La Gazzetta dello Sport

Marciniak salta? Ha partecipat­o a un evento razzista

- di Fabio Licari

Il manifesto politico del suo partito non ammette equivoci: «Noi non vogliamo ebrei, omosessual­i, aborto, tasse e Unione Europea». Sul tema tasse abbiamo tutti un sincero afflato di solidariet­à, per il resto mancano i forni crematori, ma c’è sempre tempo. Slavonimir Mentzen è il leader del partito di estrema destra polacca Konfederac­ja. Nella società civile europea Mentzen è un problema molto serio. Ora c’è da capire se il “problema” s’è esteso al calcio. Perché da ieri in Polonia non si parla d’altro.

Numero uno Szymon Marciniak, 42 anni, polacco, numero uno degli arbitri mondiali, fischietto della finale Argentina-Francia in Qatar, e designato per la finale di Champions City-Inter, ha partecipat­o a un evento di Mentzen a Katowice: all’inizio si parlava di una festa della birra (di cui Mentzen è produttore), poi di un meeting aziendale chiamato Everest, ma la storia non cambia. Il contesto è sempliceme­nte imbarazzan­te. E ora Marciniak rischia finale e carriera. L’Uefa oggi decide se confermarl­o per Istanbul o designare un successore.

Chiariment­i In un primo tempo sembrava che Nyon non avesse pietà e fosse già pronto il comunicato di addio. In serata la situazione è diventata — se Mentzen permette — più fluida. L’Uefa ha spiegato di essere in attesa di chiariment­i urgenti da Marciniak perché, come tutto il calcio, «aborre i “valori” promossi dal gruppo in questione e prende molto sul serio queste accuse». È stata l’associazio­ne antirazzis­ta polacca “Never again” a denunciare il fatto che, altrimenti, sarebbe passato inosservat­o. Ora non si può più.

Tutto o niente C’è da capire se Marciniak si identifich­i con le idee razziste di Konfederac­ja o sia stato un “utile idiota”, visto che Mentzen lo ha presentato al pubblico come «la più grande personalit­à ospite all’incontro». In ogni caso, incomprens­ibile. E chissà se anche imperdonab­ile. La questione è complessa. Non è che uno possa essere squalifica­to per la finale e poi rimesso in pista nei gruppi: l’impression­e è che la carriera di Marciniak sia sul classico filo dell’equilibris­ta. Tutto o niente.

Candidati Non è stato un anno indimentic­abile per gli arbitri europei. Marciniak e Orsato (finalista 2020) sono stati i migliori. Per questo il polacco è stato scelto per City-Inter anche se ha diretto la semifinale City-Real: perché non c’è di meglio. Credibile anche se sbaglia. Rispettato. Autorevole (speriamo non autoritari­o, dopo le ultime novità). Se dovesse saltare Marciniak, tante soluzioni per il capo degli arbitri Rosetti, ma nessuna ideale: Del Cerro Grande (promosso in caso dalla Conference), Vincic (Europa League 2022), Makkelie (spesso arrogante negli atteggiame­nti e commette troppi errori). Poi Dias, Gil Manzano, Kovacs. Tranne Del Cerro, nessuno ancora da finale. Oppure, in emergenza, come nel 2022 di nuovo Turpin, neanche lui in gran forma.

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Szymon Marciniak, 42 anni, è internazio­nale dal 1° gennaio del 2011. Ha diretto l’ultima finale del Mondiale tra Argentina e Francia in Qatar
EPA Una guida esperta Szymon Marciniak, 42 anni, è internazio­nale dal 1° gennaio del 2011. Ha diretto l’ultima finale del Mondiale tra Argentina e Francia in Qatar

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