«CHE INCROCIO
CON IL MIO MILAN MA NON HO CHIESTO UN AIUTO SALVEZZA PER LO SPEZIA » Lotta retrocessione: Verona e liguri a pari punti Daniel: «Il Diavolo può frenare l’Hellas, ma non facciamoci condizionare. Noi pensiamo alla Roma»
La telefonata c’è già stata ma sarebbe strano il contrario. Sono padre e figlio e non hanno parlato di calcio perché di calcio vivono ed è già sufficiente così. E poi perché sarebbe stato banale e la banalità in casa Maldini è bandita: come un attaccante pericoloso, direbbe il padre; come un difensore che entra duro, risponderebbe il figlio. «Ci siamo sentiti durante la finale della Roma. E’ stata una telefonata normale, come tutte le altre». Daniel Maldini ride e si stupisce (comprensibilmente) della curiosità attorno alle sue parole con papà Paolo. Si stupisce di uno stupore genuino, tipico di chi sa che esiste un solo modo di comportarsi in campo: dare il massimo. A prescindere dal colore delle maglie, dall’importanza della partita, delle implicazioni sulla classifica, dalla bellezza dello stadio, dalla voglia di mettersi in mostra e da quella di andare in vacanza. L’incrocio sembra disegnato dal destino: lo Spezia di Daniel è terzultimo a pari punti con il Verona che domenica, mentre i liguri giocheranno all’Olimpico contro la Roma, sfiderà il Milan di Paolo a San Siro. Difficile fare previsioni, ipotizzare se sarà più complicato per lo Spezia battere una Roma stanca ma ferita e ancora impegnata a definire il futuro europeo (con il rischio di “retrocedere” in Conference League) o per il Verona imporsi su un Milan senza obiettivi. Daniel è stato fatto con lo stampo giusto: non si preoccupa di ciò che accade altrove e pensa a far bene il suo lavoro. Però è chiaro che gli piacerebbe tanto ricevere un regalo dai suoi ex compagni.
► Daniel, per il secondo anno di fila la sua squadra si gioca tutto all’ultima giornata: nel 2022 lo scudetto per il Milan, adesso la salvezza per lo Spezia. Sensazioni?
«Sono emozioni diverse, però c’è un importante punto di congiunzione: il Milan l’anno scorso e lo Spezia adesso hanno ancora la possibilità di centrare l’obiettivo. Segno che comunque nel corso del campionato il rendimento è stato positivo».
► Sarà complicato giocare cercando di capire cosa succede a San Siro?
«Il risultato della partita del Verona per noi conta. Però non dobbiamo farci condizionare. Qualcuno in panchina sarà informato della situazione e magari metterà tutti al corrente, però per salvarci è fondamentale fare bene il nostro lavoro».
► La Roma ha perso l’Europa League dopo una battaglia infinita. Crede che la stanchezza avrà un effetto sulla vostra sfida?
«Può darsi. Però per la Roma è l’ultima partita in casa, vorrà salutare i tifosi nel modo migliore. E poi ancora non sa se l’anno prossimo giocherà in Europa League o in Conference. Le forze le troverà e le metterà sul campo, come è giusto che sia. Sinceramente non so cosa sia meglio: se affrontare una squadra priva di obiettivi che però gioca con animo leggero o se sfidare un avversario che ha ancora grandi motivazioni. Io credo che lo Spezia sarà più motivato, ma la Roma vorrà chiudere bene la stagione. Sicuramente sarà una bellissima serata. L’Olimpico pieno genera un ambiente pazzesco. Ognuno la vivrà a modo suo. Io cercherò di godermi un palcoscenico così bello: è eccitante la presenza di tanta gente e che ci sia per noi un grande obiettivo da raggiungere».
► Il vostro destino dipende anche dal Milan. Ha chiesto un regalo a papà e ai suoi ex compagni?
«Non ho sentito nessuno dei ragazzi. Ma non serve. Sono sicuro che faranno il loro lavoro e cercheranno di vincere, come sempre. Non è necessario che li chiami. E papà… Beh, con lui ho parlato, certo. Ma mica delle partite di domenica. È stata una telefonata normale. Certo che sembra quasi un segno del destino: io e il Milan che ci incrociamo a distanza in una giornata così importante. Comunque in Italia adesso tutti giocano al massimo anche gli ultimi turni: non sarebbe giusto mettere in dubbio la professionalità di qualcuno».
► Nello spogliatoio come avete vissuto questi giorni?
«Con grande concentrazione, con la volontà di prepararci bene per dare il massimo. Pensiamo solo alla partita con la Roma. I più esperti aiutano i più giovani: quello dello Spezia è un bellissimo gruppo».
► Qual è il motivo principale per cui lo Spezia merita la salvezza?
«Abbiamo avuto un cammino lineare, siamo stati quasi sempre in una posizione che ci garantiva la salvezza. Purtroppo abbiamo perso alcuni punti negli ultimi minuti di partite che avevamo controllato bene e lo abbiamo pagato».
► Allo spareggio ci pensate?
«È una possibilità concreta, quindi pensarci è inevitabile. Ma una cosa per volta: adesso l’obiettivo è fare un buon risultato a Roma».
► Prima dell’infortunio aveva trovato continuità.
«Sì, mi sentivo bene, però gli infortuni fanno parte del gioco. Li accetti e vai avanti. Adesso sono pronto e spero di poter aiutare la squadra. Con Semplici abbiamo parlato delle mie condizioni e di ciò che posso dare. All’Olimpico poi non ho mai giocato».
► Prima della finale di Europa League, Mourinho disse che Dybala aveva “20-30 minutini nelle gambe”. Poi lo ha schierato titolare e Dybala ha pure segnato. Lei quanti minutini ha nelle gambe?
«Spero di averne quanto Dybala e di sfruttarli allo stesso modo… Ma la prima cosa è la squadra. Vorrei festeggiare la salvezza. La mia esperienza allo Spezia è stata molto positiva: mi sento cambiato, maturato, più pronto a vivere certe situazioni».
In Italia ormai tutti giocano al massimo anche gli ultimi turni Però sembra un segno del destino
Non ho sentito nessuno dei miei ex compagni, ma vanno sempre in campo per vincere
Daniel Maldini/1
Pensiamo solo alla Roma. Qui c’è un bel gruppo in cui gli esperti aiutano i più giovani
Ho parlato al telefono con papà ma non di calcio. Certo che sembra proprio in segno del destino Daniel Maldini