel recupero), alla mancata crescita di giocatori come Camara e Solbakken. La Roma, però, nonostante i recenti virtuosismi, resta la squadra che in Italia ha ancora il terzo monte-ingaggi in assoluto: 89 milioni di euro lordi (Abraham, Dybala e Pellegrini i più pagati con 6 milioni netti), dopo la Juventus che è in testa con 156 e l’Inter con 132, ma anche prima di tre altri club che la Champions il prossimo anno invece la giocheranno eccome (Milan 86, Napoli 70 e Lazio 68).
Pure la stessa Atalanta, che oggi è un punto sopra i giallorossi a un turno dalla fine della Serie A, spende incredibilmente di meno (quasi la metà dei giallorossi) per pagare i suoi giocatori, 47 milioni di euro.
Il costo Insomma, o gli investimenti fatti in questi anni non hanno reso come si sarebbe aspettato inizialmente o la stagione della Roma ha avuto dei passaggi a vuoto, al netto di una finale europea persa ai rigori (e con scelte arbitrali assai discutibili). Del resto, negli ultimi due anni, da quando quindi c’è José Mourinho alla guida il club giallorosso sul mercato ha investito la bellezza di 93,9 milioni (incassandone parallelamente 86,73 dalle cessioni). E la rosa attuale, se si tiene conto solo dei soldi spesi per acquistare il diritto alle prestazioni dei giocatori (in altri termini i cartellini) è valsa un investimento complessivo di 195,5 milioni di euro (oltre ai 31,5 per Shomurodov e Vina, che però sono andati in prestito rispettivamente a Bournemouth e Spezia a gennaio). Il top è stato toccato con Abraham (42 milioni, di cui 2 di bonus) poi i tre che hanno sfiorato i 30: Kumbulla e Spinazzola 29, Cristante 27. Quindi 23 per Mancini, 18 per Smalling, 16 per Karsdorp, 11,5 per Rui Patricio e 10 per riportare a casa Pellegrini, nel 2017. L’altra faccia della medaglia, invece, è la valorizzazione dei giovani, con gente come Zalewski, Bove, Tahirovic e Volpato che oggi vale un bel gruzzoletto. O i tanti giocatori arrivati a costo zero: Dybala, Matic, Wijnaldum, Belotti e Solbakken. Insomma, la rosa della Roma sembra avere a tutti gli effetti un valore importante, almeno a leggere le cifre di investimenti e ingaggi. Poi, è ovvio, il limbo è nel valutare il rendimento dei singoli giocatori, stabilendo se sono stati pagati troppo o se non sono riusciti a rendere il giusto per motivazioni tecnicotattiche. Certo, la finale di Budapest avrebbe potuto cambiare qualsiasi tipo di valutazione. Basti pensare che grazie al cammino europeo degli ultimi due anni il marchio della Roma è cresciuto di circa 80 milioni di euro come valore, con un’impennata di circa il 13% (oggi vale oltre 200 milioni). E allora anche la partita di domenica sera con lo Spezia sarà fondamentale, serve vincere per essere sicuri di giocare ancora l’Europa League e non tornare in Conference. Il che, dopo la delusione di mercoledì sera, sarebbe un’altra brutta mazzata da dover assorbire.