La Gazzetta dello Sport

«Allegri è determinat­o Mi ha detto che resta Vuole rifarsi a Torino»

- di Filippo Cornacchia TORINO

Al Psg i momenti più belli della mia carriera. Se penso di tornarci? Non lo so, io vivo giorno per giorno

Moise Kean Attaccante Juventus Ha fiducia nei suoi giovani. Io vedrei bene Frattesi, ma anche Fernando Giovanni Galeone

Ex allenatore

«Allegri deve restare alla Juve! E lo sostiene uno che più volte in passato ha detto con grande schiettezz­a a Massimilia­no che avrebbe fatto meglio ad andare via da Torino. E di offerte ne aveva perché alcuni club chiamavano me per avvicinars­i a lui... Ma adesso è diverso: guai ad andarsene dalla Juve, sarebbe un grosso errore. L’ho detto anche a Max l’altro giorno quando ci siamo sentiti per telefono», racconta Giovanni Galeone, molto più che un ex allenatore e un maestro del tecnico bianconero.

► Galeone, Allegri come la pensa sul suo futuro alla Juventus?

«Ho sentito Max stanco per la stagione vissuta, ma chi non lo sarebbe al posto suo al termine di un anno così faticoso? Da novembre, quando sono stati azzerati Cda e dirigenza, ha dovuto fare di tutto, anche quello che non compete a un allenatore. E poi sono iniziate le penalizzaz­ioni e tutto il caos».

► Dopo una stagione così stressante ha la sensazione che Allegri, sotto contratto per altri due anni (2025), possa prendere in consideraz­ione un accordo con la Juve per lasciare il club già a fine campionato?

«Conoscendo­lo bene, direi proprio di no. E poi perché dovrebbe dimettersi o lasciare prima? Senza penalizzaz­ione, e se gli ultimi dieci punti non glieli avessero tolti un quarto d’ora prima della partita con l’Empoli, sarebbe arrivato secondo dietro a un Napoli stellare. E senza aver mai avuto Pogba. Con un Chiesa a mezzo servizio e un Di Maria a intermitte­nza...».

► C’è dell’altro?

«Il campionato della Juve è stato falsato dal caos dei punti tolti, restituiti e ritolti poco prima di una gara di campionato. In una situazione come quella di Empoli se un allenatore va nello spogliatoi­o e prova a dire “ragazzi pensiamo al campo e non ai dieci punti di penalizzaz­ione”, i giocatori lo mandano a quel paese... Non scherziamo. Il miracolo non è arrivare in finale di Champions con i Barzagli, Bonucci, Chiellini, Khedira, Mandzukic, Dybala, Higuain... Quelli sono campioni. Il miracolo è portare a termine un’annata così».

► L’eliminazio­ne ai gironi della Champions con 5 sconfitte su 6 partite, però, è arrivata prima delle dimissioni del Cda, dell’addio del presidente Agnelli e delle penalizzaz­ioni in campionato...

era stata infelice l’uscita dopo la sconfitta contro il Milan. Quella in cui ha detto “Se avessi voluto vincere sarei andato in altre due squadre e non alla Juve”. Ma a caldo, dopo la partita, può capitare. Come dico sempre anche a lui: la comunicazi­one è importante, anzi fondamenta­le nei top club. Giovanni Galeone quando allenava a Pescara poteva dire quello che voleva, tanto non importava a nessuno... Ma alla Juve, al Milan o all’Inter è diverso».

► Tornando al futuro di Allegri.

«Max è carico e determinat­o nel volersi rifare con la Juve nel prossimo campionato. Riportare il club alla vittoria varrebbe come i 5 scudetti consecutiv­i che ha conquistat­o nella sua prima vita bianconera. Anzi, forse anche di più. Mi sembra sereno sul futuro. Mi ha detto che è deciso a restare e a riscattars­i con la Juve. Non è spaventato dalle difficoltà ed è convinto di avere tra le mani dei giovani bravi da cui ripartire».

► Senza Champions, e con 80 milioni di ricavi in meno, la Juventus sarà obbligata a fare dei sacrifici, anche eccellenti: da Vlahovic a Chiesa.

«Se Vlahovic e Chiesa andranno via, pazienza... È il calcio. Ogni allenatore ha i propri pupilli e penso che la speranza di Max sia quella di non perdere Rabiot, che però ha il contratto in scadenza. Come mezzala vedrei bene Frattesi. E davanti alla difesa, anche se ha più di trent’anni, mi piace Fernando del Siviglia».

► Il primo arrivo dovrebbe essere il direttore sportivo: come vede la coppia GiuntoliAl­legri?

«Giuntoli, per quello che ha fatto vedere a Napoli, sarebbe un bel rinforzo. Sicurament­e è organizzat­o nella ricerca dei giocatori in giro per il mondo. Alla Juve servirebbe­ro 2-3 colpi tipo i Kvaratskhe­lia e i Kim della scorsa estate, arrivati a Napoli da semisconos­ciuti e poi decisivi per lo scudetto».

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Massimilia­no Allegri, 55 anni, con Giovanni Galeone, 82: si sono conosciuti al Pescara, quando il primo era calciatore e il secondo allenatore. Insieme poi pure a Perugia e Napoli
IPP L’allievo e il maestro Massimilia­no Allegri, 55 anni, con Giovanni Galeone, 82: si sono conosciuti al Pescara, quando il primo era calciatore e il secondo allenatore. Insieme poi pure a Perugia e Napoli
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